07 luglio 2009

resoconti Il canto del corpo elettrico Modena e provincia, sedi varie

 
Un’esperienza multimediale è stata la collettiva connessa al festival Direct Digital. Una mostra d’arte digitale ispirata a un verso di Walt Whitman. Sul rapporto fra arte e nuove tecnologie...

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L’exhibition è solo la ciliegina. La torta è Direct Digital, trenta giorni per una manifestazione ricca di eventi e incontri, suddivisa in cinque sezioni: Live Media, Workshop, Cinema, Contest e, appunto, Exhibition.
Ingredienti principali, i bit. Presenti in ogni ambito creativo i computer, oltre a menti artisticamente dotate, perlopiù conosciute e internazionali. Aromi naturali e artificiali non indugiano nel dispensare sapore e struttura: collaborazioni, contributi, patrocini, partner e sponsor a go-go. Quasi una torta nuziale, una chip-ricetta da spiare. Come dire, divertimento assicurato per tutti. Artisti evergreen, selezionati con cura, si alternano a partecipazioni meno ricercate dagli art-addicted più puri e sistema-ti.
Due le sedi speciali della mostra: il piano terra dell’ex Ospedale restaurato di Sant’ Agostino a Modena e Palazzo dei Pio a Carpi.
Territorialmente favorita dai visitatori locali, l’installazione dei giovani creativi dello Ied Arti Visive di Milano, opera circolare immersiva a 360 gradi. Una sorta di percorso visivo che diverte e affranca lo spettatore. Un vivace intreccio fra riconoscibili scorci modenesi e alcuni brevi racconti consumati fra la notte e il giorno.
Nam June Paik - Pythagoras
Altra top ten fra i visitatori è l’ambiente sensibile del Piccolo Principe di Takahiro Matsuo, organismo tecnologico in cui lo spettatore, semplicemente, può prendere una pallina luminosa e collocarsi fra due teli da proiezione. Magicamente, il movimento del corpo fa comparire e scomparire immagini delicate, dolci melodie, bei colori. Davvero nel bel mezzo dell’unica festa che non dovrebbe mai finire.
Senza effetto sorpresa e forse per questo sempre molto emozionanti il video The Lowers di Bill Viola, le proiezioni ripartite e infrante di Tony Oursler, le assenze musicali di Sam Taylor-Wood, i tempi silenziosi e immobili di Andy Warhol, le matasse danzanti di Gina Czarnecki.
Apprezzata anche da chi sa poco d’arte ma ama i Blur, la sobrietà ammiccante di Antonia con scialle giallo di Julian Opie. Volti conosciuti compaiono in Strategie de la rupture di Heinrich Gresbeck, dove dialogano su fronti opposti Enrico Ghezzi su Rai 3 e Robert De Niro in Taxi Driver. Impossibile dire potevo farlo anch’io davanti al ritratto olografico della Regina d’Inghilterra di Chris Levine, o nel bel mezzo dei dispositivi intelligenti di Kenichi Okada.
Kenichi Okada - 0011
Un momento pop a parte nell’evento carpigiano meritano le opere vincitrici del concorso d’idee Digital Direction realizzate in digital version, re-interpretando alcune importanti opere di Mimmo Rotella.
Arte, musica, cinema, interattività: uno scenario digitale ben organizzato, tutt’altro che algido e meccanico. Una piattaforma che non smette di tradurre informazioni mentre genera energia positiva.

federica bianconi
mostra visitata il 29 maggio 2009


dal 29 maggio al 28 giugno 2009
Direct Digital. Il canto del corpo elettrico
a cura di Gilberto Caleffi
Sedi varie – Modena e provincia
Orario: da martedì a domenica ore 10-13 e 16-20
Ingresso libero
Catalogo a cura di Marco Mancuso e Claudia D’Alonzo
Info: mail@directdigital.org; www.directdigital.org

[exibart]

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