-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Vasyl Cherepanyn curerà la Biennale d’arte di Berlino 2027: il suo profilo
Arte contemporanea
di redazione
La Biennale d’arte di Berlino ha annunciato il curatore della sua 14ma edizione, in programma nell’estate del 2027: sarà Vasyl Cherepanyn, ricercatore e curatore ucraino, figura di riferimento nel dialogo tra pratiche artistiche, filosofia politica e movimenti di base, con un’attenzione particolare al contesto post-sovietico e alle trasformazioni socio-culturali dell’Europa orientale. Con un percorso che intreccia ricerca teorica, attivismo e progettualità internazionale, Cherepanyn porterà alla Biennale una visione profondamente politica e urbana, radicata nella complessità del presente europeo. La sua nomina è stata deliberata all’unanimità da un comitato internazionale composto da Akiko Miki, Emma Enderby, Julia Grosse, Marina Naprushkina, Marta Kuzma e Pablo José Ramírez oltre che dall’italiano Nicola Trezzi, già direttore del CCA Tel Aviv-Yafo e attualmente curatore alla Pinacoteca Agnelli di Torino.
«Vorrei ringraziare i membri del comitato di selezione per la loro competenza e professionalità durante tutto il processo di selezione. Vasyl Cherepanyn porta una prospettiva distintiva alla 14a Biennale di Berlino, non solo per il suo background geografico, ma anche per il suo approccio curatoriale, concentrandosi su progetti artistici collettivi profondamente radicati nei contesti sociali attuali e nel loro contesto urbano», ha dichiarato Axel Wieder, direttore della Biennale di Berlino.
Nato a Ivano-Frankivsk nel 1980 e oggi residente a Berlino, Vasyl Cherepanyn ha un dottorato in filosofia e può annoverare pubblicazioni e lezioni in numerose università europee. Durante la rivoluzione Euromaidan del 2014 che rovesciò il potere di Viktor Yanukovich, Cherepanyn organizzò lezioni per gli attivisti e creò una rete di sostegno per impedire l’arresto dei manifestanti ricoverati negli ospedali.
È co-fondatore e direttore del Visual Culture Research Center – VCRC, piattaforma che riunisce comunità accademiche, artistiche e attiviste. Il VCRC è promotore della Kyiv Biennial e membro dell’East Europe Biennial Alliance, rete che lavora per ridefinire la centralità dei discorsi culturali provenienti dall’Europa orientale. Cherepanyn è parte del team curatoriale della Kyiv Biennial, attualmente sviluppata tra Varsavia, Anversa, Dnipro, Kyiv e Linz, e destinata a concludersi nel 2026 presso il KW Institute for Contemporary Art di Berlino. Con un, rappresenta una delle voci più articolate sulle relazioni tra arte, potere e spazio pubblico.
«Pensare la Biennale di Berlino proiettata nel futuro e curarla nel presente significa impegnarsi pienamente nel futuro dell’arte e della sua mediazione nella città, e imparare dalla sua contestualizzazione sociale», ha dichiarato Cherepanyn. «Essendo un’epitome del periodo storico successivo alla caduta del Muro, la Biennale di Berlino racchiude il potenziale di creare una sorta di pubblico definito non solo artisticamente o accademicamente, ma per necessità socio-politiche», ha continuato il curatore, citando espressamente l’attualità drammatica: «Nel mio caso, un tale approccio si basa in particolare sull’esperienza di lavoro in Ucraina. È particolarmente necessario ora, mentre la guerra coloniale russa ci pone di fronte alle questioni più urgenti del nostro tempo in tutta Europa».












