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Tradizione artigianale e ricerca contemporanea, per celebrare il 55ma anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina: dal 4 al 12 ottobre 2025, Milano ospita a Palazzo Serbelloni la mostra Rinascita dell’artigianato. Il patrimonio culturale immateriale cinese e il design contemporaneo, curata da Yang Lan e Su Dan e promossa da Sun Media Group e Fondazione Italia Cina Council – ICCF.
«Sono stata in televisione per più di 35 anni. Negli ultimi dieci anni ho fatto documentari e programmi di tv sugli artigiani e sull’artigianato. Penso che sia necessaria una riflessione sullo stile di vita moderno perché, anche se siamo in un mondo digitale e parliamo di intelligenza artificiale tutti i giorni, credo sia giunto il momento in cui tornare a pensare alle nostre origini per riscoprire la saggezza delle mani», ha spiegato Yang Lan, durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi il 3 ottobre.

Dopo la prima tappa al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, la mostra approda a Milano con un allestimento che esplora il tema Una narrazione della vita sociale. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio culturale immateriale cinese, mostrando come questo, incontrando il design contemporaneo, abbia saputo rinnovarsi senza tradire la propria identità. Attraverso quattro ambienti – Banchetto, Salone, Merenda e Opera – il percorso racconta le fasi di un rapporto umano: incontro, conoscenza, empatia e aspirazione. Gli spazi espositivi diventano così luoghi simbolici in cui l’artigianato si fa mediatore di legami tra persone e di nuove forme di socialità. Il progetto vede la partecipazione di autori di rilievo nel sistema della cultura e del design cinese, come Timmy Yip, Bi Hong, Fu Shaoxiong, Xu Hui, Shi Jiaran, Xu Jiegen e Miao Ran.

«L’anno scorso, il tema a Parigi è stata la relazione tra l’essere umano e la natura. Quest’anno si tratta di interazioni umane. In ognuno degli spazi di Palazzo Serbelloni possiamo interagire con oggetti diversi, dalle pitture alla musica, dal tè alle fragole, per formare una lingua della vita sociale delle persone», ha continuato la curatrice.

Il ricamo antico che rivive su tessuti moderni, la porcellana reinterpretata con la stampa 3D, la ceramica della dinastia Song che si fonde con il vetro contemporaneo. Queste sperimentazioni rivelano un artigianato inteso come organismo dinamico, capace di trasformarsi ed entrare in relazione con linguaggi globali senza perdere le proprie radici culturali.

L’allestimento, curato con scenografie immersive, dispositivi multimediali e installazioni interattive basate anche sull’intelligenza artificiale, punta a coinvolgere direttamente il pubblico in un’esperienza che unisce estetica, filosofia e innovazione.














