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Airò / Arienti / Marisaldi
tripla personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Massimo Minini è lieta di presentare un progetto che unisce per la prima volta in una mostra i lavori di Mario Airò, Stefano Arienti ed Eva Marisaldi.
I tre artisti, che hanno già esposto in galleria negli ultimi anni, appartengono alla stessa generazione ed i loro percorsi, pur procedendo autonomamente, si intrecciano, scambiandosi storie e immagini. Questa mostra vorrebbe porre un accento particolare sul loro lavoro e sulle loro ultime esperienze, evidenziando in particolare come l’interazione dei lavori derivi da uno scopo comune, dalla volontà di un dialogo. La riflessione sull’idea del passaggio, del gap tra arte e vita, rivela l’attenzione all’eventualità di apertura che la pratica dell’arte offre.
Mario Airò (1961) presenta tre lavori: una carta intelata, Frottage di mare e terra, al di sopra del quale scorre una scritta a laser che recita il primo verso di un canto di Ezra Pound: Our dynasty came in because of a great sensibility; un disegno di luce, Jali, di un ricamo indo-musulmano proiettato su uno dei tappeti realizzati da Stefano Arienti; fa da contrasto a quest’ultimo lavoro un acrilico nero su carta, con applicate due lampadine a calotta specchiante, The gap in between.
Stefano Arienti (1961) presenta una grande lastra di marmo greco grigio molto venato traforata al retro secondo un disegno preciso (in questo caso l'immagine raffigurata dai fori deriva da una distorsione del giro delle dodici stelle della bandiera europea). Da questa lavorazione derivano originali sbrecciature sul fronte che danno forma ad un'immagine nebulosa, una Galassia delicata, al tempo stesso monumentale e mitragliata. Nella seconda stanza il pavimento sarà coperto da tappeti di varia provenienza tinti di nero e ospiteranno un paravento di Marisaldi e la proiezione mogul di Airò.
Eva Marisaldi (1966) presenta una riflessione sul caso attraverso un video, Cornucopia, in cui una serie di suoni prendono forma come immagini in movimento proiettate a muro. Le figure così generate vengono trasformate in segni fisici: intere sequenze di frame sono raccolte in volumetti cartacei da sfogliare e partendo da queste stesse immagini l’artista realizza tappeti e accessori in stoffa nera imbottita. Il pubblico potrà interagire con gli oggetti creati dall’artista, sedersi sui tappeti per guardare il video, i disegni e i lavori degli altri artisti.
I tre artisti, che hanno già esposto in galleria negli ultimi anni, appartengono alla stessa generazione ed i loro percorsi, pur procedendo autonomamente, si intrecciano, scambiandosi storie e immagini. Questa mostra vorrebbe porre un accento particolare sul loro lavoro e sulle loro ultime esperienze, evidenziando in particolare come l’interazione dei lavori derivi da uno scopo comune, dalla volontà di un dialogo. La riflessione sull’idea del passaggio, del gap tra arte e vita, rivela l’attenzione all’eventualità di apertura che la pratica dell’arte offre.
Mario Airò (1961) presenta tre lavori: una carta intelata, Frottage di mare e terra, al di sopra del quale scorre una scritta a laser che recita il primo verso di un canto di Ezra Pound: Our dynasty came in because of a great sensibility; un disegno di luce, Jali, di un ricamo indo-musulmano proiettato su uno dei tappeti realizzati da Stefano Arienti; fa da contrasto a quest’ultimo lavoro un acrilico nero su carta, con applicate due lampadine a calotta specchiante, The gap in between.
Stefano Arienti (1961) presenta una grande lastra di marmo greco grigio molto venato traforata al retro secondo un disegno preciso (in questo caso l'immagine raffigurata dai fori deriva da una distorsione del giro delle dodici stelle della bandiera europea). Da questa lavorazione derivano originali sbrecciature sul fronte che danno forma ad un'immagine nebulosa, una Galassia delicata, al tempo stesso monumentale e mitragliata. Nella seconda stanza il pavimento sarà coperto da tappeti di varia provenienza tinti di nero e ospiteranno un paravento di Marisaldi e la proiezione mogul di Airò.
Eva Marisaldi (1966) presenta una riflessione sul caso attraverso un video, Cornucopia, in cui una serie di suoni prendono forma come immagini in movimento proiettate a muro. Le figure così generate vengono trasformate in segni fisici: intere sequenze di frame sono raccolte in volumetti cartacei da sfogliare e partendo da queste stesse immagini l’artista realizza tappeti e accessori in stoffa nera imbottita. Il pubblico potrà interagire con gli oggetti creati dall’artista, sedersi sui tappeti per guardare il video, i disegni e i lavori degli altri artisti.
21
gennaio 2006
Airò / Arienti / Marisaldi
Dal 21 gennaio all'undici marzo 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASSIMO MININI
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-19.30; sabato 15.30-19.30
La galleria resterà chiusa dal 24 dicembre al 1 gennaio
Vernissage
21 Gennaio 2006, ore 18
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