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ALCHIMIE: MEMORIA E PERCEZIONE
Ogni luogo, che sia reale, immaginario o artistico, è un campo di trasformazione. Come l’alchimista che trasforma la materia, anche l’osservatore trasforma il luogo attraverso il proprio sguardo, ricreandolo ogni volta che lo attraversa o lo immagina.
Comunicato stampa
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“ALCHIMIE: MEMORIA E PERCEZIONE”
Il progetto "LA MATERIA DEI LUOGHI IMMAGINARI" esplora il misterioso processo attraverso cui osserviamo e interpretiamo i luoghi. Al centro di questa riflessione c’è la relazione tra ciò che vediamo e il modo in cui lo vediamo: ogni luogo può trasformarsi in un’esperienza unica a seconda dello sguardo che lo osserva. In questo processo emerge una domanda fondamentale: come possiamo guardare un luogo con occhi nuovi?
Il luogo non è solo uno spazio fisico, ma un’entità che prende vita attraverso la percezione, la memoria e l’immaginazione. Ogni luogo è una costruzione mentale, una proiezione che cambia a seconda di chi lo osserva e del momento in cui viene osservato. Un luogo può essere statico nella sua forma, ma è sempre dinamico nell’esperienza che offre, poiché viene continuamente rielaborato dal nostro sguardo e dalle emozioni che suscita.
Quando guardiamo un luogo, non ci limitiamo a vedere solo ciò che è visibile: attraverso l’atto di osservare, portiamo alla luce una realtà che non sempre è immediatamente percepibile. Come affermava Maurice Merleau-Ponty, "Guardare è un atto di creazione. È un modo per far emergere il mondo da ciò che non è stato ancora visto". Il luogo diventa così una tela bianca, che si trasforma e si arricchisce di significati attraverso il nostro punto di vista.
La memoria e la percezione sono due forze potenti che modellano i luoghi, attribuendo loro nuovi significati e connessioni. Ogni angolo della città, ogni strada, ogni piazza è visto attraverso il filtro della nostra esperienza personale. Non è solo un luogo fisico, ma un frammento di storia, di emozioni e di storie non raccontate, che si svela ogni volta che lo attraversiamo. La realtà di un luogo, quindi, non è mai fissa; essa è in costante mutamento, proprio come la nostra percezione di esso.
Allo stesso tempo, esiste un altro tipo di luogo che va oltre la realtà tangibile: quello immaginario. I luoghi fantastici, pur non essendo concreti, possiedono una verità emotiva e psicologica che non è meno potente di quella dei luoghi fisici. Questi spazi, creati dalla mente dell’artista o dall’immaginazione di chi li vive, sono veri nella misura in cui evocano sensazioni, emozioni e riflessioni profonde. "L'immaginazione è la più alta forma di realtà", scriveva Jacques-Laurent Agassiz, suggerendo che i mondi immaginari, pur non essendo visibili, sono altrettanto reali nei loro effetti interiori.
Il concetto di luogo si estende anche al regno dell'arte, dove lo spazio diventa una dimensione che trascende la fisicità per entrare nell’immaginario collettivo. Gallerie, teatri, musei, spazi urbani di arte: questi luoghi non sono solo luoghi fisici, ma contesti in cui si intrecciano storie, sensazioni e significati. Sono palcoscenici sui quali si manifestano idee e visioni, e come scriveva Paul Klee, "L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è". In questo senso, i luoghi artistici non esistono tanto nel mondo tangibile, quanto nella nostra capacità di vederli e viverli con occhi nuovi.
Ogni luogo, che sia reale, immaginario o artistico, è un campo di trasformazione. Come l'alchimista che trasforma la materia, anche l’osservatore trasforma il luogo attraverso il proprio sguardo, ricreandolo ogni volta che lo attraversa o lo immagina. Il luogo diventa così un territorio in continua evoluzione, che esiste solo nell'interazione con chi lo osserva, ed è per questo che ogni esperienza di un luogo è unica e irripetibile. Guardare un luogo con occhi nuovi significa essere aperti alla possibilità di trasformarlo, di riscoprirlo e di rivelarlo sotto una nuova luce, cogliendo le infinite sfumature che ogni spazio porta con sé. Gli alchimisti che daranno vita a questa nuova esperienza sono Joseba Eskubi, Fabio Oggero, Luca Quartana e Peppe Maisto ognuno con la propria esperienza di Luogo.
Il progetto "LA MATERIA DEI LUOGHI IMMAGINARI" esplora il misterioso processo attraverso cui osserviamo e interpretiamo i luoghi. Al centro di questa riflessione c’è la relazione tra ciò che vediamo e il modo in cui lo vediamo: ogni luogo può trasformarsi in un’esperienza unica a seconda dello sguardo che lo osserva. In questo processo emerge una domanda fondamentale: come possiamo guardare un luogo con occhi nuovi?
Il luogo non è solo uno spazio fisico, ma un’entità che prende vita attraverso la percezione, la memoria e l’immaginazione. Ogni luogo è una costruzione mentale, una proiezione che cambia a seconda di chi lo osserva e del momento in cui viene osservato. Un luogo può essere statico nella sua forma, ma è sempre dinamico nell’esperienza che offre, poiché viene continuamente rielaborato dal nostro sguardo e dalle emozioni che suscita.
Quando guardiamo un luogo, non ci limitiamo a vedere solo ciò che è visibile: attraverso l’atto di osservare, portiamo alla luce una realtà che non sempre è immediatamente percepibile. Come affermava Maurice Merleau-Ponty, "Guardare è un atto di creazione. È un modo per far emergere il mondo da ciò che non è stato ancora visto". Il luogo diventa così una tela bianca, che si trasforma e si arricchisce di significati attraverso il nostro punto di vista.
La memoria e la percezione sono due forze potenti che modellano i luoghi, attribuendo loro nuovi significati e connessioni. Ogni angolo della città, ogni strada, ogni piazza è visto attraverso il filtro della nostra esperienza personale. Non è solo un luogo fisico, ma un frammento di storia, di emozioni e di storie non raccontate, che si svela ogni volta che lo attraversiamo. La realtà di un luogo, quindi, non è mai fissa; essa è in costante mutamento, proprio come la nostra percezione di esso.
Allo stesso tempo, esiste un altro tipo di luogo che va oltre la realtà tangibile: quello immaginario. I luoghi fantastici, pur non essendo concreti, possiedono una verità emotiva e psicologica che non è meno potente di quella dei luoghi fisici. Questi spazi, creati dalla mente dell’artista o dall’immaginazione di chi li vive, sono veri nella misura in cui evocano sensazioni, emozioni e riflessioni profonde. "L'immaginazione è la più alta forma di realtà", scriveva Jacques-Laurent Agassiz, suggerendo che i mondi immaginari, pur non essendo visibili, sono altrettanto reali nei loro effetti interiori.
Il concetto di luogo si estende anche al regno dell'arte, dove lo spazio diventa una dimensione che trascende la fisicità per entrare nell’immaginario collettivo. Gallerie, teatri, musei, spazi urbani di arte: questi luoghi non sono solo luoghi fisici, ma contesti in cui si intrecciano storie, sensazioni e significati. Sono palcoscenici sui quali si manifestano idee e visioni, e come scriveva Paul Klee, "L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è". In questo senso, i luoghi artistici non esistono tanto nel mondo tangibile, quanto nella nostra capacità di vederli e viverli con occhi nuovi.
Ogni luogo, che sia reale, immaginario o artistico, è un campo di trasformazione. Come l'alchimista che trasforma la materia, anche l’osservatore trasforma il luogo attraverso il proprio sguardo, ricreandolo ogni volta che lo attraversa o lo immagina. Il luogo diventa così un territorio in continua evoluzione, che esiste solo nell'interazione con chi lo osserva, ed è per questo che ogni esperienza di un luogo è unica e irripetibile. Guardare un luogo con occhi nuovi significa essere aperti alla possibilità di trasformarlo, di riscoprirlo e di rivelarlo sotto una nuova luce, cogliendo le infinite sfumature che ogni spazio porta con sé. Gli alchimisti che daranno vita a questa nuova esperienza sono Joseba Eskubi, Fabio Oggero, Luca Quartana e Peppe Maisto ognuno con la propria esperienza di Luogo.
01
febbraio 2025
ALCHIMIE: MEMORIA E PERCEZIONE
Dal primo febbraio all'otto marzo 2025
arte contemporanea
Location
SABATO ANGIERO ARTE
Saviano, Viale Padre Girolamo Russo, 9, (NA)
Saviano, Viale Padre Girolamo Russo, 9, (NA)
Orario di apertura
ore 17 - 20
Vernissage
1 Febbraio 2025, ore 19.30
Autore
Curatore




