03 settembre 2025

Le Alleanze dei Corpi a Milano: quando le arti performative abitano la soglia

di

Arti performative e pratiche collettive tra via Padova, Parco Trotter e Fabbrica del Vapore: il programma delle Alleanze dei Corpi, un’edizione-soglia per inaugurare il triennio 2025-2027

Kuro Haga, Our shiosai, 1975

Dieci giorni, oltre 43 eventi e 56 protagonisti tra performer, artiste, ricercatrici e curatori: Le Alleanze dei Corpi riattiva Milano dal 19 al 28 settembre 2025 con un programma che intreccia danza, performance, suono, ascolto e pratiche di partecipazione. La VII edizione apre il triennio 2025–2027 e dispone il suo percorso lungo tre assi concettuali – la soglia (2025), la casa (2026), il campo (2027) – per attraversare lo spazio pubblico interrogandone frizioni, cavità, nascondimenti e possibilità di trasformazione. La direzione artistica di Maria Paola Zedda sarà affiancata quest’anno da Edoardo Lazzari.

Cuore geografico del progetto è il quartiere di via Padova, nell’area del Parco Trotter, con diramazioni in diversi punti della città fino alla Fabbrica del Vapore. Realizzato con il contributo del Ministero della Cultura – FNSV Danza, della Regione Lombardia e del Comune di Milano, il festival propone un tempo “a spirale”, fatto di echi e prefigurazioni: un invito a «Danzare la lentezza» e a immaginare pedagogie non autorizzate, nel segno del titolo-tema 2025, SLOW DANCING PARTIES DARK FANTASTIC DREAMS, che rievoca le riflessioni di David Lynch sull’educazione e l’importanza del fuori campo.

Kinkaleri, HellOlleH, 2022-2025 Produzione KLM

Il valore politico del piacere: Carte Blanche a Jacopo Miliani

L’apertura (19-21 settembre) è affidata alla prima Carte Blanche del nuovo triennio: Scent of Indecent Scenes di Jacopo Miliani, progetto espositivo dedicato alla sessualità e alle politiche del piacere e al suo valore sociale. Un allestimento site specific di opere, ephemera e libri convive con Cinema Eros, sala temporanea con proiezioni a orari definiti. Il titolo riattiva una ferita storica del quartiere: l’incendio del cinema porno tra viale Monza e via Padova (1983), appiccato dal gruppo neonazista Ludwig, in cui persero la vita sei persone.

Jacopo Benassi, Meiwo, 2021 Courtesy l’Artista e Witty Books

Nel display compaiono, tra gli altri: Hans Bellmer, Enrico Baj, Dean Sameshima, John Waters, Louis Icart, Massimiliano Ricci, Alessandra Mancini, Jacopo Benassi, Marco Mazzoni, Tom of Finland, Giuliana Gamba, Mari Sunna, Eva Robin’s, Sara Scanderebech, Kuro Haga, Giovanni De Francesco, Miriam Gili, Fabio Quaranta. La sala Cinema Eros presenta film di Antonio Marziale, Jacopo Miliani, Pauline Curnier Jardin & Feel Good Cooperative, Maria Guidone, Micol Roubini e Davide Maldi, con un’animazione commissionata a Eduard Popescu. Il programma performativo e discorsivo coinvolge Kinkaleri, Giulia Terminio, Giovanna Maina, Sara Giannini, Matteo Mori e Francesco Gizzi.

Micol Roubini e Davide Maldi, 171219 – MAY THEM WHITE RISE WITH YOU, 2021 Produzione l’Altauro

Pratiche con la città: infanzia, rivolta, partecipazione

Il 20 e 21 settembre, il Parco Trotter ospiterà POP di Nicola Galli, progetto per bambine e bambini fino a 8 anni, mentre Stefania Tansini presenterà, il 21 settembre, L’Ombelico dei Limbi (Premio DNA Appunti Coreografici 2020), ispirato a un testo giovanile di Antonin Artaud: una danza-rivolta che alterna desiderio di smembramento e bisogno di ricomposizione, interrogando lo spazio e il corpo nella loro tensione contraddittoria.

Dal 23 al 25 settembre il baricentro si sposta alla Fabbrica del Vapore. Nell’ambito della rete Solidarity in Motion, con DiDstudio e oltre 15 partner, gli artisti libanesi Christophe Al Haber e Samer Zaher presentano rispettivamente Fragmentation e Ancestral Echoes. Il 24 settembre inaugura SOTTERRANEE, progetto di Barbara Stimoli, Francesca Marconi e Lavinia Hanay Raja: installazione aperta, trasformabile per accumulazione comunitaria, esito di un lungo lavoro con le abitanti e gli abitanti del quartiere.

Il 25 settembre debutta in prima assoluta VVA – Venere incontra Adone di Enzo Cosimi, con Alice Raffaelli e Leonardo Rosadini: installazione-performance che rilegge Venere e Adone di Shakespeare. Nelle stesse giornate, Koré di Andreana Notaro esplora in forma laboratoriale la relazione tra performer e spettatore.

Ritorno a via Padova: costellazioni queer, diasporiche, decoloniali

Dal 26 al 28 settembre il festival riattiva l’area di via Padova con una sequenza densa di performance, laboratori e processi partecipativi. Simone Aughterlony presenta Biofiction, attraversamento dei confini sensoriali ed erotici tra umano e non-umano. Élie Autin attiva Antichambre, ritualità trans che convoca genealogie della diaspora nera, mentre Elena Boillat indaga respiro e vocalità transcorporea. Con CrePa – con noi Sara Sguotti e Arianna Ulian espandono la nozione di “crepa” insieme a Francesco Michele Laterza, Alessandra Onnis, oltre che con gruppi impegnati nello studio del morbo di Parkinson e con performer e abitanti del quartiere.

Autin Elie, Photo credits Alice Speller

Le traiettorie diasporiche emergono anche nelle pratiche di Giorgia Ohanesian Nardin e Lucia Kagramanyan, mentre Giuseppe Vincent Giampino avvia il primo capitolo di Umlaut, schau: drammaturgia dell’accumulo gestuale sull’inchino come figura di inizio/fine, accoglienza/congedo. La poesia entra in scena con Giulia Crispiani, Daniela Cascella, Jonida Prifti con Hugo Sanchez e Francesca Proia, lavorando sulla tensione tra lingua madre e lingua adottiva, sull’intraducibile e sulla materialità del suono. Uno sguardo dedicato alle nuove generazioni accompagna Plein Air di Marina Donatone e Segni propri di Diana Anselmo con Giuseppe Comuniello.

Francesca Proia, Voce Lattea, ph Danilo Conti

Un programma di talk e assemblee performative, curato in fasi diverse da Maria Paola Zedda, Lavinia Hanay Raja, Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito, connetterà pratiche e teorie. In continuità con la missione del progetto, il festival ospita inoltre la residenza produttiva di Gianmaria Borzillo per la nuova creazione E la bella stanza è vuota (o altre allucinazioni ispirate da Diamond Jubilee di Cindy Lee).

Per il programma completo, si può cliccare qui.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui