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56° Biennale d’Arte di Venezia – Maria Papadimitriou
Maria Papadimitriou rappresenta la Grecia alla 56. Biennale di Venezia col progetto Why Look at Animals? AGRIMIKÁ.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Padiglione Greco alla 56ma Esposizione di Arte Internazionale – La Biennale di Venezia
“Why Look at Animals? AGRIMIKÁ” di Maria Papadimitriou
9 maggio- 22 novembre 2015
Opening: 7 maggio ore 12:15
Location: Giardini
Ministero della Cultura, Educazione e Affari Religiosi
Curatore: Gabi Scardi con Alexios Papazacharias
L’installazione “Why Look at Animals? AGRIMIKÁ”, concepita da Maria Papadimitriou, consiste nel trasferimento di un esercizio commerciale che vende pelli di animali da una città della Grecia, Volos, dove effettivamente opera, al Padiglione Greco. Il negozio è antiquato e appare come una vestigia del passato.
La relazione tra uomini e animali che in questo luogo si presenta innesca interrogativi di ordine politico, storico, economico; e stimola a prendere in considerazione questioni riguardanti le tradizioni, l’etica, l’estetica, la paura dello straniero e dell’incomprensibile, e il profondo antropocentrismo che ci porta a definire noi stessi “non selvatici”, quindi diversi dagli altri animali.
Innumerevoli animali compaiono nelle cosmologie e nelle mitologie fondamentali. Un lupo fu responsabile della creazione di Roma, e fu l’avo e il protettore del popolo turco. Una capra selvatica nutrì Giove infante e lo protesse da Crono. Da Aristotele a Plutarco, a Esopo, a La Fontaine, a George Orwell che con ansia guarda a un’umanità la cui evoluzione è dominata dai tratti peggiori; pensiamo alle pitture, dalle Grotte di Lascaux ai disegni infantili. L’umanità guarda al regno animale con un misto di soggezione, timore, fascinazione e incertezza. Soprattutto, noi uomini vediamo negli animali il riflesso di noi stessi, delle nostre espressioni, dei nostri tratti e delle nostre maniere; proprio da questo traiamo la consapevolezza dei nostri comportamenti: è per contrasto rispetto agli animali che ci definiamo umani.
Gli agrimiká di cui Papadimitriou si interessa e dei cui pellami il negozio di Volos fa commercio sono quegli animali con cui l’uomo condivide il proprio habitat, ma che resistono tenacemente all’addomesticamento. In questa convivenza i ruoli di preda e predatore si ribaltano continuamente; ma solitamente è il cacciatore uomo a prevalere, mentre l’animale costituisce il trofeo.
Il piccolo negozio di Volos, objet trouvé ricollocato all’interno del Padiglione Greco, rispecchia ed esprime la personalità del suo proprietario: un uomo che è stato testimone critico di gran parte della storia moderna della Grecia. Il padiglione è il contesto che carica di significato questo objet trouvé. Ma un’analogia accomuna il negozio di agrimikà e il padiglione: entrambi sono rimasti inalterati nel tempo.
Nel paesaggio ‘in rovina’ del Padiglione Greco, l’agrimikό, questo animale che, a costo di essere messo al bando, resiste all’addomesticamento, si trasforma in un’allegoria contemporanea di colui che diverge dalla norma umana. E come per questo l’animale viene degradato ed espropriato così l’immagine di una società democratica viene decostruita, e una parte di essa svalutata: i diritti non sono più di tutti e nella stessa misura.
La ricerca d’archivio per AGRIMIKA è il risultato della collaborazione con gli studenti dell’Università della Tessaglia (UTH), Dipartimento di Architettura.
Il Padiglione greco è supportato da Philip & Spyros Niarchos e da Alexander S. Onassis Public Benefit Foundations, Calamos Investments LLP, nctm e l’ arte, DESTE Foundation for Contemporary Art e Outset Contemporary Art Fund (Greece)
Biografie:
Maria Papadimitriou
Maria Papadimitriou è nata ad Atene nel 1957. Vive e lavora tra Volos e Atene, in Grecia. L’artista è nota per la sua abilita’ nell’indagare progetti partecipativi e attività collettive che sottolineano l’interconnessione tra arte e realtà sociale. La maggior parte del suo lavoro si è sviluppata attraverso la collaborazione con artisti. Per quattro anni e’ stata in continuo dialogo con Martin Kippenberger, che l’ha messa a capo della realizzazione del Momas (Museo di Arte moderna) dell’isola di Syros. Insegna arte e ambiente al Dipartimento di Architettura della Università di Tessaglia e ha fondato il T.A.M.A. (Temporary Autonomous Museum for All) nel 1998. Nel 2003 ha vinto il premio DESTE per l’arte contemporanea greca.
Le sue mostre personali più recenti si sono tenute al Macedonian Museum of Contemporary Art, Atene; Byzantine and Christian Museum; Mercato Coperto, Reggio Emilia, Italia; allo Espacio Uno, Reina Sofia Museum, Madrid e alla Fondazione Olivetti di Roma.
Tra le mostre collettive: una mostra al Benaki Museum di Atene; DESTE Foundation, Atene; 4a Biennale di Salonicco di Arte Contemporanea, Salonicco, Grecia; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca; Royal Academy of Arts, Londra; 10ma Biennale di Lione, Lione, Francia; Teseco Foundation, Pisa, Italia; Kunsthaus, Graz, Austria; Bâtiment d’Art Contemporain, Ginevra, Svizzera; Padiglione di Arte Contemporanea, Milano, Italia; Manifesta 04 Francoforte, Germania.
Gabi Scardi
Gabi Scardi è curatrice e critico d’arte. La sua ricerca si focalizza sulla relazioni tra arte e discipline limitrofe e su artisti particolarmente sensibili al contesto e a tematiche cruciali del presente. Collabora con musei e istituzioni.
Lavora da molto tempo con Maria Papadimitriou.
Alexios Papazacharias
Alexios Papazacharias è curatore di base ad Atene. Ha collaborato con diversi artisti, tra gli altri, Eleni Kamma, Peter Kogler, Mariella Simoni, Georgia Sagri, Rallou Panagiotou e Constantine Giannaris. Alexios ha recentemente curato una mostra al Macedonian Museum of Contemporary Art e il Alex Mylonas Museum of Contemporary Art.
Elena Lydia Scipioni: coordinamento generale
Per maggiori informazioni:
Website: http://greeceatvenice.culture.gr/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/agrimika
Per informazioni:
Christina Ioannou, Pickles PR – christina@picklespr.com
Nessun animale è stato maltrattato per questa produzione.
“Why Look at Animals? AGRIMIKÁ” di Maria Papadimitriou
9 maggio- 22 novembre 2015
Opening: 7 maggio ore 12:15
Location: Giardini
Ministero della Cultura, Educazione e Affari Religiosi
Curatore: Gabi Scardi con Alexios Papazacharias
L’installazione “Why Look at Animals? AGRIMIKÁ”, concepita da Maria Papadimitriou, consiste nel trasferimento di un esercizio commerciale che vende pelli di animali da una città della Grecia, Volos, dove effettivamente opera, al Padiglione Greco. Il negozio è antiquato e appare come una vestigia del passato.
La relazione tra uomini e animali che in questo luogo si presenta innesca interrogativi di ordine politico, storico, economico; e stimola a prendere in considerazione questioni riguardanti le tradizioni, l’etica, l’estetica, la paura dello straniero e dell’incomprensibile, e il profondo antropocentrismo che ci porta a definire noi stessi “non selvatici”, quindi diversi dagli altri animali.
Innumerevoli animali compaiono nelle cosmologie e nelle mitologie fondamentali. Un lupo fu responsabile della creazione di Roma, e fu l’avo e il protettore del popolo turco. Una capra selvatica nutrì Giove infante e lo protesse da Crono. Da Aristotele a Plutarco, a Esopo, a La Fontaine, a George Orwell che con ansia guarda a un’umanità la cui evoluzione è dominata dai tratti peggiori; pensiamo alle pitture, dalle Grotte di Lascaux ai disegni infantili. L’umanità guarda al regno animale con un misto di soggezione, timore, fascinazione e incertezza. Soprattutto, noi uomini vediamo negli animali il riflesso di noi stessi, delle nostre espressioni, dei nostri tratti e delle nostre maniere; proprio da questo traiamo la consapevolezza dei nostri comportamenti: è per contrasto rispetto agli animali che ci definiamo umani.
Gli agrimiká di cui Papadimitriou si interessa e dei cui pellami il negozio di Volos fa commercio sono quegli animali con cui l’uomo condivide il proprio habitat, ma che resistono tenacemente all’addomesticamento. In questa convivenza i ruoli di preda e predatore si ribaltano continuamente; ma solitamente è il cacciatore uomo a prevalere, mentre l’animale costituisce il trofeo.
Il piccolo negozio di Volos, objet trouvé ricollocato all’interno del Padiglione Greco, rispecchia ed esprime la personalità del suo proprietario: un uomo che è stato testimone critico di gran parte della storia moderna della Grecia. Il padiglione è il contesto che carica di significato questo objet trouvé. Ma un’analogia accomuna il negozio di agrimikà e il padiglione: entrambi sono rimasti inalterati nel tempo.
Nel paesaggio ‘in rovina’ del Padiglione Greco, l’agrimikό, questo animale che, a costo di essere messo al bando, resiste all’addomesticamento, si trasforma in un’allegoria contemporanea di colui che diverge dalla norma umana. E come per questo l’animale viene degradato ed espropriato così l’immagine di una società democratica viene decostruita, e una parte di essa svalutata: i diritti non sono più di tutti e nella stessa misura.
La ricerca d’archivio per AGRIMIKA è il risultato della collaborazione con gli studenti dell’Università della Tessaglia (UTH), Dipartimento di Architettura.
Il Padiglione greco è supportato da Philip & Spyros Niarchos e da Alexander S. Onassis Public Benefit Foundations, Calamos Investments LLP, nctm e l’ arte, DESTE Foundation for Contemporary Art e Outset Contemporary Art Fund (Greece)
Biografie:
Maria Papadimitriou
Maria Papadimitriou è nata ad Atene nel 1957. Vive e lavora tra Volos e Atene, in Grecia. L’artista è nota per la sua abilita’ nell’indagare progetti partecipativi e attività collettive che sottolineano l’interconnessione tra arte e realtà sociale. La maggior parte del suo lavoro si è sviluppata attraverso la collaborazione con artisti. Per quattro anni e’ stata in continuo dialogo con Martin Kippenberger, che l’ha messa a capo della realizzazione del Momas (Museo di Arte moderna) dell’isola di Syros. Insegna arte e ambiente al Dipartimento di Architettura della Università di Tessaglia e ha fondato il T.A.M.A. (Temporary Autonomous Museum for All) nel 1998. Nel 2003 ha vinto il premio DESTE per l’arte contemporanea greca.
Le sue mostre personali più recenti si sono tenute al Macedonian Museum of Contemporary Art, Atene; Byzantine and Christian Museum; Mercato Coperto, Reggio Emilia, Italia; allo Espacio Uno, Reina Sofia Museum, Madrid e alla Fondazione Olivetti di Roma.
Tra le mostre collettive: una mostra al Benaki Museum di Atene; DESTE Foundation, Atene; 4a Biennale di Salonicco di Arte Contemporanea, Salonicco, Grecia; Louisiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca; Royal Academy of Arts, Londra; 10ma Biennale di Lione, Lione, Francia; Teseco Foundation, Pisa, Italia; Kunsthaus, Graz, Austria; Bâtiment d’Art Contemporain, Ginevra, Svizzera; Padiglione di Arte Contemporanea, Milano, Italia; Manifesta 04 Francoforte, Germania.
Gabi Scardi
Gabi Scardi è curatrice e critico d’arte. La sua ricerca si focalizza sulla relazioni tra arte e discipline limitrofe e su artisti particolarmente sensibili al contesto e a tematiche cruciali del presente. Collabora con musei e istituzioni.
Lavora da molto tempo con Maria Papadimitriou.
Alexios Papazacharias
Alexios Papazacharias è curatore di base ad Atene. Ha collaborato con diversi artisti, tra gli altri, Eleni Kamma, Peter Kogler, Mariella Simoni, Georgia Sagri, Rallou Panagiotou e Constantine Giannaris. Alexios ha recentemente curato una mostra al Macedonian Museum of Contemporary Art e il Alex Mylonas Museum of Contemporary Art.
Elena Lydia Scipioni: coordinamento generale
Per maggiori informazioni:
Website: http://greeceatvenice.culture.gr/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/agrimika
Per informazioni:
Christina Ioannou, Pickles PR – christina@picklespr.com
Nessun animale è stato maltrattato per questa produzione.
07
maggio 2015
56° Biennale d’Arte di Venezia – Maria Papadimitriou
Dal 07 maggio al 22 novembre 2015
arte contemporanea
Location
GIARDINI DI CASTELLO – PADIGLIONE GRECO
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Vernissage
7 Maggio 2015, h 12.15
Sito web
greeceatvenice.culture.gr
Autore
Curatore