26 novembre 2025

Un alveare di voci contemporanee per Art Days Napoli Campania 2025

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Oltre 60 eventi in sette giorni per la quinta edizione della manifestazione che mette in rete l’arte contemporanea e il territorio: il programma di Art Days Napoli Campania 2025

Città della Scienza

Raccontare la città e il territorio come un organismo vivo, composto da celle comunicanti, connessioni sotterranee, intrecci che non si vedono sulla superficie ma che si possono attraversare su altre dimensioni. Questa l’immagine molteplice, permeabile, tratta da un testo meno conosciuto di Italo Calvino, Freddo a Napoli, scelta come orizzonte metodologico e poetico per la quinta edizione che Art Days – Napoli Campania, il programma di arte contemporanea diffuso tra il capoluogo partenopeo e l’intera Regione, curato da Martina Campese, Raffaella Ferraro e Letizia Mari: dall’1 al 7 dicembre 2025, una costellazione di musei, fondazioni, accademie, gallerie e spazi indipendenti andrà a comporre, giorno dopo giorno, una mappa di appuntamenti tutti da scoprire.

«Questa tradizione di partenariato che stiamo sviluppando guarda con decisione al futuro. Quando ho letto il progetto di quest’anno e il riferimento a Calvino, mi ha colpito l’idea di raccontare la città da angolazioni diverse, come spesso è stato fatto. Calvino ha saputo cogliere una caratteristica specifica della città, restituendone una parte della complessità», ha dichiarato Giuseppe Gaeta, direttore dell’Accademia di Belle Arti, istituzione che ha ospitato la conferenza di presentazione, alla quale hanno preso parte anche Adriana Rispoli e Fabio Agovino, del Comitato Scientifico Art Days Napoli Campania 2025, oltre a Pasquale Pennacchio, Linda Tatafiore, Chiara Pirone, Gianluca Riccio e Fabiola Cangiano.

Dunque, la città evocata da Calvino non è quella da cartolina ma una città fredda, quasi di vetro, in cui la vita scorre in forme meno appariscenti, più intime, più contraddittorie, ha sottolineato la direttrice artistica Letizia Mari. È questa città-alveare che Art Days prova a intercettare, amplificando le sue “voci” in 63 eventi in sette giorni tra Napoli e le province di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Amplio anche il parterre delle istituzioni e delle realtà coinvolte: Accademia di Belle Arti, Università Federico II, Museo Madre, Casa Morra, Città della Scienza, Cinema Modernissimo, Casa Cinema, Spazio OBÙ di Fondazione Terzoluogo.

Il macrotema di questa edizione è la videoarte, declinata soprattutto nei Progetti Speciali, che mettono in dialogo artisti e collezionisti di respiro internazionale. Si parte l’1 dicembre al Cinema Modernissimo con Ministries of Loneliness di Rebecca Moccia, in collaborazione con Collezione Agovino e Fondazione Giuseppe Iannaccone: prima il talk con l’artista e i collezionisti Fabio Agovino, Giuseppe Iannaccone e Daniele Fenaroli, poi lo screening fino alle 21.

Il 2 dicembre è la volta di Atlantide di Yuri Ancarani, presentato a Casa Cinema in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, alla presenza dell’artista e con gli interventi di Gina Annunziata e Gianluca Riccio. Il 4 dicembre, sempre a Casa Cinema, arriva Le Tour de Babel di Bertille Bak, in collaborazione con la Collezione Fabio Frasca, introdotto da Fabio Frasca e Armando Porcari. Tre appuntamenti che, in modi diversi, ragionano su potere e lavoro, comunità e marginalità, riportando il formato festival alla sua dimensione critica e non solo celebrativa.

Accanto agli screening, il Public Program 2025 consolida la vocazione di Art Days Napoli Campania come piattaforma di dibattito. Il 2 dicembre alla Città della Scienza il talk Il ruolo sociale dell’arte e delle istituzioni culturali nel XXI secolo metterà in relazione cultura, benessere e territori nell’ambito di Futuro Remoto e dei Future Lab, con la partecipazione di Alessandra Drioli, Annalisa Banzi, Gennaro Catone, Tina Iachini e Giusy Palma, e con un momento esperienziale guidato da Maria Chiara Vitti legato alla pratica Dance Well. Il 3 dicembre, la Giornata di Studi sugli Archivi, sostenuta da Fondazione Morra e dedicata a Mario Franco, si articola tra Casa Morra e Archivio Mario Franco, con tavola rotonda e maratona di proiezioni che riportano al centro una figura centrale del cinema sperimentale e della videoarte in Italia. In serata, allo Spazio OBÙ di Fondazione Terzoluogo, la ricerca si sposterà su un registro più ludico e comunitario, con la partita di carte disegnata da Aronne Pleuteri e la presentazione del nuovo numero di Ŏpĕra magazine, in dialogo con il collettivo damp e Luciana Berti.

Il festival continua a lavorare anche sul fronte della produzione e del sostegno agli artisti. Il Premio WineWise. Metodologie della trasformazione, sostenuto da Agricola Bellaria, vede la vittoria di Alberto Tadiello, in residenza presso la cantina di Roccabascerana per sviluppare RACEMI, opera scultorea site specific che sarà presentata il 7 dicembre. Il Premio Generazione, in collaborazione con la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e il collezionista Ettore Rossetta, coinvolge cinque giovani artisti – Miriam De Vita, Alessandra Del Giudice, Alessandro Franco, Andrea Gubitosi, Monica Squarciafico – in una serie di interventi all’aperto nei giardini dell’Accademia, in cui la scultura diventa esercizio di relazione con lo spazio pubblico e con la comunità accademica.

L’Agenda dell’Arte, costruita attraverso open call gratuita, restituisce la misura reale dell’alveare. Musei, fondazioni, associazioni, gallerie e spazi indipendenti – da Capodimonte con la mostra Metamorfosi di Bertozzi & Casoni, alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli con il percorso Vitalità del Tempo curato da Luca Massimo Barbero, fino al Madre con la collezione permanente e la mostra Pietro Lista. In controluce – attiveranno aperture straordinarie, visite guidate e programmi speciali. Si aggiungono realtà come MUSA, Al blu di Prussia, Museo della Moda, Fondazione Bartolomeo Gatto, Fondazione Ezio De Felice, Fondazione Morra Greco e una fitta costellazione di spazi indipendenti e associazioni culturali, che trasformano la settimana in un vero “gallery ecosystem”.

Novità di rilievo è la collaborazione strutturata con Napoli Gallery Weekend, che riunisce gallerie come Acappella, Andrea Ingenito Contemporary Art, Galleria Umberto Di Marino, Galleria Fonti, Alfonso Artiaco, Galleria Tiziana Di Caro, Studio Trisorio, Thomas Dane Gallery e Gallerie Riunite in un’apertura congiunta il 6 dicembre. Lo stesso giorno, alla Fondazione De Felice / Palazzo Donn’Anna, sarà presentata l’edizione 2026 del Napoli Gallery Weekend, con gli interventi di Tiziana Di Caro, Enzo Di Marino, Corrado Folinea, Andrea Ingenito e il coordinamento di Fabiola Cangiano.

Infine, Extra Art Days spinge ancora più in là i confini dell’alveare, portando l’arte contemporanea a Barra, nella Villa dei Pignatelli Monteleone, con la mostra Napoli, altrove a cura di Sonia Belfiore e organizzata da Attiva Cultural Projects, che presenta le opere video di Nicola Baratto, Gaia De Megni, Daniele Di Girolamo, Valentina Furian, Elena Mazzi nell’ambito del programma Visioni Contemporanee del Comune di Napoli.

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