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Abitare la musica
Mostra multimediale sulla musica e gli strumenti musicali di Sardegna
Comunicato stampa
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Venerdì 17 settembre alle ore 18,30 , presso il Centro Comunale d’Arte e Cultura Castello di San Michele sarà inaugurata “Abitare la musica: Mostra multimediale sulla musica e gli strumenti musicali di Sardegna.
L'esposizione, attraverso un suggestivo percorso multimediale, conduce i visitatori in un itinerario dove scoprire, leggere ma anche suonare la musica sarda.
La sonorità antica della musica sarda colpisce profondamente per originalità e forza evocativa di un passato lontano; una musica arcaica ricca di suggestioni polifoniche presenti sin dall'epoca della Sardegna nuragica.
La musica ha cadenzato le varie epoche della nostra isola, diventando uno strumento potente di aggregazione, identità e comunicazione.
LA MOSTRA “ABITARE LA MUSICA”
“Abitare la Musica” è una mostra multimediale ed interattiva che racconta la musica sarda attraverso percorsi multisensoriali e conoscitivi che avvolgono lo spettatore in una modalità esperienziale, che consente alla nostra isola di presentare con un linguaggio contemporaneo uno dei suoi gioielli più preziosi: la musica e gli strumenti tradizionali di Sardegna.
Il canto a tenore, le launeddas, l’organetto, la chitarra, e i numerosi strumenti della nostra tradizione vengono mostrati in maniera interattiva.
Il visitatore si avvicina per livelli successivi ad una interazione diretta con lo spazio muovendosi tra i repertori classici e le più innovative contaminazioni della musica contemporanea.
La musica viene posta in relazione con le altre arti: la letteratura, la pittura, l’architettura, la scultura e la tradizione orale della poesia improvvisata così vicina alla musica stessa.
Un viaggio tra immagini, suoni, parole, colori e suggestioni di una cultura millenaria; svolta attraverso schede di rigore scientifico e interventi di esperti del settore. Una mostra multimediale che avvolge lo spettatore nelle sonorità sarde in un percorso interattivo dove musica, testo e immagini divengono un "unicum" inscindibile che sveli il variegato mondo della musica sarda.
VIDEO INSTALLAZIONE DI ACCOGLIENZA
All’ingresso della mostra, una serie di monitor, inseriti in una struttura che richiama la tastiera di un “ sunettu a bucca" (Armonica a bocca) , caratterizzano la zona di invito e di accoglienza, dove in un montaggio serrato compaiono le immagini della danza sarda accompagnate da colori astratti, ispirati alla tradizione dei tappeti, dei costumi, dei tessuti in una precisa scansione dell'iconografia sarda più genuina.
Una versione dinamico-visiva della musica che trae spunto dalla pittura, con forme in continua evoluzione.
INFOPOINT MULTIMEDIALI DIVULGATIVI
Otto infopoint multimediali, armonicamente inseriti nell’allestimento, scandiscono il percorso estetico-conoscitivo sulla musica sarda attraverso differenti argomenti integrati e correlati in una logica interpolativa ed interattiva.
Strumenti musicali di Sardegna:
Idiofoni
La sezione degli Idiofoni in Sardegna comprende tutti gli strumenti musicali usati nella Settimana Santa, le campane, i campanacci dei Mamuthones e strumenti a concussione come le Taulittas e la Canna Isperrada. Unico strumento a pizzico è la Trunfa che produce il suono, pizzicando la lamella d'acciaio montata all'interno di un telaio in metallo.
Membranofoni
In Sardegna sono presenti vari strumenti a membrana che si possono dividere in due grandi categorie: tamburi e mirliton (kazoo). Tra questi ricordiamo i Tumbarinos di Gavoi, i Tumburu di Sassari, il Tumbarinu di Aidomaggiore, il Tamburellu, il Tumbarineddu e altri ancora.
Aerofoni
Gli aerofoni, molto diffusi in Sardegna, sono quegli strumenti in cui l'aria è il mezzo che produce le vibrazioni sonore. I più importanti e originali della tradizione musicale sarda sono senz'altro: le Benas e le Launeddas, assai note in ambito internazionale; ma anche altri meno noti come il Pippiolu del Logudoro e il Piffaru sono presentati interattivamente in questa sezione.
Cordofoni
I cordofoni presenti in Sardegna sono fondamentalmente due: la Serraggia e la Ghitarra, quest'ultima assai importante nell'accompagnamento del canto tradizionale delle feste di tutta la Sardegna.
Tutti gli strumenti musicali, sono spiegati attraverso schede descrittive ed interattive che danno la possibilità di ascoltarne il suono e di esplorare lo strumento e le sue possibilità attraverso schermate contenenti audioascolti, videofilmati, testi, immagini e repertori.
Monografie:
Boghes
Il patrimonio della musica vocale della Sardegna è vario e ricchissimo di particolarità, ancestrale e assai remoto, comunica un senso sacrale, carico di pregnanza, legato spesso alla poesia “in limba” nella scansione metrica del ritmo del canto.
Oltre la tradizione
E' di questi ultimi anni lo straordinario interesse che la musica sarda ha suscitato anche in ambienti musicali non strettamente connessi alla tradizione.
L'effetto del fenomeno della “world music” ha inoltre accresciuto questa attenzione soprattutto tra musicisti di ambito Jazz e contemporaneo.
Diversi ensemble musicali regionali e nazionali hanno utilizzato gli strumenti tradizionali sardi in opere originali.
Launeddas
Le launeddas, uno degli strumenti musicali più antichi della Sardegna, hanno attraversato tutte le epoche storiche della nostra isola. Trattare il tema delle launeddas significa, come dice Lilliu: "andare al cuore della cultura e della civiltà dei sardi".
Cantadores
La tradizione di improvvisare versi a botta e risposta, il cosiddetto canto amebeo, ha avuto in Sardegna, un'evoluzione particolare, quando il 15 settembre del 1896 un poeta estemporaneo di Ozieri, Antonio Cubeddu, ebbe l'intuizione di far assurgere questa sorta di gioco a vero e proprio intrattenimento pubblico.
Nell'arco di oltre un secolo i nostri poeti improvvisatori fecero evolvere tematiche e modelli formali verso livelli molto alti sia nei contenuti che nella consistenza scenica.
ARAZZO SONORO - Zona Interattiva
Un arazzo di suoni sospeso tra reale e virtuale intessuto dalle sapienti “Janas” dell’artista Maria lai che ha trasformato i suoni della tradizione in una partitura ritmico-visiva di sapore minimalista. Attraverso dei sensori ed un programma appositamente sviluppato da un team di ricercatori universitari il visitatore può suonare l’arazzo seguendo le indicazioni di riferimento. L’arazzo sonoro progettato da Codex Multimedia offre una esperienza di confine tra gioco-arte e conoscenza che rivela nuove possibilità di comunicazione culturale .
CANTO A TENORE - Zona Interattiva
Il canto a tenore è una delle espressioni etnico musicali più arcaiche della Sardegna centrale; ed è la prova inconfutabile della presenza della polifonia in Sardegna sin da tempi remotissimi.
Viene realizzato da quattro cantori nominati: Bassu (basso), Contra (contralto), Mesu oche (mezza voce) Oche (voce), che disposti in cerchio ricordano la forma architettonica del nuraghe.
Per riproporre la forma "live" avvolgente di questa esecuzione è stata creata una video installazione interattiva, ideata dal videoartista Francesco Casu, formata da quattro totem il cui design si ispira alla posizione dei tenores durante il canto .
I totem, posti in cerchio sono composti da un monitor e da un sistema audio che viene attivato dallo spettatore stesso tramite un comando a pulsante.
In questo modo le quattro voci, sincronizzate fra loro, sono separabili e visibili su ogni monitor, restituendo perfettamente l'idea della polifonia nella resa sonora delle singole tracce.
L'utente ascoltando e vedendo separatamente i cantori, percepirà una sensazione avvolgente e insolita che lo colloca al centro del canto a tenore, come una sorta di direttore del coro che può scegliere quali voci far cantare.
TUNNEL Natura
L'origine della musica sarda trae ispirazione dal multiforme mondo sonoro dell'ambiente e del territorio.
Attraverso la creazione di un tunnel sonoro, il visitatore può accedere alle più svariate sonorità del mondo naturale e dei suoi fenomeni: lo scorrere dell'acqua, il rumore della risacca, il soffiare del vento, il suono dei grilli e delle cicale e di altre specie animali diverranno dimensione di pre-suono che sottendono la musicalità e l'ispirazione creativa dei primi ancestrali musicisti della nostra terra.
Tutto questo mondo di suoni, debitamente campionato, viene messo a disposizione dell'utente con una metafora spaziale che porterà all'esplorazione dei campioni inseriti in uno spazio reale costituito da un sistema di cuffie sospese. Un percorso che si snoda in quattro grandi famiglie di suoni che ricalcano la partizione dei quatto elementi: acqua, terra, aria e fuoco.
Una scansione sonora che partendo dai suoni naturali prepara lo spettatore alle forme musicali evolute che ritroverà nelle altre sezioni della mostra.
Numerosi studiosi infatti, attestano che proprio i suoni degli animali, della natura, e dell’ambiente siano stati i più diretti ispiratori dell’originale musicalità della nostra tradizione.
PERCORSO FOTOGRAFICO
Dodici immagini fotografiche originali, ideate e realizzate appositamente per la mostra dallo studio fotografico Dessì&Monari, suggestivamente caratterizzate da un segno stilistico originale, creano una sovrapposizione di differenti aspetti dello strumento musicale. Le immagini stampate su grande formato, collocate a terra e percorribili, fungono da connessione tra le diverse aree tematiche della mostra. Una fruizione dall’alto che rende la foto elemento architettonico che consente di “abitare” gli strumenti musicali in sintonia con la logica costruttiva che permea l’intero allestimento del percorso espositivo.
ALLESTIMENTO SCENOGRAFICO
L’allestimento, di forte suggestione evocativa, realizzato con materiali innovativi e forme accolglie in moduli separabili le varie parti della mostra: la Video-proiezione, la Video-Installazione, la zona interattiva dell’Arazzo Sonoro,
i Tenores Interattivi, gli Infopoint ed il Percorso Fotografico.
Lo spazio diventa interfaccia conoscitiva attraverso la quale navigare tra le informazioni e le suggestioni artistico-musicali.
La forma dello spazio espositivo, appositamente progettata da un team di architetti (Studio Leoni-Merone) esperti in allestimenti multimediali, riprende le linee degli strumenti musicali trasformandole in moduli formali che accolgono le tecnologie in maniera armonica come fossero i tasti di uno strumento sonoro. L’allestimento scenico, si propone come soglia d’ingresso tra spazio fisico e virtuale. Gli oggetti interattivi, si presentano come “figure” (tenores), sagome bianche e nere dotate di “parola” (info-points), oggetti della tradizione (arazzo sonoro), riletti e re-interpretati in chiave contemporanea e capaci di rievocare un sapere popolare tramandato nel tempo.
VIDEO CLIP DEI BRANI SU GRANDE SCHERMO
La mostra comprende uno spazio in cui viene proiettata una schermata cliccabile, che consente al visitatore, di poter selezionare, nove videoclip ideati e realizzati dal regista Francesco Casu. Il video compone l’atmosfera evocata dal brano musicale, correlando le sonorità ad una originale rielaborazione dell’iconografia sarda. A tal scopo vengono utilizzati elementi visivi tratti dalla tradizione innestati in percorsi espressivi “contemporanei”.
Il "videoclip", strumento della comunicazione di massa , diventa così veicolo di avvicinamento alla musica sarda, che esce da un dato oleografico per rivelare il lato più vero e più alto dei brani musicali.
Nel ritmo serrato dei suoni-immagini sincronizzati, l'apertura lirica e l'evocazione poetica agiscono da tessuto connettivo al procedere dei canti e dei suoni di Sardegna.
I videoclip mostrano una campionatura dei più importanti moduli compositivi della Musica Sarda con rielaborazioni dei temi classici della tradizione in chiave contemporanea e Jazz. . Per quattro degli otto brani si è associato ad ognuno un artista contemporaneo sardo. Le pietre sonore di Pinuccio Sciola si associano nella loro arcaica ruvidezza alle sonorità maschie e gutturali del tenore Funtana ‘ona di Orgosolo. I colori sfavillanti e accesi di Gaetano Brundu diventano prezioso supporto ritmico--visivo dei Tumbarinos di Gavoi. La poetica interiore di Gianfranco Pintus scandisce la concitata Ave Maria di Romeo Scaccia. Le launeddas di Luigi Lai tessono sonorità su cui danzano i fili di luce di Maria Lai. La rigorosa “interrogazione” di Campus apre e distende sguardi dinamici sulla città e sulle sue inquietudini ben marcate dal brano jazz “Notturni Urbani”che mostra un inedita veste delle composizioni di Scaccia.
L'esposizione, attraverso un suggestivo percorso multimediale, conduce i visitatori in un itinerario dove scoprire, leggere ma anche suonare la musica sarda.
La sonorità antica della musica sarda colpisce profondamente per originalità e forza evocativa di un passato lontano; una musica arcaica ricca di suggestioni polifoniche presenti sin dall'epoca della Sardegna nuragica.
La musica ha cadenzato le varie epoche della nostra isola, diventando uno strumento potente di aggregazione, identità e comunicazione.
LA MOSTRA “ABITARE LA MUSICA”
“Abitare la Musica” è una mostra multimediale ed interattiva che racconta la musica sarda attraverso percorsi multisensoriali e conoscitivi che avvolgono lo spettatore in una modalità esperienziale, che consente alla nostra isola di presentare con un linguaggio contemporaneo uno dei suoi gioielli più preziosi: la musica e gli strumenti tradizionali di Sardegna.
Il canto a tenore, le launeddas, l’organetto, la chitarra, e i numerosi strumenti della nostra tradizione vengono mostrati in maniera interattiva.
Il visitatore si avvicina per livelli successivi ad una interazione diretta con lo spazio muovendosi tra i repertori classici e le più innovative contaminazioni della musica contemporanea.
La musica viene posta in relazione con le altre arti: la letteratura, la pittura, l’architettura, la scultura e la tradizione orale della poesia improvvisata così vicina alla musica stessa.
Un viaggio tra immagini, suoni, parole, colori e suggestioni di una cultura millenaria; svolta attraverso schede di rigore scientifico e interventi di esperti del settore. Una mostra multimediale che avvolge lo spettatore nelle sonorità sarde in un percorso interattivo dove musica, testo e immagini divengono un "unicum" inscindibile che sveli il variegato mondo della musica sarda.
VIDEO INSTALLAZIONE DI ACCOGLIENZA
All’ingresso della mostra, una serie di monitor, inseriti in una struttura che richiama la tastiera di un “ sunettu a bucca" (Armonica a bocca) , caratterizzano la zona di invito e di accoglienza, dove in un montaggio serrato compaiono le immagini della danza sarda accompagnate da colori astratti, ispirati alla tradizione dei tappeti, dei costumi, dei tessuti in una precisa scansione dell'iconografia sarda più genuina.
Una versione dinamico-visiva della musica che trae spunto dalla pittura, con forme in continua evoluzione.
INFOPOINT MULTIMEDIALI DIVULGATIVI
Otto infopoint multimediali, armonicamente inseriti nell’allestimento, scandiscono il percorso estetico-conoscitivo sulla musica sarda attraverso differenti argomenti integrati e correlati in una logica interpolativa ed interattiva.
Strumenti musicali di Sardegna:
Idiofoni
La sezione degli Idiofoni in Sardegna comprende tutti gli strumenti musicali usati nella Settimana Santa, le campane, i campanacci dei Mamuthones e strumenti a concussione come le Taulittas e la Canna Isperrada. Unico strumento a pizzico è la Trunfa che produce il suono, pizzicando la lamella d'acciaio montata all'interno di un telaio in metallo.
Membranofoni
In Sardegna sono presenti vari strumenti a membrana che si possono dividere in due grandi categorie: tamburi e mirliton (kazoo). Tra questi ricordiamo i Tumbarinos di Gavoi, i Tumburu di Sassari, il Tumbarinu di Aidomaggiore, il Tamburellu, il Tumbarineddu e altri ancora.
Aerofoni
Gli aerofoni, molto diffusi in Sardegna, sono quegli strumenti in cui l'aria è il mezzo che produce le vibrazioni sonore. I più importanti e originali della tradizione musicale sarda sono senz'altro: le Benas e le Launeddas, assai note in ambito internazionale; ma anche altri meno noti come il Pippiolu del Logudoro e il Piffaru sono presentati interattivamente in questa sezione.
Cordofoni
I cordofoni presenti in Sardegna sono fondamentalmente due: la Serraggia e la Ghitarra, quest'ultima assai importante nell'accompagnamento del canto tradizionale delle feste di tutta la Sardegna.
Tutti gli strumenti musicali, sono spiegati attraverso schede descrittive ed interattive che danno la possibilità di ascoltarne il suono e di esplorare lo strumento e le sue possibilità attraverso schermate contenenti audioascolti, videofilmati, testi, immagini e repertori.
Monografie:
Boghes
Il patrimonio della musica vocale della Sardegna è vario e ricchissimo di particolarità, ancestrale e assai remoto, comunica un senso sacrale, carico di pregnanza, legato spesso alla poesia “in limba” nella scansione metrica del ritmo del canto.
Oltre la tradizione
E' di questi ultimi anni lo straordinario interesse che la musica sarda ha suscitato anche in ambienti musicali non strettamente connessi alla tradizione.
L'effetto del fenomeno della “world music” ha inoltre accresciuto questa attenzione soprattutto tra musicisti di ambito Jazz e contemporaneo.
Diversi ensemble musicali regionali e nazionali hanno utilizzato gli strumenti tradizionali sardi in opere originali.
Launeddas
Le launeddas, uno degli strumenti musicali più antichi della Sardegna, hanno attraversato tutte le epoche storiche della nostra isola. Trattare il tema delle launeddas significa, come dice Lilliu: "andare al cuore della cultura e della civiltà dei sardi".
Cantadores
La tradizione di improvvisare versi a botta e risposta, il cosiddetto canto amebeo, ha avuto in Sardegna, un'evoluzione particolare, quando il 15 settembre del 1896 un poeta estemporaneo di Ozieri, Antonio Cubeddu, ebbe l'intuizione di far assurgere questa sorta di gioco a vero e proprio intrattenimento pubblico.
Nell'arco di oltre un secolo i nostri poeti improvvisatori fecero evolvere tematiche e modelli formali verso livelli molto alti sia nei contenuti che nella consistenza scenica.
ARAZZO SONORO - Zona Interattiva
Un arazzo di suoni sospeso tra reale e virtuale intessuto dalle sapienti “Janas” dell’artista Maria lai che ha trasformato i suoni della tradizione in una partitura ritmico-visiva di sapore minimalista. Attraverso dei sensori ed un programma appositamente sviluppato da un team di ricercatori universitari il visitatore può suonare l’arazzo seguendo le indicazioni di riferimento. L’arazzo sonoro progettato da Codex Multimedia offre una esperienza di confine tra gioco-arte e conoscenza che rivela nuove possibilità di comunicazione culturale .
CANTO A TENORE - Zona Interattiva
Il canto a tenore è una delle espressioni etnico musicali più arcaiche della Sardegna centrale; ed è la prova inconfutabile della presenza della polifonia in Sardegna sin da tempi remotissimi.
Viene realizzato da quattro cantori nominati: Bassu (basso), Contra (contralto), Mesu oche (mezza voce) Oche (voce), che disposti in cerchio ricordano la forma architettonica del nuraghe.
Per riproporre la forma "live" avvolgente di questa esecuzione è stata creata una video installazione interattiva, ideata dal videoartista Francesco Casu, formata da quattro totem il cui design si ispira alla posizione dei tenores durante il canto .
I totem, posti in cerchio sono composti da un monitor e da un sistema audio che viene attivato dallo spettatore stesso tramite un comando a pulsante.
In questo modo le quattro voci, sincronizzate fra loro, sono separabili e visibili su ogni monitor, restituendo perfettamente l'idea della polifonia nella resa sonora delle singole tracce.
L'utente ascoltando e vedendo separatamente i cantori, percepirà una sensazione avvolgente e insolita che lo colloca al centro del canto a tenore, come una sorta di direttore del coro che può scegliere quali voci far cantare.
TUNNEL Natura
L'origine della musica sarda trae ispirazione dal multiforme mondo sonoro dell'ambiente e del territorio.
Attraverso la creazione di un tunnel sonoro, il visitatore può accedere alle più svariate sonorità del mondo naturale e dei suoi fenomeni: lo scorrere dell'acqua, il rumore della risacca, il soffiare del vento, il suono dei grilli e delle cicale e di altre specie animali diverranno dimensione di pre-suono che sottendono la musicalità e l'ispirazione creativa dei primi ancestrali musicisti della nostra terra.
Tutto questo mondo di suoni, debitamente campionato, viene messo a disposizione dell'utente con una metafora spaziale che porterà all'esplorazione dei campioni inseriti in uno spazio reale costituito da un sistema di cuffie sospese. Un percorso che si snoda in quattro grandi famiglie di suoni che ricalcano la partizione dei quatto elementi: acqua, terra, aria e fuoco.
Una scansione sonora che partendo dai suoni naturali prepara lo spettatore alle forme musicali evolute che ritroverà nelle altre sezioni della mostra.
Numerosi studiosi infatti, attestano che proprio i suoni degli animali, della natura, e dell’ambiente siano stati i più diretti ispiratori dell’originale musicalità della nostra tradizione.
PERCORSO FOTOGRAFICO
Dodici immagini fotografiche originali, ideate e realizzate appositamente per la mostra dallo studio fotografico Dessì&Monari, suggestivamente caratterizzate da un segno stilistico originale, creano una sovrapposizione di differenti aspetti dello strumento musicale. Le immagini stampate su grande formato, collocate a terra e percorribili, fungono da connessione tra le diverse aree tematiche della mostra. Una fruizione dall’alto che rende la foto elemento architettonico che consente di “abitare” gli strumenti musicali in sintonia con la logica costruttiva che permea l’intero allestimento del percorso espositivo.
ALLESTIMENTO SCENOGRAFICO
L’allestimento, di forte suggestione evocativa, realizzato con materiali innovativi e forme accolglie in moduli separabili le varie parti della mostra: la Video-proiezione, la Video-Installazione, la zona interattiva dell’Arazzo Sonoro,
i Tenores Interattivi, gli Infopoint ed il Percorso Fotografico.
Lo spazio diventa interfaccia conoscitiva attraverso la quale navigare tra le informazioni e le suggestioni artistico-musicali.
La forma dello spazio espositivo, appositamente progettata da un team di architetti (Studio Leoni-Merone) esperti in allestimenti multimediali, riprende le linee degli strumenti musicali trasformandole in moduli formali che accolgono le tecnologie in maniera armonica come fossero i tasti di uno strumento sonoro. L’allestimento scenico, si propone come soglia d’ingresso tra spazio fisico e virtuale. Gli oggetti interattivi, si presentano come “figure” (tenores), sagome bianche e nere dotate di “parola” (info-points), oggetti della tradizione (arazzo sonoro), riletti e re-interpretati in chiave contemporanea e capaci di rievocare un sapere popolare tramandato nel tempo.
VIDEO CLIP DEI BRANI SU GRANDE SCHERMO
La mostra comprende uno spazio in cui viene proiettata una schermata cliccabile, che consente al visitatore, di poter selezionare, nove videoclip ideati e realizzati dal regista Francesco Casu. Il video compone l’atmosfera evocata dal brano musicale, correlando le sonorità ad una originale rielaborazione dell’iconografia sarda. A tal scopo vengono utilizzati elementi visivi tratti dalla tradizione innestati in percorsi espressivi “contemporanei”.
Il "videoclip", strumento della comunicazione di massa , diventa così veicolo di avvicinamento alla musica sarda, che esce da un dato oleografico per rivelare il lato più vero e più alto dei brani musicali.
Nel ritmo serrato dei suoni-immagini sincronizzati, l'apertura lirica e l'evocazione poetica agiscono da tessuto connettivo al procedere dei canti e dei suoni di Sardegna.
I videoclip mostrano una campionatura dei più importanti moduli compositivi della Musica Sarda con rielaborazioni dei temi classici della tradizione in chiave contemporanea e Jazz. . Per quattro degli otto brani si è associato ad ognuno un artista contemporaneo sardo. Le pietre sonore di Pinuccio Sciola si associano nella loro arcaica ruvidezza alle sonorità maschie e gutturali del tenore Funtana ‘ona di Orgosolo. I colori sfavillanti e accesi di Gaetano Brundu diventano prezioso supporto ritmico--visivo dei Tumbarinos di Gavoi. La poetica interiore di Gianfranco Pintus scandisce la concitata Ave Maria di Romeo Scaccia. Le launeddas di Luigi Lai tessono sonorità su cui danzano i fili di luce di Maria Lai. La rigorosa “interrogazione” di Campus apre e distende sguardi dinamici sulla città e sulle sue inquietudini ben marcate dal brano jazz “Notturni Urbani”che mostra un inedita veste delle composizioni di Scaccia.
17
settembre 2004
Abitare la musica
Dal 17 settembre al 28 novembre 2004
Location
CASTELLO DI SAN MICHELE
Cagliari, Via Sirai, (Cagliari)
Cagliari, Via Sirai, (Cagliari)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22
lunedì: riposo
Vernissage
17 Settembre 2004, ore 18,30




