17 luglio 2025

Quanto vale la cultura in Italia? Il 21mo rapporto di Federculture per il 2024

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È stato presentato il 21mo Rapporto Annuale Federculture: anche nel 2024 la cultura è stata uno dei motori trainanti dell’economia ma i fondi pubblici sono destinati a diminuire

Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025

È stato presentato a Milano il 21mo Rapporto Annuale Federculture che, analizzando i dati relativi all’anno 2024, ha confermato il ruolo strategico della cultura come motore della ripresa economica e sociale del Paese. Promosso da Federculture con il contributo di Fondazione Cariplo, lo studio fotografa lo stato del sistema culturale italiano con dati aggiornati su fruizione, turismo, occupazione, spesa pubblica e risorse private.

«L’appuntamento con il Rapporto Annuale è sempre occasione per fare il punto sullo stato del settore rafforzando la consapevolezza che la cultura rappresenta l’identità e la coesione nazionale, l’esercizio della ricerca e del confronto delle conoscenze e dei saperi, la pratica quotidiana dei cittadini, in particolare dei giovani», ha dichiarato Andrea Cancellato, Presidente di Federculture. «Un vero e proprio “welfare culturale” fondamentale per la società e il Paese, che va sostenuto e fatto crescere. Per questo abbiamo negli anni posto all’attenzione dei decisori proposte concrete con spirito costruttivo e collaborativo. Tra queste nel mese di giugno è giunta al traguardo una nostra richiesta: il taglio dell’Iva per le opere d’arte da 22 al 5%».

Musei e spettacoli: una crescita oltre i livelli pre-pandemici

Nel 2024 i musei statali hanno registrato un record di 60,8 milioni di visitatori (+5,4% sul 2023, +11% sul 2019), generando introiti per 382 milioni di euro (+21,7% sul 2023, +57,6% sul 2019). I musei autonomi, in particolare, hanno accolto 44,7 milioni di visitatori e realizzato 316 milioni di euro in introiti, pari al 73,5% e all’82% del totale rispettivamente.

La fruizione culturale è aumentata anche in altri ambiti: +11,6% di spettatori a teatro e +14,5% per i concerti rispetto al 2023. I visitatori di mostre e musei sono cresciuti del +3,5% e quelli di siti archeologici del +4,4%. In crescita anche il cinema (+11,7%), pur restando sotto i livelli del 2019 (-8%).

Turismo culturale in espansione, ma si affaccia il rischio overtourism

Il 63,2% delle presenze turistiche in Italia nel 2024 ha interessato comuni a vocazione culturale, per il 57% costituite da visitatori stranieri. Gli arrivi internazionali hanno toccato quota 74 milioni (+8,9%), con una spesa turistica di 54 miliardi di euro (+22,4% sul 2019). La crescita è stata più marcata in regioni come Molise, Marche e Umbria.

La concentrazione dei flussi nei grandi centri urbani e nelle città d’arte solleva però l’allarme overtourism. Federculture segnala la necessità di strategie integrate per garantire la sostenibilità del turismo culturale, anche alla luce dell’aumento degli affitti brevi (+30.000 presenze in media all’anno).

Investimenti pubblici: andamento non uniforme tra Stato e territori

E il MIC? Lo stanziamento statale del Ministero della Cultura ha superato i 4 miliardi negli anni post-Covid ma è sceso a circa 3 miliardi dal 2023. Le previsioni fino al 2026 indicano ulteriori cali, tra il 7% e il 12%.

Stabili i fondi destinati al settore spettacolo e cinema: il Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo nel 2025 ammonta a 446 milioni (+5,3%) e quello per il cinema a 696 milioni. A livello locale, i Comuni hanno stanziato nel 2024 circa 2,73 miliardi di euro (-2,2% sul 2023, ma +36% rispetto al 2019), mentre le Regioni superano gli 1,1 miliardi (+20% sul 2022), recuperando quasi del tutto i livelli pre-pandemia.

Gibellina, Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026

Occupazione culturale: più over 50 e lavoratori autonomi

Nel 2024 si registrano 843.000 occupati in ambito culturale, pari al 3,5% del totale, in crescita del +2,2% rispetto al 2023 e del +2% sul 2019. L’Italia resta però sotto la media UE (3,8%). L’occupazione è caratterizzata da una forte incidenza di lavoratori autonomi (47,6%) e da una bassa presenza di giovani (solo il 12,8% ha meno di 30 anni). La fascia più rappresentata è quella degli over 50 (39,9%).

Art Bonus: superato il miliardo in dieci anni

L’Art Bonus ha raggiunto 1,08 miliardi di euro di donazioni al 30 aprile 2025. Le imprese hanno contribuito con oltre 500 milioni attraverso 12.000 erogazioni, mentre i privati rappresentano il 60% delle donazioni (50 milioni totali). Il 31% delle donazioni individuali è compreso tra 10 e 100 euro. Rilevante il ruolo delle Fondazioni bancarie, con 50 milioni annui.

Festival e Capitale della Cultura: leve strategiche di sviluppo

Si stimano in Italia circa 3.000 festival culturali, con impatti positivi in termini di attrattività e ricadute economiche (ma analizzavamo l’altro lato della medaglia in questo articolo). Anche la nomina a Capitale Italiana della Cultura produce effetti misurabili: +16% di arrivi turistici nell’anno del titolo, +12% di presenze e un effetto positivo che si estende fino a due anni dopo (+15% arrivi, +9% presenze).

L’Aquila, Capitale Italiana della Cultura 2026

Un sistema complesso che richiede politiche coordinate

I dati raccolti nel Rapporto testimoniano una ripresa strutturale della domanda e dell’offerta culturale in Italia. Tuttavia, secondo Federculture, è necessaria una governance più solida, fondata su investimenti mirati, fiscalità agevolata – come il recente taglio IVA sull’arte -, e misure per la sostenibilità del sistema, anche alla luce delle sfide demografiche e ambientali.

«Trend molto positivi caratterizzano sia i consumi degli italiani sia la fruizione delle esperienze culturali e questo ci dà modo di ritenere che si tratti di tendenze strutturali», ha dichiarato Alberto Bonisoli, Direttore del Centro Studi di Federculture ed ex Ministro della Cultura. «Il sistema culturale italiano è un mosaico complesso e articolato con una straordinaria capacità di adattamento che deve essere sostenuta da politiche culturali chiare e capaci di accompagnare il cambiamento».

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