02 giugno 2021

Una nuova penna a sfera per i primi 70 anni della iconica BIC

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"La" BIC compie 70 anni e, per festeggiare questa speciale ricorrenza, la società ha deciso di presentare una nuova penna a sfera premium, strutturata in metallo

bic 70 anni

L’iconica penna BIC, fonte di ordinata creatività, compie settant’anni e per celebrare un anniversario così importante, la famiglia BIC ha deciso di ampliarsi con l’uscita della BIC Cristal Re’New.  «Siamo molto contenti di lanciare questa nuova ed evoluta versione della nostra BIC Cristal», afferma Gonzalve Bich, l’amministratore delegato, «Per settant’anni la penna Cristal originale è stata parte fondante della nostra cultura e ha guadagnato fiducia in tutto il mondo grazie alla sua qualità e design puro e semplice. Con la Cristal Re’New, abbiamo re-immaginato un oggetto essenziale per la nostra vita di tutti i giorni e creato uno strumento di scrittura elegante che sarà un compagno affidabile a scuola, a casa o in ufficio e porterà un sorriso con semplicità nelle giornate di persone in tutto il mondo».

Una creazione accessibile, fatta per perdurare

BIC è il brand leader mondiale di molti degli oggetti di largo consumo che popolano il quotidiano, quali i mezzi di scrittura, gli accendini senza ricarica, i rasoi monouso fino ai prodotti promozionali. La storia di BIC inizia dopo la Seconda Guerra Mondiale, tra i sobborghi di Parigi, nei quali il Barone Marcel Bich (Torino, 1914 – Parigi, 1994) esordisce costruendo pezzi di ricambio per penne stilografiche. Proprio in Francia ha modo di incontrare nel ‘53 l’inventore ungherese László Bíró che, da alcuni anni, stava avviando la produzione, seppur non ancora perfezionata, della prima penna a sfera. Bich riconosce subito il potenziale del prodotto e, rilevato il brevetto, decide di riprendere il lavoro di Bíró rimasto incompiuto a causa degli scarsi risultati finanziari.

Puntando su una deflazione dei costi ed entrando prepotentemente nel mercato, Marcel Bich spezza il primato della penna stilografica e defila la concorrenza. Si può dire che la sua innovazione è stata prevedere ciò che sarebbe potuto essere utile alla massa, influenzando i suoi comportamenti “semplificando la quotidianità della scrittura”. Sono stati necessari lunghi anni di ininterrotto lavoro per arrivare a realizzare una penna che sarebbe potuta essere ideale e alla fine degli Anni Cinquanta il Barone pone le fondamenta del successo globale del brand, conferendogli il suo cognome e privandolo dell’h finale per velocizzarne la pronuncia, lanciando ufficialmente la prima penna a sfera Cristal. Con la realizzazione di questo prodotto di alta qualità, facilmente accessibile e ovunque reperibile, Bich dimostra di essere un precursore dei tempi non solo in termini di estetica, ma anche per quanto concerne il marketing, realizzando «Il prodotto ‘perfetto’ a un prezzo così basso da essere acquistabile da tutti».

Fabbricata con tecnologia automatizzata di alta precisione, a prima vista la penna potrebbe apparire estremamente semplice ma, in realtà, è molto complessa dal punto di vista tecnico ed estremamente “efficace” dal punto di vista pratico, secondo quanto detto nel 1959 da Nikita Chruščëv. Può scrivere fino a tre chilometri ed è prodotta unicamente all’interno delle fabbriche di proprietà BIC e sottoposta a più di settanta meticolosi controlli durante tutto il suo processo produttivo.

Dagli Anni Cinquanta il brand continua a migliorare sé stesso e ad offrire al consumatore sempre lo stesso tipo di qualità di scrittura e quantità di inchiostro durante l’intera vita della penna. Per aumentare la riconoscibilità dei suoi prodotti la BIC ha pensato di fare affidamento sulla pubblicità, collaborando con il grafico e designer francese Raymond Savignac (Parigi, 1907 – Trouville-sur-Mer, 2002), che crea nel ‘52 la famosa campagna “Elle court elle court, la pointe BIC”. Nel 1965 la penna viene utilizzata in tutte le scuole francesi e riceve la certificazione ambientale NF Environnement (NF400), per la sua lunga durata in rapporto alle materie prime utilizzate.

BIC rispetta la tradizione, conferendo all’acquirente un’esperienza di scrittura facile e scorrevole per dare una libertà espressiva e continuativa della quale essa si fa rappresentante. La gamma si è evoluta nel tempo in colosso mondiale, prendendo la forma di oltre sessanta tipologie di modelli colorati, venduti in più di 160 paesi, in mercati sia sviluppati che emergenti, con 3.2 milioni di punti vendita e 9.700 dipendenti. Include brand iconici come Cello, Conté, BIC Flex, Lucky Stationery, Made For YOUTM, Soleil, Tipp-Ex, Wite-Out e nel 2019 registra ben 1,949.4 milioni di euro di Net Sales. Come tassello del patrimonio culturale, la società è quotata all’“Euronext Paris”, SBF120 e CAC Mid 60 ed è globalmente rinomata per il suo impegno in termini di sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente e supporto all’educazione, tanto da ricevere il riconoscimento di livello A- Leadership dal CDP.

L’unicità di un prodotto che sa continuamente reinventarsi

La nuova arrivata nasce dalla crescente accortezza, prima del brand e poi dei consumatori, verso un’estetica sostenibile dal valore senza tempo. Tale prodotto oltre ad essere affidabile è anche ricaricabile e, per ridurre gli sprechi, viene venduto in una confezione certificata FSC insieme a due refill e a una cartuccia al suo interno facilmente sostituibile grazie ad una levetta situata in fondo al fusto che riprende lo stesso colore dell’inchiostro, blu o nero. La BIC Cristal Re’New possiede, inoltre, una caratteristica durevole data la composizione in alluminio opaco, arricchito da un’incisione con laser del logo e da un tappo composto per il 96% di plastica riciclata, completamente ridisegnato e realizzato con lo stesso colore grigio metallico della struttura.

La penna è universalmente definita un elegante oggetto di design in grado di coniugare performance radicate con nuove features, a tal punto da essere attualmente esposto come oggetto d’arte in musei prestigiosi come il Centre George Pompidou a Parigi e il MOMA – Museum of Modern Art a New York. Fin dal primissimo lancio della BIC Cristal, molti artisti italiani e internazionali hanno utilizzato la penna per creare ritratti, come quelli realizzati da René Magritte e Fernand Léger, arazzi e tratteggi, come quelli di Alighiero Boetti (Torino, 1940 – Roma, 1994), sculture, come quelle ospitate nel 2018 nello Spazio 104 CENTQUATRE di Parigi e installazioni, come quella di Aldo Mondino (Torino, 1938 – Torino, 2005), intitolata Jugen Stilo e presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1993, curata da Achille Bonito Oliva.

Aldo Mondino, Jugen Stilo, 1993

Quest’opera decorativa di arte applicata consiste in un raffinato lampadario realizzato con fil di ferro battuto e penne BIC trasparenti che riflettono e rinfrangono la luce non solo imitando i cristalli di Boemia, ma rendendo l’economicità dell’oggetto un elemento dal valore elitario. È stata allestita alla fine degli anni ‘90 anche una collezione d’arte moderna grazie ad una mostra in Italia, composta da più di duecentocinquanta creazioni di artisti, affermati o emergenti, le cui opere hanno come massimo comune denominatore il prodotto BIC e il suo fondatore.

Infine, con il concorso BIC Art Master Africa sono stati celebrati alcuni dei più incredibili pezzi d’arte a livello globale, tutti prodotti con penne a sfera. A partire dal 2017 fino all’edizione 2021, migliaia di artisti vi hanno partecipato inviando i loro capolavori e il vincitore di quest’anno, oltre al premio in denaro, riceverà la possibilità di esposizione all’interno della Collezione d’Arte Contemporanea di BIC.

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