-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Amedeo Modigliani e Pablo Picasso, le voci della modernità in mostra a Padova
Arte moderna
Il nord-est dell’esagono, come viene convenzionalmente indicata la Francia, per la sua particolare conformazione sulle mappe, è ingiustamente considerato come una delle zone meno attraenti del Paese, essendo ad alta concentrazione industriale. Questa fama è sicuramente da sfatare, anche grazie ai pregiati interventi di riqualificazione urbana che hanno coinvolto soprattutto il capoluogo la città di Lille. Non è un caso che questo stereotipo negativo sia radicato al punto da ambientare il famosissimo film Giù al Nord, del quale noi conosciamo il fortunato remake italiano Benvenuti al Sud, proprio in quelle zone. Sarà per il particolare tipo di pronuncia o per la vicinanza col Belgio – i francesi raccontano molte barzellette in cui i protagonisti sono abitanti del regno di re Filippo Primo – ma questa parte del Paese è piuttosto snobbata. Il Museo Lam di Lille può contribuire a rilanciare questa zona, in quanto scrigno di capolavori. Merito di Palazzo Zabarella di Padova aver organizzato una splendida mostra con ben 65 opere di 30 artisti di avanguardia appartenenti al nucleo formativo del Lam, la donazione dei collezionisti Jean Masurel e Roger Dutilleul.


Situato in una cittadina dell’area metropolitana di Lille, precisamente a Villeneuve d’Ascq, è di fondazione piuttosto recente, datando al 1983. Il lascito che ne ha permesso l’apertura è dovuto a una nota famiglia di produttori tessili del nord est francese, i Masurel, Genevieve e Jean. La donazione non comprendeva solamente le opere acquistate da Jean Masurel ma anche dallo zio Roger Dutilleul uno dei più importanti collezionisti d Modigliani, al punto da averne in mostra ben sei e tutti di straordinaria qualità. In più di mezzo secolo, zio e nipote hanno creato una collezione davvero stupefacente cui si aggiunse una donazione nel 1999 di oltre 3500 opere di Art Brut da parte dell’associazione L’Aracine. Si è giunti così ad una gigantesca collezione di più di 8.500 opere d’arte.


Questa estensione temporale dei periodi artistici presenti ne fa il primo museo francese a offrire un panorama unico dell’arte del XX e XXI secolo. Roger Dutilleul collezionò per più di mezzo secolo capolavori divenendo, a causa dei prezzi troppo elevati del pittore da più preferito, Cezanne, uno dei primi sostenitori del Cubismo che avevano prezzi più abbordabili, parlando degli albori del movimento, e che gli permise di entrare in possesso di alcuni straordinari Picasso e Braque, presenti in mostra. Sempre curioso di novità riuscì ad acquistare Leger, Laurens, Miró, Calder e altri considerati solo apparentemente minori e dei quali assai raramente possiamo avere il privilegio di ammirare le opere.


Particolarmente emozionanti sono le prime sale, con una sfilata di capolavori di Braque, Picasso e Modigliani da togliere il fiato. Nelle sale successive si analizza un consistente numero di opere di artisti autodidatti e di Art Brut, anch’esse scelte con l’occhio del collezionista esperto e di gusto. Nel bellissimo catalogo di Giunti è davvero interessante il corpus fotografico dove si ammirano le case di Masurel e Dutilleul con i capolavori accatastati nelle varie stanze in modo anche poco ortodosso, ma che rendono l’idea della passione dei collezionisti per l’arte.

Una mostra davvero importante visibile fino al 25 gennaio e che difficilmente ci sarà occasione di rivedere.



















