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Ad Atto, la connessione di tutto il vivente
“Ad Atto, la connessione di tutto il vivente” esplora la capacità adattiva dell’Uomo, in relazione agli studi scientifici dei laboratori del Museo di Scienze Naturali della Valle d’Aosta. Natura: il territorio alpino, Scienza: lo studio ed il monitoraggio di questa terra speciale, Arte: la metafora
Comunicato stampa
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La connessione di tutto il vivente
Non ho mai smesso di guardare alla Natura, le ho sempre dato attenzione, sempre calcolata come soggetto interagente al mio crescere. Dominava il mio tempo libero, disciplinava il mio confine fisico. Impossibile farne a meno, così ancora oggi. Continuo a guardarla, anzi, ora sicuramente a guatarla.
Le linee di lettura dello Stato Naturale mi pare siano due:
Il sottrattivo: quello che sta scomparendo e quello che già non c’è più.
L’adattivo: quello che corre, come tutti noi, la gara al futuro. Dati di fatto che porgono stati di cambiamento già in atto e che fanno parte del nostro paesaggio relazionale, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Una fortunata proprietà che sfugge quasi sempre allo sguardo, che corre binaria alla percezione drammatica dei cambiamenti climatici che stan- no incombendo sulla qualità della nostra vita, sotto gli occhi di tutti. Eppure è sotto gli occhi di tutti anche l’adatto, quasi totalmente silente, poco rilevato, ma Ad Atto per me alla riflessione artistica. Sono almeno due anni che sento l’urgenza di lavorare su quest’ultima linea di lettura, che scivola sulla nostra vita come più trasparente e in sordina della prima, per- ché in realtà ne siamo tutti parte attiva. C’è ed è vita. Nei tanti anni di lavoro in arte, puntando più che potevo sulla sostenibilità, ho scommesso sull’impermanenza, ho affrontato materiali delicati, ho approfondito la fragilità strutturale e antropologica del mio territorio come ambiente a me vicino e caro, ho atteso e seguìto la forza di rinnovo, sottolineandola attraverso metafore artistiche. Ad Atto segna un passo verso la coerenza scientifica che ho potuto avvicinare nei laboratori del Museo di Scienze Naturali Efisio Noussan, a La Salle. I temi che ho sviluppato sono frutto di studio di alcuni degli argomenti più importanti che vengono resi “sistema” dai la- boratori del Museo: il che significa approfondimento e azione fattiva, grazie alle importanti risorse che l’Amministrazione Regionale impegna nello studio della nostra Natura. Lo studio del germoplasma botanico, il DNA del latte valdostano, la vitalità dei selvatici che abitano il territorio, le collezioni come parte identitaria.
La scienza è complessa, molto, seria ancora di più, e per fortuna i giovani la sanno avvicinare con più coraggio e dedizione, e ce la comunicheranno sempre meglio, ci aiuteranno. L’arte, il linguaggio a me consono, ne fa da detonatore, interpreta e spinge con la sua potenza a misurarci a nuove variabili, a nuove rappresentazioni e per me ad arcaiche contemporanee visioni. Condensa tutto, può creare per dubbio, certezza, giudizio e sfiorare nascoste verità. Ad Atto è nata come mostra installativa perché la relazione fosse più fisica possibile, facendo i conti da viventi con lo spazio e la materia, smuovendo il primordiale che è in noi. Questo il motivo per cui ho invitato a completare la complessità del tema un Amico importante, Andrea Carlotto, artista multimediale. Ci siamo misurati da anni su progetti e realizzazioni comuni, la sua “multiversatilità” porta ancor più tridimensione ed esperienzialità al progetto, oltre che pomeriggi e sere e viaggi trascorsi in dialogo per sviscerare lo sviscerabile.
Ad Atto è diventato un progetto fortemente condiviso. Accolto da Daria Jorioz, Dirigente dell’Ufficio Mostre della Regione Valle d’Aosta, e Santa Tutino, Dirigente delle Aree Protette e Museo di Scienze Naturali Efisio Noussan e i suoi competen- ti Scienziati, è stato per me un viaggio appassionato tra Donne solidali, per una proposta espositiva coerente con il mo- mento storico che attraversiamo e col nostro territorio. E del territorio sono anche i tanti “conferitori” di reperti selvatici per l’installazione Corpi Celesti, compagni di allenamento e di escursione che hanno accolto la mia proposta di onorare la fauna alpina dando vita a questa collezione “di stelle d’alta quota”. Una collezione implementabile, aperta a chi vorrà partecipare.
Non ho mai smesso di guardare alla Natura, le ho sempre dato attenzione, sempre calcolata come soggetto interagente al mio crescere. Dominava il mio tempo libero, disciplinava il mio confine fisico. Impossibile farne a meno, così ancora oggi. Continuo a guardarla, anzi, ora sicuramente a guatarla.
Le linee di lettura dello Stato Naturale mi pare siano due:
Il sottrattivo: quello che sta scomparendo e quello che già non c’è più.
L’adattivo: quello che corre, come tutti noi, la gara al futuro. Dati di fatto che porgono stati di cambiamento già in atto e che fanno parte del nostro paesaggio relazionale, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Una fortunata proprietà che sfugge quasi sempre allo sguardo, che corre binaria alla percezione drammatica dei cambiamenti climatici che stan- no incombendo sulla qualità della nostra vita, sotto gli occhi di tutti. Eppure è sotto gli occhi di tutti anche l’adatto, quasi totalmente silente, poco rilevato, ma Ad Atto per me alla riflessione artistica. Sono almeno due anni che sento l’urgenza di lavorare su quest’ultima linea di lettura, che scivola sulla nostra vita come più trasparente e in sordina della prima, per- ché in realtà ne siamo tutti parte attiva. C’è ed è vita. Nei tanti anni di lavoro in arte, puntando più che potevo sulla sostenibilità, ho scommesso sull’impermanenza, ho affrontato materiali delicati, ho approfondito la fragilità strutturale e antropologica del mio territorio come ambiente a me vicino e caro, ho atteso e seguìto la forza di rinnovo, sottolineandola attraverso metafore artistiche. Ad Atto segna un passo verso la coerenza scientifica che ho potuto avvicinare nei laboratori del Museo di Scienze Naturali Efisio Noussan, a La Salle. I temi che ho sviluppato sono frutto di studio di alcuni degli argomenti più importanti che vengono resi “sistema” dai la- boratori del Museo: il che significa approfondimento e azione fattiva, grazie alle importanti risorse che l’Amministrazione Regionale impegna nello studio della nostra Natura. Lo studio del germoplasma botanico, il DNA del latte valdostano, la vitalità dei selvatici che abitano il territorio, le collezioni come parte identitaria.
La scienza è complessa, molto, seria ancora di più, e per fortuna i giovani la sanno avvicinare con più coraggio e dedizione, e ce la comunicheranno sempre meglio, ci aiuteranno. L’arte, il linguaggio a me consono, ne fa da detonatore, interpreta e spinge con la sua potenza a misurarci a nuove variabili, a nuove rappresentazioni e per me ad arcaiche contemporanee visioni. Condensa tutto, può creare per dubbio, certezza, giudizio e sfiorare nascoste verità. Ad Atto è nata come mostra installativa perché la relazione fosse più fisica possibile, facendo i conti da viventi con lo spazio e la materia, smuovendo il primordiale che è in noi. Questo il motivo per cui ho invitato a completare la complessità del tema un Amico importante, Andrea Carlotto, artista multimediale. Ci siamo misurati da anni su progetti e realizzazioni comuni, la sua “multiversatilità” porta ancor più tridimensione ed esperienzialità al progetto, oltre che pomeriggi e sere e viaggi trascorsi in dialogo per sviscerare lo sviscerabile.
Ad Atto è diventato un progetto fortemente condiviso. Accolto da Daria Jorioz, Dirigente dell’Ufficio Mostre della Regione Valle d’Aosta, e Santa Tutino, Dirigente delle Aree Protette e Museo di Scienze Naturali Efisio Noussan e i suoi competen- ti Scienziati, è stato per me un viaggio appassionato tra Donne solidali, per una proposta espositiva coerente con il mo- mento storico che attraversiamo e col nostro territorio. E del territorio sono anche i tanti “conferitori” di reperti selvatici per l’installazione Corpi Celesti, compagni di allenamento e di escursione che hanno accolto la mia proposta di onorare la fauna alpina dando vita a questa collezione “di stelle d’alta quota”. Una collezione implementabile, aperta a chi vorrà partecipare.
24
ottobre 2025
Ad Atto, la connessione di tutto il vivente
Dal 24 ottobre 2025 al 03 maggio 2026
arte contemporanea
Location
Chiesa di San Lorenzo di Aosta
Aosta, Via Sant'Orso, 1, (AO)
Aosta, Via Sant'Orso, 1, (AO)
Orario di apertura
10/13 - 15/18 chiuso lunedì
Editore
Ufficio Mostre Regione Autonoma della Valle d'Aosta
Autore
Curatore
Produzione organizzazione







