04 settembre 2019

Mantova, città di Giulio Romano, tra arte, desiderio e virtuale

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Presentato il progetto dedicato a Giulio Romano, che animerà la città lombarda con mostre e realtà aumentata

Giulio Romano a Mantova
Giulio Romano, Amore e Psiche, Palazzo Te

Domenica scorsa, a Mantova, in piazza delle Erbe, a pochi giorni dal Festival della Letteratura – che inizierà oggi – è stato ufficialmente presentato l’ambizioso progetto Mantova: Città di Giulio Romano, che animerà la città lombarda fino a giugno 2020, in collaborazione con le principali istituzioni del territorio, patrocinato da Regione Lombardiae in partenariato con Electa. All’affollata conferenza stampa erano presenti i principali protagonisti di tutti gli eventi in programma.

Tra concerti, mostre e incontri, spiccano le due attese mostre a Palazzo Ducale e a Palazzo Te. La prima è intitolata “Con nuova e stravagante maniera. Giulio Romano a Mantova”, nata dalla collaborazione tra il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova e il Louvre di Parigi, in partnership con Intesa Sanpaolo. Dal taglio rigorosamente filologico, la mostra è volta a investigare lo stile originale nell’ambito del manierismo di Giulio Romano, ripercorrendo la carriera professionale dell’artista versatile, dagli esordi a Roma fino alla sua scomparsa, nel 1546, passando per la sua geniale attività a Mantova.

Giulio Romano a Mantova
Giulio Romano, Camera dei Giganti, Palazzo Te

Nelle Sale Napoleoniche di Palazzo Te, è in programma l’altra mostra, “Giulio Romano: Arte e Desiderio”, a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon. L’esposizione indaga la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e invenzioni figurative prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia, comprendendo dipinti, disegni e oggetti provenienti da venti istituzioni prestigiose, tra cui il MET-Metropolitan Museum of Modern Art di New York.

Giulio Romano a Mantova
Giulio Romano e bottega, Nascita di Apollo e Diana, Windsor Castle, The Royal Collection

Nel pomeriggio di domenica, inoltre, sono stati presentati anche i nuovi spazi di Palazzo Te, denominati proprio Spazio Te: la vecchia zona del bookshop e della caffetteria si è trasformata in un luogo di relax, lettura e studio, oltre che per organizzare eventi. A Palazzo Te è già attivo il nuovo percorso multimediale, che dà la possibilità di vedere il Palazzo con occhi diversi, anche tramite la nuova applicazione in realtà aumentata. Dunque, dopo l’omaggio dello scorso anno a Giulio Romano, in occasione ella I Edizione della Biennale Light Art, ancora una volta a Mantova antico e contemporaneo si incontrano.

«Giulio Romano, allievo prediletto di Raffaello, giunse a Mantova nel 1524 su invito di Federico Gonzaga e di Baldassarre Castiglione. Nulla fu più come prima. Né per la nostra città, che mutò radicalmente seguendo i progetti di Giulio, né per l’arte italiana, che vide aprirsi le porte di una diversa concezione del mondo, come la vertiginosa caduta dei Giganti nella sala di Palazzo Te indica e dimostra. Oggi, le istituzioni e le associazioni mantovane propongono per un anno intero iniziative, restauri, esposizioni, convegni», ha dichiarato Mattia Palazzi, Sindaco di Mantova.

«La prestigiosa mostra di Palazzo Ducale valorizza appieno i disegni del Louvre, ponendoli a confronto con gli affreschi in cui furono tradotti. Nella dimora del Te, Arte e desiderio è il titolo di una rassegna legata ai capolavori di Giulio, mentre il Duomo di Mantova si veste di nuova luce e, nel territorio, San Benedetto Po e Sabbioneta sottolineano l’impronta perenne che questo straordinario maestro dovunque lasciò. Un’occasione imperdibile, dunque, per approfondire le radici di un sogno», ha continuato Palazzi.

«Il rinnovamento del percorso museale di Palazzo Te, con l’inaugurazione di installazioni di realtà aumentata e virtuale avviene oggi in simultanea con l’apertura del nuovo Spazio Te», ha commentato Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te. «Come avviene per le grandi mostre di ricostruzione storica, anche in questa importante occasione l’installazione multimediale consente allo spettatore di vivere nel presente il passato, di sperimentare in altro modo, più spettacolare, una didattica volta alla conoscenza e, quando è fatta bene, riesce anche a stupire ed emozionare il pubblico. La nuova tecnologia è ancella della conoscenza e amplifica la comunicazione, mentre i linguaggi digitali e virtuali mirano alla partecipazione diretta del pubblico chiamato a condividere un’esperienza totale, “hic et nunc”», ha concluso Baia Curioni.

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