Sono entrata a far parte del mondo D’Ars da poco più di un anno e da allora ogni giorno è una continua scoperta.
D’Ars è una realtà sempre in evoluzione, una grande macchina costantemente in movimento, da quarantacinque anni attenta a cogliere i mutamenti che si verificano in campo artistico e a parteciparvi in prima persona. La Fondazione D’Ars-Oscar Signorini Onlus – costituita nel 2001 – nasce nel 1959 come agenzia di promozione artistica, con sede in via Manzoni, per stabilirsi definitivamente nel 1961 in via Sant’Agnese, dove è tutt’oggi.
Negli anni, D’Ars ha organizzato eventi e manifestazioni in sinergia con le gallerie e associazioni artistiche milanesi, che rappresentavano l’avanguardia in quel particolare momento storico ricco di eventi e di luoghi di incontro. Una di queste realtà artistiche è lo Studio Marconi, la cui galleria - da sempre in via Tadino 15, a Porta Venezia - inaugurata l’11 novembre 1965 da Giorgio Marconi, ha ospitato numerose mostre, cui partecipavano, soprattutto nei primi anni, artisti sconosciuti, oggi affermati: Adami, Baj, Del Pezzo, Tadini e molti altri ancora. Le inaugurazioni erano occasioni di festa, cui sempre D’Ars era presente, nelle persone di Oscar Signorini e Grazia Chiesa.
Nello storico e ricco archivio fotografico della Fondazione D’Ars-Oscar Signorini Onlus – argomento della mia tesi di laurea - sono conservate numerose testimonianze di questo sodalizio: negativi, provini, fotografie, originali documenti del fermento artistico e dei protagonisti di quegli anni. Il materiale realizzato da Grazia Chiesa, ancora oggi direttore responsabile della Fondazione, è tutto raccolto e documentato.
L’intento che ci spinge ad organizzare la mostra è proprio quello di ripercorrere il clima culturale di quegli anni e ricordare i personaggi di allora, le gallerie, gli artisti, i critici e le personalità che hanno contribuito a far conoscere la nuove tendenze artistiche, oggi riconosciute e storicizzate. Una mostra per celebrare i protagonisti di allora e di oggi, gli organizzatori e promotori degli eventi, chi non solo divulgava l’arte ma personalmente ha prodotto la cultura di quegli anni, gettando fecondi semi per il futuro.

Martina Ganino