09 agosto 2023

Terremoto al Circo Massimo per il concerto di Travis Scott: sarà l’ultimo?

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In 70mila al Circo Massimo per il concerto di Travis Scott ma la musica è troppo forte e la direttrice del Parco del Colosseo, Alfonsina Russo, chiude le porte agli eventi rock

travis scott concerto circo massimo
Foto ANSA

La direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, ha annunciato che l’area del Circo Massimo non verrà più concessa per ospitare concerti di musica rock. La dichiarazione è stata rilasciata all’indomani del concerto del rapper Travis Scott al Circo Massimo. Annunciato solo la settimana scorsa dall’artista con un post su Instagram, come una sorta di happening a sorpresa, dal punto di vista strettamente musicale si è rivelato un successone: nonostante lo scarso preavviso, circa 70mila persone, provenienti da tutta Italia, si sono date appuntamento lunedì, 7 agosto, in quella che era l’antichissima sede di giochi e corse, le cui primissime fondamenta risalirebbero all’epoca di Tarquinio Prisco.

 

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Travis Scott al Circo Massimo: qualcosa non ha funzionato

Insomma, nella sua lunga storia il monumento deve averne passate tante ma troppi sono stati i partecipanti e troppo coinvolti dalla musica, al punto da produrre una sorta di effetto terremoto, avvertito addirittura in diverse zone di Roma. E mettendo in pericolo il bene culturale. Che il coinvolgimento potesse essere difficilmente controllabile non era imprevedibile. Il rapper di origini texane, classe 1991, ha circa 67 milioni di ascoltatori mensili su Spotifty e, in questa occasione, ha presentato per la prima volta dal vivo i brani del nuovo disco, Utopia, uscito il 28 luglio.

«Visto quello che è successo, anche in relazione alla pubblica incolumità e alla conservazione e tutela del patrimonio archeologico, noi daremo parere negativo a questo tipo di eventi», ha spiegato Russo all’Adn Kronos. «Personalmente ritengo che il Circo Massimo sia un monumento e in quanto tale debba essere rispettato e debba ospitare solo ed esclusivamente concerti di un certo tipo, come l’opera, il balletto. Spettacoli di musica ma non concerti rock che a mio avviso devono essere trasferiti negli spazi preposti ossia negli stadi».

La richiesta di concedere lo spazio per il concerto era arrivata solo a inizio agosto ed è stato immediatamente convocato un tavolo tecnico per discutere dell’eventualità. «Noi avevamo delle riserve su questo tipo di evento e abbiamo dato una serie di prescrizioni visto che Roma Capitale si era già impegnata», ha spiegato Russo, facendo riferimento, in particolare, a due prescrizioni: non superare il limite dei decibel previsto dalla normativa e non incitare il pubblico in piedi a saltare, «Cosa che era successa a Milano e che aveva provocato una serie di problematiche», ha continuato la Direttrice. Ma qualcosa non deve essere andato per il verso giusto, «Per cui abbiamo mandato una nota a Roma Capitale di richiesta di riscontro urgente per capire come mai non lo siano state».

La risposta del Campidoglio: snobismo nei confronti di Travis Scott

Ma dal Campidoglio non ci stanno. Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi della giunta Gualtieri, ha risposto duramente alla direttrice Russo, ricordando sempre all’Adn Kronos che «La Soprintendenza archeologica del Colosseo aveva dato parere favorevole a questo concerto con la prescrizione che il pubblico non avrebbe dovuto saltare. Vorrei segnalare che ieri c’è stato un concerto con quasi 60mila ragazzi di 20 anni nel quale non ci sono stati incidenti se non quello capitato a un ragazzo di 14 anni che, purtroppo, si è fatto male non nell’area del Circo Massimo, ma nell’area della Sovrintendenza del Colosseo». C’è stato poi anche un altro incidente, con alcune decine di persone intossicate a seguito dell’esposizione a spray urticante, come ha ricordato lo stesso Onorato, parlando di «Snobismo nei confronti dei ragazzi di vent’anni».

Onorato ha poi snocciolato un po’ di cifre, che di solito bastano per mettere d’accordo tutti o quasi: «Il Circo Massimo è una location che viene preservata per ogni iniziativa: gli organizzatori quando arrivano lasciano la struttura in condizioni migliori di come l’hanno trovata, pagano 360mila euro alla Sovrintendenza comunale per un giorno, 60mila euro per i vigili, 50mila euro per l’Ama. È il luogo più costoso in Europa che genera indotto economico. La Sovrintendenza comunale, grazie ai concerti al Circo Massimo, l’anno scorso ha ottenuto 2 milioni e 100mila euro da rinvestire nella manutenzione e nella salvaguardia dei beni archeologici».

L’interrogazione al Ministro Gennaro Sangiuliano

Intanto, il deputato e il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia della Camera, Angelo Bonelli e Devis Dori, hanno presentato anche un’interrogazione al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per chiedere spiegazioni sull’accaduto che ha coinvolto un’area considerata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco per un concerto di musica rap.

Scott aveva tenuto un concerto anche a Milano, a inizio luglio, all’Ippodromo Snai La Maura, in occasione della nuova edizione degli I-Days Milano Coca-Cola, con circa 80mila presenze. E anche in quel caso, l’energia della musica si è fatta sentire attraverso le vibrazioni del suolo. Ma in quel caso, si trattava di un robusto ippodromo contemporaneo. Comunque, il precedente c’era ed è stato ricordato dai due esponenti dei Verdi: «Quindi l’amministrazione comunale di Roma avrebbe potuto immaginare un rischio altrettanto grave e avrebbe dovuto impedire un rischio di questo tipo inserendo un limite di decibel alle emissioni sonore, oltre a tenere in considerazione che decine di migliaia di persone avrebbero saltato contemporaneamente in un’area archeologica fragile».

Il concerto di Travis Scotto al Circo Massimo è stato dunque «Un vero azzardo per i nostri monumenti. Se le abitazioni civili sono oscillate in questo modo, riteniamo possibile che altrettanto sia accaduto per l’area archeologica dei fori. E tutto questo non per un vero e proprio terremoto, ma per un concerto musicale. Le spiegazioni scientifiche le lasciamo agli esperti, ma una cosa è certa: non è accettabile che per un’ora di concerto si metta a rischio il nostro patrimonio storico-artistico e si mettano in allarme decine di migliaia di persone, considerato che le oscillazioni si sono avvertite anche negli edifici del complesso ospedaliero San Giovanni-Addolorata».

1 commento

  1. Ultimo !!! ma scherziamo la Pausini tre di fila nella piazza più a rischio del mondo!!! pensa ci stupiamo solo per aver pagato per due piattini in più!! per un toast diviso in due ….concerti!! io li farei in vaticano

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