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Alberto Viani
La mostra comprende 56 sculture, in gesso, marmo, bronzo o ferro, datate 1939 – 1983, e 51 disegni datati 1943 – 1984
Comunicato stampa
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Sabato 24 giugno 2006, alle ore 11, in Matera, nelle Chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci che dal 1978 accolgono i più bei nomi della scultura internazionale, si è inaugurata la mostra antologica di Alberto Viani (Quistello di Mantova 1906 – Mestre 1989) organizzata in occasione del centenario della nascita.
La mostra comprende 56 sculture, in gesso, marmo, bronzo o ferro, datate 1939 - 1983, e 51 disegni datati 1943 – 1984, provenienti da Musei italiani e stranieri, da note collezioni private italiane e, soprattutto, dalla figlia Eva che ha offerto la propria completa collaborazione per la riuscita dell’esposizione.
La mostra, infatti, è stata programmata per ricordare un artista che fu allievo e assistente di Arturo Martini (al quale Matera dedicò nel 1989 la mostra del centenario), diventando protagonista della vita culturale degli ultimi cinquant’anni. Tra l’altro, fu titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Premio per un giovane scultore alla XXIV Biennale di Venezia, Gran Premio di Scultura a Varese in occasione della I Mostra Internazionale di scultura all’aperto (1949), Premio per la Scultura alla IX Quadriennale di Roma (1965), Premio Internazionale per la Scultura alla XXXIII Biennale di Venezia (1966), Premio Presidente della Repubblica per la Scultura (1970), Accademico Nazionale di San Luca.
L’idea dell’antologica nasce, quindi, nello spirito che ha animato le precedenti edizioni delle Grandi Mostre nei Sassi di Matera: illustrare l’importanza, spesso dimenticata o tralasciata, degli scultori italiani contemporanei nell’ambito della ricerca espressiva messa in atto dagli artisti del secolo appena trascorso.
La mostra, curata da Giuseppe Appella con il supporto di un gruppo di storici dell’arte e di giovani ricercatori, anche attraverso la pubblicazione di un catalogo che, come i precedenti, ripercorra, per la prima volta, attraverso immagini e documenti spesso inediti, l’intero percorso della vicenda umana ed artistica di Viani, analizza le varie tappe del contributo dell’Artista all’arte del Novecento, puntando la propria attenzione sui momenti del “Fronte Nuovo delle Arti” (1946-1948) e sulla famosa mostra del rinnovamento dell’arte italiana alla prima Biennale veneziana del dopoguerra, sulla presenza alla Mostra d’Arte Moderna Italiana al Museo d’Arte Moderna di New York (1949) che acquisisce per l’occasione il suo Torso femminile, sulle molteplici partecipazioni alle Biennali veneziane, alle Biennali di San Paolo del Brasile, alle Biennali di Carrara, a “Documenta” di Kassel, al Museo Rodin di Parigi, alle Quadriennali romane, alle mostre d’arte italiana nelle maggiori città del mondo, senza dimenticare le personali alla XXVI, alla XXIX, alla XXXIII e alla XXXVI Biennale di Venezia (1952, 1958, allestita con magistrale sensibilità museografica da Carlo Scarpa, 1963, 1972), alla Galleria Odyssia (Roma 1961, New York 1964, 1967), alla Biennale di Anversa (1963), alla I Biennale di Bari (1963), ad “Alternative Attuali” (L’Aquila 1968), all’Arengo di Rimini (1974) a Ca’ Pesaro (Venezia 1977), a Palazzo Te (Mantova 1980), attraverso le quali l’ideale classico della forma assoluta segna il distacco tra la sua opera e quella del suo maestro, sempre sviluppando il mito dell’uomo, ma gravando la figura “in quanto figura storica, di tutte le esperienze che il presente impedisce o di cui distrugge la memoria” (G. C. Argan).
Il fine di Viani non era l’evidente arcaismo ma una forma che, sviluppandosi con ritmo lento e ondoso nello spazio, sensibilizzando al limite massimo i profili dell’immagine virile o muliebre, trovasse una sintesi astratto-figurativa rasserenata da una vita interiore al limite dell’ascesi.
La mostra sarà allestita, come è ormai tradizione, dall’architetto Alberto Zanmatti con la collaborazione di imprese locali.
La mostra è promossa, come le precedenti edizioni, dal Circolo La Scaletta insieme al Comune di Matera, con il sostegno della Regione e dell’APT di Basilicata, della Provincia e della Camera di Commercio di Matera.
È resa possibile grazie ai contributi della Fondazione Zétema di Matera, della Fondazione CARICAL - Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania di Cosenza, dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione di Napoli e di Attilio Caruso - Agente Generale SAI di Matera. Si avvarrà degli sponsor tecnici Datacontact srl di Matera e Resolvis srl di Matera.
La mostra è stata inserita nell’elenco dei grandi eventi dell’Azienda di Promozione Turistica di Basilicata e sarà realizzata con il contributo dell’Unione Europea.
La mostra comprende 56 sculture, in gesso, marmo, bronzo o ferro, datate 1939 - 1983, e 51 disegni datati 1943 – 1984, provenienti da Musei italiani e stranieri, da note collezioni private italiane e, soprattutto, dalla figlia Eva che ha offerto la propria completa collaborazione per la riuscita dell’esposizione.
La mostra, infatti, è stata programmata per ricordare un artista che fu allievo e assistente di Arturo Martini (al quale Matera dedicò nel 1989 la mostra del centenario), diventando protagonista della vita culturale degli ultimi cinquant’anni. Tra l’altro, fu titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Premio per un giovane scultore alla XXIV Biennale di Venezia, Gran Premio di Scultura a Varese in occasione della I Mostra Internazionale di scultura all’aperto (1949), Premio per la Scultura alla IX Quadriennale di Roma (1965), Premio Internazionale per la Scultura alla XXXIII Biennale di Venezia (1966), Premio Presidente della Repubblica per la Scultura (1970), Accademico Nazionale di San Luca.
L’idea dell’antologica nasce, quindi, nello spirito che ha animato le precedenti edizioni delle Grandi Mostre nei Sassi di Matera: illustrare l’importanza, spesso dimenticata o tralasciata, degli scultori italiani contemporanei nell’ambito della ricerca espressiva messa in atto dagli artisti del secolo appena trascorso.
La mostra, curata da Giuseppe Appella con il supporto di un gruppo di storici dell’arte e di giovani ricercatori, anche attraverso la pubblicazione di un catalogo che, come i precedenti, ripercorra, per la prima volta, attraverso immagini e documenti spesso inediti, l’intero percorso della vicenda umana ed artistica di Viani, analizza le varie tappe del contributo dell’Artista all’arte del Novecento, puntando la propria attenzione sui momenti del “Fronte Nuovo delle Arti” (1946-1948) e sulla famosa mostra del rinnovamento dell’arte italiana alla prima Biennale veneziana del dopoguerra, sulla presenza alla Mostra d’Arte Moderna Italiana al Museo d’Arte Moderna di New York (1949) che acquisisce per l’occasione il suo Torso femminile, sulle molteplici partecipazioni alle Biennali veneziane, alle Biennali di San Paolo del Brasile, alle Biennali di Carrara, a “Documenta” di Kassel, al Museo Rodin di Parigi, alle Quadriennali romane, alle mostre d’arte italiana nelle maggiori città del mondo, senza dimenticare le personali alla XXVI, alla XXIX, alla XXXIII e alla XXXVI Biennale di Venezia (1952, 1958, allestita con magistrale sensibilità museografica da Carlo Scarpa, 1963, 1972), alla Galleria Odyssia (Roma 1961, New York 1964, 1967), alla Biennale di Anversa (1963), alla I Biennale di Bari (1963), ad “Alternative Attuali” (L’Aquila 1968), all’Arengo di Rimini (1974) a Ca’ Pesaro (Venezia 1977), a Palazzo Te (Mantova 1980), attraverso le quali l’ideale classico della forma assoluta segna il distacco tra la sua opera e quella del suo maestro, sempre sviluppando il mito dell’uomo, ma gravando la figura “in quanto figura storica, di tutte le esperienze che il presente impedisce o di cui distrugge la memoria” (G. C. Argan).
Il fine di Viani non era l’evidente arcaismo ma una forma che, sviluppandosi con ritmo lento e ondoso nello spazio, sensibilizzando al limite massimo i profili dell’immagine virile o muliebre, trovasse una sintesi astratto-figurativa rasserenata da una vita interiore al limite dell’ascesi.
La mostra sarà allestita, come è ormai tradizione, dall’architetto Alberto Zanmatti con la collaborazione di imprese locali.
La mostra è promossa, come le precedenti edizioni, dal Circolo La Scaletta insieme al Comune di Matera, con il sostegno della Regione e dell’APT di Basilicata, della Provincia e della Camera di Commercio di Matera.
È resa possibile grazie ai contributi della Fondazione Zétema di Matera, della Fondazione CARICAL - Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania di Cosenza, dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione di Napoli e di Attilio Caruso - Agente Generale SAI di Matera. Si avvarrà degli sponsor tecnici Datacontact srl di Matera e Resolvis srl di Matera.
La mostra è stata inserita nell’elenco dei grandi eventi dell’Azienda di Promozione Turistica di Basilicata e sarà realizzata con il contributo dell’Unione Europea.
24
giugno 2006
Alberto Viani
Dal 24 giugno al 15 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
CHIESE RUPESTRI MADONNA DELLE VIRTU’ E SAN NICOLA DEI GRECI
Matera, Sassi, (Matera)
Matera, Sassi, (Matera)
Vernissage
24 Giugno 2006, ore 11
Autore
Curatore