29 dicembre 2022

Marchio del Patrimonio Europeo 2023: ecco i 13 siti italiani candidati

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Sono 13 i siti italiani che hanno presentato la candidatura per ottenere il Marchio del Patrimonio Europeo: ecco quali sono, dall’Archivio di Stato di Palermo all’Area archeologica del Foro Romano

Dall’Archivio di Stato di Palermo all’Area archeologica del Foro Romano, fino alle tradizioni arbereshe. Sono 13 le candidature, che coinvolgono siti e aree dal nord al sud della Penisola, avanzate dal Ministero della Cultura per l’edizione 2023 del Marchio del Patrimonio Europeo, azione speciale di Europa creativa, programma quadro della Commissione europea per la cultura che, tra le altre iniziative, promuove anche le Capitali europee della cultura e le Giornate europee del patrimonio.

Cos’è il Marchio del Patrimonio Europeo

Istituito nel 2011, con la Decisione 1194/2011/UE del Parlamento europeo e del Consiglio UE, il Marchio del patrimonio europeo – European Heritage Label persegue l’obiettivo di mettere in evidenza e coinvolgere tutte le dimensioni legate alla storia e ai valori europei, con l’intento di creare un’identità europea attraverso il patrimonio culturale, anche al di là dei siti più conosciuti, caratterizzati da particolare valore estetico o monumentale. Ciascuno degli Sati aderenti all’iniziativa può selezionare e proporre alcuni siti di chiara dimensione europea, che possano essere esemplificativi della ricchezza del proprio patrimonio culturale, contribuendo a sviluppare il senso di appartenenza all’Europa.

I siti italiani individuati e riconosciuti fino a ora sono quattro: il Museo Casa De Gasperi, situato a Pieve Tesino, il Forte Cadine, che faceva parte del primo gruppo di fortificazioni permanenti austriache e che oggi è la sede del Centro di informazione delle fortificazioni trentine, e l’Area archeologica di Ostia antica. L’ultimo sito italiano a essere insignito del titolo, nell’ambito della selezione 2021, è stato il Comune di Ventotene.

Tra i siti internazionali recentemente riconosciuti, invece, il Museo della cultura e sito archeologico di Vučedol, Vukovar (Croazia), il Sito archeologico di Nemea (Grecia), l’Arte tracia nei Rodopi orientali: Tomba Aleksandrovo, Haskovo (Bulgaria), il Parco Minerario di Almadén (Spagna), Echternach Saint Willibrord Heritage, Ville d’Echternach (Lussemburgo), il Centro storico di Turaida, Sigulda (Lettonia), la Pittura murale medievale nelle regioni di Gemer e Malohont, Rimavské Brezovo (Slovacchia), il Palazzo della Commissione Europea del Danubio a Galați (Romania), il MigratieMuseumMigration di Bruxelles (Belgio).

Ciascun sito a cui viene assegnato il Marchio del patrimonio europeo è sottoposto periodicamente a un monitoraggio, al fine di verificare che esso continui a rispettare i criteri nonché ad attuare il progetto e il piano di lavoro presentati al momento della candidatura.

Le 13 candidature italiane e l’iter

Le 13 candidature italiane presentate per l’edizione 2023 del Marchio del patrimonio europeo sono: Aquileia, terra di dialogo proposto dalla Fondazione Aquileia di Aquileia (Udine); Archivio di Stato di Palermo proposto dalla Soprintendenza archivistica della Sicilia-Archivio di Stato di Palermo; Area archeologica Foro Romano e Palatino proposto dal Parco archeologico del Colosseo; Complesso monumentale di San Vincenzo al Volturno proposto dalla Direzione Regionale Musei Molise; Galleria del Grano Pasta Museum proposto dalla associazione Galleria del Grano di Gragnano (Napoli); I luoghi dell’Operazione Avalanche proposto Amministrazione Comunale Città di Battipaglia (Salerno); Il patrimonio immateriale arbereshe di Piana degli Albanesi – Hora e Arbëreshëvet proposto dal comune di Piana degli Albanesi (Palermo); Il telescopio di Galileo: una storia europea proposto dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze; Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” proposto dal Comune di Pietrasanta (Lucca); Ponte San Leonardo di Termini Imerese proposto dall’ Associazione Rodoarte onlus di Palermo; Roma, Campidoglio, Musei Capitolini – Sala degli Orazi e Curiazi proposto da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Sant’Anna di Stazzema proposto dal Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema (Lucca); Tempio Voltiano proposto dai Musei Civici del Comune di Como.

Ogni candidato ha depositato un dossier, redatto sulla base dei format allegati al bando, elaborati dalla Commissione europea che gestisce l’iniziativa. Una Commissione ministeriale, appositamente costituita con decreto del Segretariato generale, valuterà entro l’8 febbraio 2023 i siti migliori dal punto di vista della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativo-gestionale. Le candidature, fino a un massimo di due, dovranno essere presentate alla Commissione europea entro il primo marzo 2023. Solo un sito potrà poi essere insignito del riconoscimento per ciascuno Stato membro tra i partecipanti all’iniziativa, così come previsto dalla decisione istitutiva del Marchio del patrimonio europeo (UE 1194/2011).

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