20 aprile 2000

Dal 15.IV al 16.VII.2000 DUECENTO – Forme e colori del medioevo a Bologna Bologna, Museo Civico Archeologico

 
Nelle sale del Museo Civico Archeologico, Bologna2000 città europea della cultura riscopre le sue origini. Oltre 150 opere concesse da istituzioni di tutto il mondo e soprattutto da chiese e musei bolognesi per tracciare le orme un po’ sbiadite di un importante passato...

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Il Duecento segna una delle epoche di massima fioritura della città emiliana. Centro d’arte, di cultura, di vivacità intellettuale ed economica. Nelle sale del Museo Civico Archeologico, Bologna2000 città europea della cultura riscopre le sue origini. Oltre 150 opere concesse da istituzioni di tutto il mondo e soprattutto da chiese e musei bolognesi per tracciare le orme un po’ sbiadite di un importante passato.

Dopo il 1000 si sviluppa la storia di Bologna comunale secondo due itinerari privilegiati lo studium e la religione. La prima sala dell’esposizione è dedicata allo sviluppo architettonico e urbano. Molti nuovi edifici e una seconda cinta muraria emergono da un plastico nel centro della stanza. Attorno a Piazza Maggiore sorgono il Palazzo del Podestà con la Torre dell’Arengo, Palazzo dei Notai, Palazzo comunale, in cui fu imprigionato il re Enzo. Più popolosa di Parigi, Bologna veniva ricordata nell’immaginario comune per le sue torri: oltre 150 picchi emergevano dal tappeto uniforme dei tetti, di cui venti possiamo ammirarli ancora oggi.
A quest’epoca risalgono le chiese di San Francesco, San Domenico, la Cattedrale e Santa Maria dei Servi. Non solo luoghi di culto e spiritualità, ma anche cuore della scrittura e della miniatura. Bibbie, libri sacri, miniature e disegni guidano il visitatore nelle varie sezioni della mostra corrispondenti ai tre stili del Medioevo. Pagine invecchiate, un po’ impolverate sono racchiuse nelle teche insieme ad un certo alone di sacralità.
Duecento. Forme e colori del medioevo
Il Sacro detiene il potere: il timore di qualcosa di superiore e onnipotente davanti al quale l’uomo deve prendere coscienza della sua piccolezza. L’arte racchiude queste idee nello stile gotico: edifici bui, austeri che si elevano in forme strette, ma svettanti verso Dio. Un esempio è San Francesco, che insieme al duomo di Milano ricorda in modo efficace all’essere umano la necessità di riverire il suo Creatore.
L’arte si pone al servizio di questa esigenza. Sono raccolte in questa mostra una serie di opere inerenti l’iconografia sacra bolognese. Un percorso di crocefissi del Maestro dei crocefissi francescani ci accompagna fino a quello più insigne di Giunta Pisano. Proveniente dalla chiesa di San Domenico, si collega agli altri per i motivi del cristo patiens tipicamente bizantini, ma vi aggiunge qualcosa in più, i chiaroscuri, una certa ricerca di espressività che ci avvicina ai secoli seguenti. L’itinerario religioso trova sua degna conclusione in una Maestà di Cimabue, proveniente dalla chiesa di santa Maria dei Servi: un Gesù che si agita come un vero neonato, una Madonna che lo guarda premurosa. Ci sono i primi segni di apertura verso il realismo e la rivalutazione dell’uomo.
Ma Bologna del XII e XIII secolo non è solo sacro, ma anche e soprattutto cultura, una cultura religiosa dei frati e monaci che copiavano testi e una cultura del profano. La nascita dell’università è legata alla riscoperta di importanti libri: primo tra tutti il Corpus Iuris Civilis. Fiorisce l’industria editoriale a partire dal decreto di Graziano e con l’introduzione di un particolare tipo di scrittura la littera Boloniensis. La mostra ci offre ricche testimonianze di questo processo.
“Duecento” costituisce un patrimonio più storico che artistico. E’ l’occasione di riscoprire la storia di una città che si ripropone centro europeo della cultura così come lo era già stato nel duecento. Opere del mondo sacro e prove della vita intellettuale cercano di accennare il quadro complesso di quell’epoca. Ma primo merito dell’esposizione è l’atmosfera che riesce a creare. Pannelli ravvivati da una tinta turchese sono inseriti in stanze piuttosto buie, con poche fonti luminose ben direzionate sugli oggetti in mostra. Il visitatore viene inserito nell’atmosfera gotica angusta del Medioevo, ma qui non è abbandonato a se stesso. L’itinerario lo conduce alla riscoperta della luminosità culturale un po’ dispersa e nascosta di quegli anni.

Marta Severo



DUECENTO. Forme e colori del medioevo a Bologna.
Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio, 2.
Dal 15 Aprile al 16 luglio 2000.
Orari: 9-19, chiuso il lunedì e 1 maggio.
Biglietti: intero 12.000; ridotto 8.000; scuole 4.000.
Tel: 02-549191
Prenotazioni visite guidate: 051-4210809
Sito internet: www.ticket.it/duecento


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