05 settembre 2025

Uno sguardo a Momenta 2025: a Montréal, la Biennale delle immagini mancanti

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Diffusa tra musei e spazi indipendenti, la Biennale di Montréal invita a riflettere su ciò che non vediamo, in un mondo saturo di immagini: anticipazioni da Momenta 2025

Anique Jordan, To Score the Marvelous/Chorus, 2023. Film positives, plywood, Plexiglass, 111.8 × 228.6 × 20.3 cm each. Photo: Darren Rigo. Courtesy of Patel Brown (Toronto) © Anique Jordan

Dal 10 settembre al 30 novembre 2025, a Montréal va in scena la 19ma edizione di MOMENTA Biennale d’art contemporain. Curata dalla franco-camerunese Marie-Ann Yemsi e intitolata In Praise of the Missing Image, la rassegna si diffonde tra 11 sedi espositive, dal Musée d’art contemporain al Montreal Museum of Fine Arts, fino ai centri autogestiti come VOX e Dazibao, coinvolgendo 23 artisti provenienti da 14 Paesi, quattro province canadesi e cinque comunità indigene.

OK Pedersen, Orchard Station Road, 2025. Single-channel hand-processed film, sound, 28 min © OK Pedersen

Da sempre crocevia di lingue e culture, Montréal non è considerata un centro primario dell’arte contemporanea ma proprio questa posizione le consente di proporsi come luogo di sperimentazione, trovando il suo posto nel mappamondo delle grandi biennali. Nata nel 1989 come Mois de la Photo à Montréal, MOMENTA ha saputo rinnovarsi passando dalla fotografia all’arte contemporanea in senso ampio. Negli ultimi anni ha affrontato temi cruciali: gli oggetti e il loro statuto (The Life of Things, 2019), il rapporto con la natura e l’ecologia (Sensing Nature, 2021), la riscrittura delle narrazioni storiche (Masquerades. Drawn to Metamorphosis, 2023).

Image from the movie The Battle of Algiers directed by Gillo Pontecorvo, 1966, 121 min

Il 2025 porta questo percorso a una nuova soglia: la sfida è dare visibilità alle immagini mancanti, alle storie che non hanno avuto voce. In un contesto come quello che stiamo vivendo – con almeno 247 giornalisti palestinesi uccisi dall’esercito israeliano a Gaza dall’inizio della guerra del 7 ottobre 2023, secondo le stime dell’ONU – il tema scelto da Yemsi e dal team curatoriale è dunque assolutamente urgente e invita a riflettere su ciò che non vediamo in un mondo saturo di immagini: le assenze, le omissioni, le narrazioni cancellate. È in queste mancanze, che in molti casi rivelano storie drammatiche, che l’arte può creare ulteriori spazi di partecipazione e aprire nuove strade per la trasmissione della memoria.

Martin Akwiranoron Loft, portrait from the Truth and Reconciliation Series, 2022–23. Digital photograph, 40.6 × 50.8 cm © Martin Akwiranoron Loft

Il programma di Momenta 2025 include progetti di Iván Argote, Raphaël Barontini, Raven Chacon, Gabrielle Goliath, Maureen Gruben, Anique Jordan, Joyce Joumaa, Martin Akwiranoron Loft, Mallory Lowe Mpoka, Caroline Mauxion, Na Mira, Niap, Josèfa Ntjam, Myriam Omar Awadi, Frida Orupabo, OK Pedersen, Paul Seesequasis, Lou Sheppard, Lee Shulman + Omar Victor Diop – The Anonymous Project, Sanaz Sohrabi, Paula Valero Comín, Anouk Verviers. Una costellazione eterogenea che va dalle pratiche indigene alle ricerche postcoloniali, dalle riflessioni sull’archivio visivo alla sperimentazione video, fino a performance e installazioni multimediali.

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