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A Faust(o)ian Bargain
Nove giovani artisti americani offrono uno sguardo sulla società post-rivoluzione digitale. Propongono allo spettatore un nuovo punto di vista da cui guardare i cambiamenti che stanno caratterizzando i grandi centri urbani e che riflettono le nuove dinamiche sociali ed economiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria Mazzoli è lieta di inaugurare l'esposizione collettiva "A Faust(o)ian Bargain".
Nove giovani artisti americani offrono uno sguardo sulla società post-rivoluzione digitale.
Gli autori, per lo più residenti nello stesso distretto di New York - da qui il riferimento ironico del titolo della mostra a Fausto, il barbiere di quartiere frequentato da molti artisti, oltre che ovviamente al personaggio di Goethe - propongono allo spettatore un nuovo punto di vista da cui guardare i cambiamenti che stanno caratterizzando i grandi centri urbani e che riflettono le nuove dinamiche sociali ed economiche.
Utilizzando diverse tecniche, gli artisti presentano in mostra opere che recuperano l'aspetto analogico, in contrapposizione a quello digitale, dell'esperienza. Macerie dei quartieri rasi al suolo - un tempo principalmente per eventi catastrofici, ora per mano dell'uomo - scarti urbani ed industriali, oggetti dismessi perché non più alla moda, sono alcuni dei motivi ricorrenti nei lavori in mostra. Come scrive Alexander Shulan nel testo per il catalogo: “Prodotto in dialogo con la proliferazione di ambienti urbani spesso contemporaneamente opulenti e anonimi, il loro lavoro riflette una città in conflitto d'identità con sé stessa. Attraverso l'uso di materiali di scarto o di bassa qualità - materiali sovente raccolti per strada o lavorati dalle mani dell'artista stesso - e nel loro impiego di tecnologie obsolete e morte, resistono ai tipici slogan convenzionali inneggianti alle virtù del progresso tecnologico”.
La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con testo di Alexander Shulan.
Nove giovani artisti americani offrono uno sguardo sulla società post-rivoluzione digitale.
Gli autori, per lo più residenti nello stesso distretto di New York - da qui il riferimento ironico del titolo della mostra a Fausto, il barbiere di quartiere frequentato da molti artisti, oltre che ovviamente al personaggio di Goethe - propongono allo spettatore un nuovo punto di vista da cui guardare i cambiamenti che stanno caratterizzando i grandi centri urbani e che riflettono le nuove dinamiche sociali ed economiche.
Utilizzando diverse tecniche, gli artisti presentano in mostra opere che recuperano l'aspetto analogico, in contrapposizione a quello digitale, dell'esperienza. Macerie dei quartieri rasi al suolo - un tempo principalmente per eventi catastrofici, ora per mano dell'uomo - scarti urbani ed industriali, oggetti dismessi perché non più alla moda, sono alcuni dei motivi ricorrenti nei lavori in mostra. Come scrive Alexander Shulan nel testo per il catalogo: “Prodotto in dialogo con la proliferazione di ambienti urbani spesso contemporaneamente opulenti e anonimi, il loro lavoro riflette una città in conflitto d'identità con sé stessa. Attraverso l'uso di materiali di scarto o di bassa qualità - materiali sovente raccolti per strada o lavorati dalle mani dell'artista stesso - e nel loro impiego di tecnologie obsolete e morte, resistono ai tipici slogan convenzionali inneggianti alle virtù del progresso tecnologico”.
La mostra sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con testo di Alexander Shulan.
25
settembre 2021
A Faust(o)ian Bargain
Dal 25 settembre al 27 novembre 2021
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAZZOLI
Modena, Via Nazario Sauro, 62, (Modena)
Modena, Via Nazario Sauro, 62, (Modena)
Orario di apertura
Da lunedì a sabato ore 9-13 e 16.30-19
Vernissage
25 Settembre 2021, ore 18
Editore
Galleria Mazzoli Editore
Autore
Autore testo critico