fino al 30.VI.2006 Flowers Bologna, Galleria Forni

È l’emozione che conta, l’incanto della forma che blandisce i sensi, che risveglia la passione; quella passione fatta di felicità e tormento, che si nutre di tensioni senza per questo fuggire dal concetto di bellezza. L’emozione dell’arte risiede nell’idea, nel gesto, nella gioia ansiosa che la genera, non nel soggetto e nella tecnica. Questo sembra affermare Flowers, mostra in corso alla Galleria Forni di Bologna, con circa un centinaio di opere di autori italiani e stranieri che si confrontano con il tema del “fiore” utilizzando pittura, fotografia e scultura. Il successo dell’esposizione conferma la validità di un progetto che regala ottimi spunti di riflessione grazie alla qualità di opere che utilizzano poetiche e linguaggi differenti, ma non per questo inconciliabili. Questo appare evidente nelle opere di Mario Madiai, commistione efficace di riferimenti pittorici solo in apparenza distanti. Le sue rose, dipinte e graffiate sopra sfondi dal forte sapore informale, sono immagini di realtà segrete, squarci d’interiorità bruciante proposte come metafora di una bellezza destinata a rivivere solo nel ricordo. In tutt’altra direzione sembra orientarsi Carlo Ferrari: il suo “iperrealismo” ci consegna l’urgenza di un’operazione artistica che utilizza l’attenzione per il dettaglio come arma per rievocare l’intensità prepotente e turbinosa della natura. L’ossessione naturalistica delle sue opere si muove con sapienza tra i potenti contrasti cromatici delle rose sanguinanti e delle bianche calle che sembrano sprofondare nel nero assoluto degli sfondi. Quella di Ferrari è una realtà fortemente evocativa, sintesi azzeccata tra la gioia debordante della natura e l’inquieta complessità dell’anima. Fra le molte opere in mostra le Rayografie di Renzo Bertasi, che sottili e leggere si affidano all’eleganza della forma -quasi stilizzata- per ricercare l’essenza dell’immagine floreale. E ancora il connubio segnico-materico di Francesca Galliani, le immagini eteree di Luciano Ventrone con i suoi vasi di rose candidamente soffocanti e i light-box di Hiroyuki Masuyama; piacevoli aperture su paesaggi che trasudano luce e colore.

nicola bassano
mostra visitata il 6 giugno 2006