23 marzo 2023

Come si rinnova un bene culturale? Il caso di Cappella Sansevero, a Napoli

di

Tra i siti culturali più visitati di Napoli e d’Italia, scrigno barocco nel cuore della città, Museo Cappella Sansevero annuncia grandi novità: ne parliamo con la presidente Maria Alessandra Masucci

cappella sansevero napoli
Cappella Sansevero. Ph. Marco Ghidelli

«Il Museo Cappella Sansevero si impegna costantemente per rendere accessibile a tutti lo straordinario patrimonio artistico che custodisce. Investiamo in tecnologie e soluzioni innovative per divulgare la storia della Cappella e del suo geniale committente, e i numeri dell’anno appena trascorso ancora una volta ci stimolano a lavorare con sempre maggiore entusiasmo», a parlare è Maria Alessandra Masucci, Presidente di Museo Cappella Sansevero. Aperto sei giorni su sette, dalle 9 alle 19, il Museo Cappella Sansevero, in Via Francesco De Sanctis, in pieno centro storico di Napoli, è quel gioiello barocco custode di capolavori come il celebre Cristo velato, il Disinganno, le Macchine anatomiche. Ed è anche un mausoleo nobiliare, espansione del suo geniale ideatore, Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero.

cappella sansevero napoli
Cappella Sansevero. Ph. Marco Ghidelli

Un bene culturale tra i più visitati a Napoli – e quindi in Italia –, al centro di una trasformazione digitale dinamica e trasparente. Due le principali novità strategiche alla base di questo rinnovamento: la nuova piattaforma di ticketing e il nuovo sito web. Nonostante nel 2022 sia stato visitato da circa 560mila persone, registrando una crescita del 138% rispetto al 2021, il Museo ha scelto di limitare la capienza e il numero di ingressi giornalieri, al fine di tutelare il patrimonio artistico del museo e di garantire un’esperienza di qualità ai visitatori.

È bene sottolineare che questa è un’importante decisione, che comunica un’idea di gestione potremmo dire illuminata, che ha a cuore il proprio patrimonio, soprattutto perché viene da un museo privato e che, in un certo modo, si può dire in positiva controtendenza, se confrontato con gli sciacallaggi culturali “di massa” a cui sono sottoposti molti dei nostri beni storico artistici pubblici.

Per far fronte a questa coraggiosa scelta si è optato non solo di preservare ma anche di valorizzare e qui, la tecnologia, utilizzata in modo giusto e responsabile, è stata uno strumento prezioso. La piattaforma web permette di prenotare la visita in pochissimi passaggi, collegandosi al sito del museo, selezionando la data e l’orario scelti. La novità è la possibilità di prenotare i biglietti anche direttamente in biglietteria per le 48 ore successive alla data in corso. Inoltre una novità ottimizzante è la gestione automatica dei biglietti riservati ai gruppi e alle scuole rimasti invenduti, che vengono rimessi in vendita.

cappella sansevero napoli
Cappella Sansevero. Ph. Marco Ghidelli

Il sistema di ticketing, realizzato dalla società Mida di Bergamo, semplifica il processo di acquisto per l’utente, mentre il sito web, online dal mese di marzo 2023, è stato progettato dalla digital agency Bluelabs, rinnovato sia nella grafica che nella navigazione, prestando particolare attenzione alla fruizione tramite smartphone e tablet.

Da ricordare inoltre che il museo è stato dotato di una nuova illuminazione, a cura della iGuzzini, realizzata con tecnologia a LED, che ne ha migliorato la fruizione, preservandolo contestualmente dagli eventuali danni che le radiazioni luminose possono provocare ai materiali più sensibili.

Per approfondire le novità e le modalità di gestione di un bene culturale così rilevante nel tessuto cittadino e oltre, Abbiamo intervistato il Presidente Del Museo Maria Alessandra Masucci.

Maria Alessandra Masucci, Presidente Museo Cappella Sansevero, Napoli

Una nuova piattaforma di ticketing e un nuovo sito web accessibile a tutti, sono il frutto di una lunga analisi e dei molteplici confronti con musei internazionali, tra cui il Van Gogh Museum di Amsterdam. Come è stato il confronto con un museo tanto diverso e quali sono state le similitudini e le differenze che vi hanno permesso di instaurare un dialogo utile al raggiungimento degli standard internazionali?

«Il contatto con il Van Gogh Museum è arrivato all’esito del nostro costante monitoraggio delle best practices delle istituzioni italiane e internazionali, non solo nel settore del ticketing. Su questo tema avevamo esigenze specifiche legate alla nostra criticità principale: una domanda che non riusciamo soddisfare a causa degli spazi limitati sia interni che esterni. Nonostante le reciproche, significative differenze, ci accomuna l’intento di offrire un servizio efficiente che arricchisca l’esperienza del visitatore già nelle fasi che precedono la visita».

Sono note le iniziative, sempre in corso, come “Sansevero in LIS”, che offre visite guidate speciali a persone sorde, “Sansevero in Blu” dedicato ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico, e “DescriVedendo”, il servizio “sempre a disposizione” del visitatore con disabilità visiva che propone un tour speciale caricato sull’audioguida del museo. Cosa si intende, oggi, per Museo sempre più accessibile?

«Accanto alla funzione di tutela del patrimonio storico-artistico, i musei hanno il compito fondamentale di divulgare cultura per contribuire allo sviluppo dell’individuo e al progresso della comunità. Accessibilità per noi vuol dire individuare le soluzioni e gli strumenti, anche attraverso l’uso della tecnologia, per assolvere al meglio la nostra missione adeguandoci alle diverse esigenze interpretative delle persone».

Il centro storico di Napoli sebbene sia un incredibile museo a cielo aperto, ha le sue difficoltà. Il Museo rivolge un’attenzione particolare anche all’esterno del complesso monumentale, con iniziative come “Adotta una strada” o promuovendo restauri, collaborazioni e concorsi. Come si svolge questo rapporto/dialogo col territorio e con le altre istituzioni?

«Napoli è una città bella e complicata, a partire dall’assetto urbanistico fino al rapporto con le persone. Come istituzione collocata nel cuore della città abbiamo sempre cercato di intrattenere un dialogo con la comunità di cui facciamo parte, ad esempio prendendoci cura dell’area antistante il museo o della statua del Nilo, monumento simbolo dei decumani. Ma anche lo studio finalizzato alla realizzazione del nuovo sistema di accesso ha avuto tra gli obbiettivi quello di minimizzare l’impatto che i flussi turistici, fisiologicamente, hanno sulla vita degli abitanti del quartiere.

Nel tempo abbiamo spesso intrattenuto un dialogo con le istituzioni, credendo nell’importanza di una collaborazione tra tutti coloro che a vario titolo lavorano per lo sviluppo della città. Ad oggi purtroppo a fronte della crescita esponenziale del settore turistico registrata negli ultimi anni, non è stato messo a punto un piano di gestione dei flussi né un adeguamento delle infrastrutture e dei servizi per una crescita organica e sostenibile per i turisti e per i cittadini. Ora il rischio più alto è che Napoli possa trasformarsi in un caotico parco giochi per turisti, perdendo quell’identità culturale che ne costituisce la principale attrattiva».

Cristo velato. Ph. Marco Ghidelli

Dall’artista Ann Veronica Janssen al regista Abel Ferrara, fino alla recente mostra di Mauro Bonaventura, come si è sviluppato il vostro rapporto con l’arte contemporanea? Quali piani ci sono per il futuro, in questo ambito?

«Negli anni abbiamo ospitato tanti grandi artisti con diversi linguaggi espressivi, consapevoli che è sempre una sfida mettere in dialogo il contemporaneo con la ricca e complessa identità della Cappella Sansevero, ma incoraggiati dall’invito alla sperimentazione, che ci ha lasciato Raimondo di Sangro, VII principe di Sansevero, geniale ideatore del progetto iconografico della Cappella.

Il fil rouge che collega tutti i progetti è stato, e sempre sarà anche in futuro, offrire lo spunto per nuove letture e interpretazioni del messaggio del principe di Sansevero e delle opere da lui commissionate».

Cristo velato. Ph. Marco Ghidelli

Con oltre 22mila recensioni sulla piattaforma Tripadvisor, il Museo Cappella Sansevero si conferma al primo posto tra le 889 “attività” a Napoli. Quanto sono importanti i social?

«Per noi il vero valore aggiunto dei social è la possibilità di avere un costante feedback sulla nostra attività e un canale di comunicazione bidirezionale, non filtrato, con il pubblico».

Quali sono le nuove iniziative culturali che il Museo ha in programma per il 2023-2024?

«Oltre a due nuovi libri prossimi alle stampe con la casa editrice alós, specializzata in pubblicazioni sulla Cappella e sul principe Raimondo di Sangro, e ad alcuni eventi che speriamo di potere confermare a breve, attualmente i nostri sforzi sono concentrati sul potenziamento dei servizi per l’accessibilità e sulla tutela del patrimonio con alcuni interventi di restauro da realizzare entro l’estatate».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui