Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Alessandra LaMarca _ CREATURE CELESTI
Esposizione d’arte contemporanea.Partendo da studi filosofici e scientifici indaga i funzionamenti atmosferici, vegetali/animali, spesso incentrati su rapporti di collaborazione e coesione; approfondisce modalità in cui elementi eterogenei possono convivere in uno stato di mescolanza e adattamento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“una Torre per l’Arte”presenta per il suo quarto appuntamento espositivo;
“Creature Celesti” di Alessandra La Marca
progetto a cura di Antonella Bosio e testi di Mauro Valsecchi
È un progetto Patrocinato da Fondazione città di Monzambano e Comune di Monzambano
Eccole di nuovo. Sento il solito, ininterrotto ronzio acuto, sibilo, che soltanto, a tratti, sale di tono fino a recuperare il potere di percezione dell’orecchio e a perdersi in un’inafferrabile, muta vibrazione sonora. Questo suono evoca limpide immagini mentali di contorte o levigate forme: questi complicati sistemi, grappoli, fasci, grovigli di elementi d’acciaio, di linfa, di vetro, di non so cosa, danzano mossi da vibrazioni calde e salmastre. Sono quadri, trasmissioni, articolazioni, giunti e snodi: sono forme di vita, forse molto piccole, ma probabilmente persino enormi, al punto d’essere impercettibili come i paesaggi nella nebbia. Nella loro parvenza di esistenza brillano crudelmente davanti agli occhi, poiché ogni creatura apparsa, nei suoi toni terrosi o marini, confina le sue più minute parti in una luce bianca, spettrale, la quale sollecita piccole e vaghe ombre azzurrine, pari alle brevi ombre del pomeriggio estivo. Eccole di nuovo, sono proprio loro.
A raccogliere questi sentori estetici e scientifici, a studiare queste creature archetipe è Alessandra
La Marca, artista visuale che indaga i funzionamenti atmosferici, vegetali, animali e i loro rapporti di collaborazione e coesione; approfondendo le modalità con cui alcune pratiche possono generare spunti e riflessioni esemplari per l’umano.
La sua poetica guarda verso il tema della percezione e del visibile, nel tentativo di guidare lo sguardo non sul il come si vede ma su il come qualcosa si presenta alla nostra percezione, aprendosi così a visioni di luoghi dove concretezza e fantasia si confondono, e l’invisibile diventa realtà presentata agli occhi.
Le forme d’espressione che l’artista predilige sono pittura e scrittura. La pittura si carica di pennellate distese, campiture larghe, che solo quando si riducono in dettagli formano soggetti misteriosi nelle fattezze, ma soavi nei colori; infatti sono alghe, licheni e spore, e Alessandra La Marca li ritrae in situazioni rappresentative come scambi di sostanze, fusioni di stato e danze aeree. Questo perché le sue opere sono tanto visioni quanto narrazioni, e la pittura è funzionale al racconto. Gli scritti di Alessandra La Marca derivano da studi, letture che insieme all’esperienza quotidiana diventano delle vere e proprie storie, a carattere scientifico e formativo, che attraverso la pittura prendono spazio in installazioni artistiche.
La pittura sono serie di quadri, dipinti an olio su tela grezza che si distanziano dal muro perché installati in strutture lignee semoventi. Spostando ogni dipinto installato, come se fossero pagine di un erbario privato, compaiono i retro della tela grezza, dove il colore traspirato emerge producendo delle variazioni di sintesi pittorica sorprendenti. La scrittura diventa sceneggiatura e si tramùta subito in suono, un audio riprodotto in diffusione: voci che parlano, mostrano e
spiegano; pongono come delle lenti graduate per far comprendere bellissimi livelli di estraneità e vicinanza che ci sono tra i viventi.
In mostra Alessandra La Marca mette in scena “Creature Celesti”, un progetto dal respiro ampio
alla ricerca di un “archetipo celeste”, quasi un carotaggio aereo che si sofferma ad osservare ed
analizzare tutti quegli esseri viventi dalla natura semplice ma articolata, come i primi vegetali apparsi sul Pianeta, non solo per comprenderne un funzionamento biologico ma anche per mostrarne la traslucida bellezza.
Affascinata dalla delicatezza e dalla fragilità perché ha compreso che in queste due essenze è riposta la vita, l’esistenza; così l’artista crea un vero percorso ascensionale che racconta di piante che hanno perso la funzione di svolgere la fotosintesi, racconta di organismi simbionti che vagano per lo spazio, racconta di autotrofe acquatiche discendenti dai preistorici cianobatteri. E raccontare è il termine più appropriato, perché l’installazione artistica è composta da differenti media visuali narrativi che immergono il fruitore in uno spazio consapevole, pulsante, dalle sembianze di un superorganismo.
Appaiono e spariscono ma probabilmente sono lì, da sempre, davanti agli occhi, nelle orecchie, attorno a tutto; ci sono dentro e ne faccio parte. Un refolo di luce si posa su una trave di legno umida e scura: eccole di nuovo, tutte riunite, nelle loro effusioni cromatiche. Le Creature Celesti mostrano lo sforzo, la magia, la resistenza, la speranza, donando nuove tracce di possibile esistenza nella intricata ma essenziale coesistenza.
Alessandra La Marca;
La mia ricerca artistica, partendo da studi filosofici e di carattere scientifico, di autori come Donna Haraway, Suzanne Simard, James Lovelock, Rachel Carson, indaga i funzionamenti atmosferici, vegetali e animali, spesso incentrati su rapporti di collaborazione e coesione; approfondendo le modalità in cui elementi eterogenei possono convivere in uno stato di mescolanza e adattamento, generando spunti esemplari per l’umano.
Nella mia pratica la pittura e la scrittura, volta verso il genere narrativo della fantascienza, sono gli strumenti principali che uniti costituiscono lavori installativi in cui i due mezzi si mescolano in elementi di fruizione complementari, utili a tradurre i temi sopracitati in momenti di respiro e immaginazione pur mantenendo il carattere urgente delle questioni
trattate.
È poi sempre presente l’attenzione verso il tema della percezione e del visibile, tra corpo, spazio esterno e visione interiore. In un mondo che secondo Didi-Huberman, è composto da uno strato di cose invisibili, l’arte diventa il mezzo per trasformarle in forme che hanno un forte rapporto con lo sguardo, e che come appaiono, così scompaiono.
INAUGURAZIONE Sabato 20 settembre dalle 18.00 alle 20.00 (ingresso libero)
Visitabile ogni weekend fino al 12 ottobre (incluso)
Orari apertura spazi espositivi:
sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
CREATURE CELESTI è un progetto inserito nel calendario GdC 2925 AMACI
“Creature Celesti” di Alessandra La Marca
progetto a cura di Antonella Bosio e testi di Mauro Valsecchi
È un progetto Patrocinato da Fondazione città di Monzambano e Comune di Monzambano
Eccole di nuovo. Sento il solito, ininterrotto ronzio acuto, sibilo, che soltanto, a tratti, sale di tono fino a recuperare il potere di percezione dell’orecchio e a perdersi in un’inafferrabile, muta vibrazione sonora. Questo suono evoca limpide immagini mentali di contorte o levigate forme: questi complicati sistemi, grappoli, fasci, grovigli di elementi d’acciaio, di linfa, di vetro, di non so cosa, danzano mossi da vibrazioni calde e salmastre. Sono quadri, trasmissioni, articolazioni, giunti e snodi: sono forme di vita, forse molto piccole, ma probabilmente persino enormi, al punto d’essere impercettibili come i paesaggi nella nebbia. Nella loro parvenza di esistenza brillano crudelmente davanti agli occhi, poiché ogni creatura apparsa, nei suoi toni terrosi o marini, confina le sue più minute parti in una luce bianca, spettrale, la quale sollecita piccole e vaghe ombre azzurrine, pari alle brevi ombre del pomeriggio estivo. Eccole di nuovo, sono proprio loro.
A raccogliere questi sentori estetici e scientifici, a studiare queste creature archetipe è Alessandra
La Marca, artista visuale che indaga i funzionamenti atmosferici, vegetali, animali e i loro rapporti di collaborazione e coesione; approfondendo le modalità con cui alcune pratiche possono generare spunti e riflessioni esemplari per l’umano.
La sua poetica guarda verso il tema della percezione e del visibile, nel tentativo di guidare lo sguardo non sul il come si vede ma su il come qualcosa si presenta alla nostra percezione, aprendosi così a visioni di luoghi dove concretezza e fantasia si confondono, e l’invisibile diventa realtà presentata agli occhi.
Le forme d’espressione che l’artista predilige sono pittura e scrittura. La pittura si carica di pennellate distese, campiture larghe, che solo quando si riducono in dettagli formano soggetti misteriosi nelle fattezze, ma soavi nei colori; infatti sono alghe, licheni e spore, e Alessandra La Marca li ritrae in situazioni rappresentative come scambi di sostanze, fusioni di stato e danze aeree. Questo perché le sue opere sono tanto visioni quanto narrazioni, e la pittura è funzionale al racconto. Gli scritti di Alessandra La Marca derivano da studi, letture che insieme all’esperienza quotidiana diventano delle vere e proprie storie, a carattere scientifico e formativo, che attraverso la pittura prendono spazio in installazioni artistiche.
La pittura sono serie di quadri, dipinti an olio su tela grezza che si distanziano dal muro perché installati in strutture lignee semoventi. Spostando ogni dipinto installato, come se fossero pagine di un erbario privato, compaiono i retro della tela grezza, dove il colore traspirato emerge producendo delle variazioni di sintesi pittorica sorprendenti. La scrittura diventa sceneggiatura e si tramùta subito in suono, un audio riprodotto in diffusione: voci che parlano, mostrano e
spiegano; pongono come delle lenti graduate per far comprendere bellissimi livelli di estraneità e vicinanza che ci sono tra i viventi.
In mostra Alessandra La Marca mette in scena “Creature Celesti”, un progetto dal respiro ampio
alla ricerca di un “archetipo celeste”, quasi un carotaggio aereo che si sofferma ad osservare ed
analizzare tutti quegli esseri viventi dalla natura semplice ma articolata, come i primi vegetali apparsi sul Pianeta, non solo per comprenderne un funzionamento biologico ma anche per mostrarne la traslucida bellezza.
Affascinata dalla delicatezza e dalla fragilità perché ha compreso che in queste due essenze è riposta la vita, l’esistenza; così l’artista crea un vero percorso ascensionale che racconta di piante che hanno perso la funzione di svolgere la fotosintesi, racconta di organismi simbionti che vagano per lo spazio, racconta di autotrofe acquatiche discendenti dai preistorici cianobatteri. E raccontare è il termine più appropriato, perché l’installazione artistica è composta da differenti media visuali narrativi che immergono il fruitore in uno spazio consapevole, pulsante, dalle sembianze di un superorganismo.
Appaiono e spariscono ma probabilmente sono lì, da sempre, davanti agli occhi, nelle orecchie, attorno a tutto; ci sono dentro e ne faccio parte. Un refolo di luce si posa su una trave di legno umida e scura: eccole di nuovo, tutte riunite, nelle loro effusioni cromatiche. Le Creature Celesti mostrano lo sforzo, la magia, la resistenza, la speranza, donando nuove tracce di possibile esistenza nella intricata ma essenziale coesistenza.
Alessandra La Marca;
La mia ricerca artistica, partendo da studi filosofici e di carattere scientifico, di autori come Donna Haraway, Suzanne Simard, James Lovelock, Rachel Carson, indaga i funzionamenti atmosferici, vegetali e animali, spesso incentrati su rapporti di collaborazione e coesione; approfondendo le modalità in cui elementi eterogenei possono convivere in uno stato di mescolanza e adattamento, generando spunti esemplari per l’umano.
Nella mia pratica la pittura e la scrittura, volta verso il genere narrativo della fantascienza, sono gli strumenti principali che uniti costituiscono lavori installativi in cui i due mezzi si mescolano in elementi di fruizione complementari, utili a tradurre i temi sopracitati in momenti di respiro e immaginazione pur mantenendo il carattere urgente delle questioni
trattate.
È poi sempre presente l’attenzione verso il tema della percezione e del visibile, tra corpo, spazio esterno e visione interiore. In un mondo che secondo Didi-Huberman, è composto da uno strato di cose invisibili, l’arte diventa il mezzo per trasformarle in forme che hanno un forte rapporto con lo sguardo, e che come appaiono, così scompaiono.
INAUGURAZIONE Sabato 20 settembre dalle 18.00 alle 20.00 (ingresso libero)
Visitabile ogni weekend fino al 12 ottobre (incluso)
Orari apertura spazi espositivi:
sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
CREATURE CELESTI è un progetto inserito nel calendario GdC 2925 AMACI
20
settembre 2025
Alessandra LaMarca _ CREATURE CELESTI
Dal 20 settembre al 12 ottobre 2025
arte contemporanea
personale
personale
Location
Torre Campanaria
Castellaro Lagusello, Via Castello, (MN)
Castellaro Lagusello, Via Castello, (MN)
Biglietti
Ingresso intero €2
Ridotto gruppi (10 persone) €1,50
Orario di apertura
Ogni Sabato e Domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
Vernissage
20 Settembre 2025, Vernissage dalle 18.00 alle 20.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini






