20 settembre 2001

Fino al 18.XI.2001 Presenze italiane + Monochromatic light Sassuolo, Palazzo Ducale

 
“Progetto contemporaneo” è un ambizioso piano triennale (2001-2003) adottato per valorizzare e riqualificare la splendida fabbrica barocca del Palazzo Ducale di Sassuolo, recuperata grazie ai recenti restauri, non ancora conclusi...

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La prima iniziativa del progetto è stata l’inaugurazione di due mostre di grande interesse. “Presenze italiane” presenta opere di artisti italiani che hanno segnato, a livello internazionale, la seconda metà del XX secolo. Arte povera e concettuale, proprio nel corso di quest’anno, hanno avuto grandi riconoscimenti all’estero, con importanti mostre e successi di mercato. Il complesso delle opere proviene da collezioni private ma non mancano le opere realizzate per l’occasione.
Una trentina di opere, alcune di grandi dimensioni, offrono un quadro parziale del reale contributo alla sperimentazione artistica negli anni ’60 e ’70 e, tuttavia, non può essere trascurata la eccezionalità e l’azione di promozione culturale di un’iniziativa che ha portato in una cittadina di periferia opere storiche come la “Venere degli stracci” di Pistoletto (1967) o certi enormi “Bachi da setola” di Pascali (1968). Dello stesso Pascali l’opera forse più spettacolare, proveniente dalla collezione Sargentini di Roma: “Confluenze”, del ’67, è un’installazione costituita da grandi e basse vasche di alluminio, dipinte con acrilico all’anilina blu oltremarino, riempite d’acqua e disposte su due linee convergenti.
Bello anche il “Cerchio di Mercurio” (1974) di Maurizio Moschetti (purtroppo danneggiato dai visitatori durante l’inaugurazione) mentre Kounellis propone nuove e fascinose installazioni con enormi lastre d’acciaio e sacchi neri, dai quali si emana un fortissimo odore di naftalina. Oltre agli autori citati sono ospitati anche Francesco Lo Savio (belle le sue opere nere in lamina di metallo verniciato), Giulio Paolini, con l’imponente “Expositio” di proprietà del Castello di Rivoli di Torino, ed Emilio Prini.
“Monochromatic light” è invece una nuova puntata della storia del maggior collezionista italiano vivente, quel Giovanni Panza di Biumo che con le sue iniziative ha saputo trasformare l’idea stessa di collezionismo.
L’operazione attuata da Panza a Sassuolo restituisce alla figura del collezionista una qualità che aveva perso da molto tempo, cioè la capacità di finanziare e promuovere l’arte contemporanea: in una parola il collezionista torna ad essere committente.
Panza ha invitato alcuni dei migliori artisti americani ed europei che operano nel campo dell’arte monocromatica affidando a ciascuno il compito di restituire ad una stanza del Palazzo Ducale le opere d’arte (quadri e sculture) delle quali oggi risulta orfano. Accade così che qui l’arte contemporanea tenta veramente di dialogare con l’antico, con gli artisti che progettano nuove opere (una cinquantina in tutto) da inserire in antiche cornici di stucco o all’interno di spazi affrescati. Il risultato è, in alcuni casi, di effetto sorprendente. Anne Appleby, Lawrence Carroll, Timothy Litzman, Winston Roeth, David Simpson, Phil Sims ed Ettore Spalletti hanno studiato gli spazi, le proporzioni e le condizioni di illuminazione offerte dalle sale ed ad essi hanno applicato le proprie, caratteristiche, sperimentazioni estetiche nel campo dei cromatismi e della luce. Per brevità ci limitiamo a segnalare gli eccezionali lavori di Lawrence Carroll, un monolite ligneo in forma di parallelepipedo che domina al centro della stanza, di colore avorio, che trova il suo equilibrio grazie a due grandi pannelli del medesimo colore, in uno dei quali si apre una finestra quadrata che incornicia un rampicante selvatico che appare fossilizzato. Ma i maggiori consensi li ha forse ricevuti l’allestimento della “Camera della pittura” da parte di David Simpson, con 5 lavori dal titolo “Rosa Mystica”: sono tele dipinte con una vernice industriale inventata dallo stesso artista. Le tonalità di fondo, verde, rosa, blu, mutano di colore progressivamente in base alla prospettiva dell’occhio dell’osservatore e alla luce che proviene dall’esterno, virando su tonalità che vanno dal viola intenso, all’argento, al blu oltremarino.
L’effetto è di una bellezza cristallina, con le tele che paiono brillare di una luce propria, spirituale, prova ne sia l’impossibilità di fotografare queste opere senza annullare quasi completamente ogni qualità estetica.
Le opere sono destinate a rimanere esposte a Sassuolo fino al 2006.

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Alfredo Sigolo



“Presenze italiane” + “Monochromatic light”
Dal 16/IX/2001 al 18/XI/2001.
Sassuolo, Palazzo Ducale. Enti promotori e organizzatori: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia, Ministero della Difesa, Accademia Militare di Modena, Comune di Sassuolo. Con il contributo di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Modena, Panza Collection, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Assopiastrelle, Satcom.
Ingresso: intero, £ 10000; ridotto, £ 8000;3000.
Orari:Venerdì,Sabato,Domenica e festivi 10-13;15-18;Martedì Mercoledì,Giovedì riservato ai gruppi con prenotazione obbligatoria.Chiuso Lunedì.
Info tel : 0536/874770;0536/874801, Prenotazioni : 0536/807371 Web:www.comune.sassuolo.mo.it/ducale/mostre.html




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