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Alessandro Cannistrà – Il fumo è una traccia drammatica
Opere su carta
Comunicato stampa
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Mercoledì 25 maggio 2005 alle ore 18:30 la galleria Horti Lamiani – Bettivò inaugura la mostra di Alessandro Cannistrà, Il fumo è una traccia drammatica, a cura di Giorgia Calò.
Alessandro Cannistrà, in questa nuova personale, espone per la prima volta una parte meno conosciuta del suo lavoro. Si tratta di opere su carta realizzate con colori vibranti e fumi neri.
La mostra raccoglie e presenta al pubblico dieci disegni dalle dimensioni diverse (dalle piccole opere 70x50 alle grandi carte 140x150), realizzati tra il 2004 e il 2005.
Il fumo è una traccia drammatica, è il titolo della prima grande opera su carta esposta in mostra. Sono rappresentati personaggi legati, impossibilitati di alcun movimento. Segni filamentosi che bloccano il corpo ed il pensiero e fumi neri che oscurano la mente e la vista. A cominciare da questo disegno la radice metafisica del lavoro esposto si ravvisa in tutta la sua manifestazione.
Le opere che seguono sono la rappresentazione delle diverse reazioni dell’uomo nei confronti dell’ignoto. I personaggi, realizzati nella forma essenziale e minimale tipica di Cannistrà, sono rappresentati con colori accesi e vibranti, in netto contrasto con il fumo nero.
Spiega Alessandro Cannistrà: “Il colore è una condizione atta a rappresentare la fantasia, il fumo invece deve riportarci sulla terra, è l’unica traccia che documenta la vaporizzazione della materia”.
È un momento estremamente intimo, probabilmente autobiografico, in cui l’artista sembra rivolgersi direttamente al pubblico, quasi a voler giustificare la scelta di non prendere mai una posizione, ma di passare continuamente dalla realtà alla fantasia, dall’incubo al sogno. Tutto il percorso della mostra gioca proprio sul contrasto tra realtà e dimensione virtuale dove l’uomo diviene spettatore di se stesso. Il fumo rappresentato da Cannistrà può essere quindi inteso come la parte più oscura ed enigmatica dell’inconscio umano, la rappresentazione di quella traccia drammatica che sta all’uomo individuare e utilizzare nella maniera che meglio crede, un atto utopico in cui l’essere umano è convinto di prendere una decisione nello stesso istante in cui chiude gli occhi per sfuggire alla realtà.
La mostra ha scelto un luogo su misura, quale Horti Lamiani, per gli amanti dell’arte. Un posto raccolto, dove le opere di Alessandro Cannistrà trovano istintivamente la loro collocazione, con la possibilità di poter interagire con lo spettatore.
Alessandro Cannistrà, in questa nuova personale, espone per la prima volta una parte meno conosciuta del suo lavoro. Si tratta di opere su carta realizzate con colori vibranti e fumi neri.
La mostra raccoglie e presenta al pubblico dieci disegni dalle dimensioni diverse (dalle piccole opere 70x50 alle grandi carte 140x150), realizzati tra il 2004 e il 2005.
Il fumo è una traccia drammatica, è il titolo della prima grande opera su carta esposta in mostra. Sono rappresentati personaggi legati, impossibilitati di alcun movimento. Segni filamentosi che bloccano il corpo ed il pensiero e fumi neri che oscurano la mente e la vista. A cominciare da questo disegno la radice metafisica del lavoro esposto si ravvisa in tutta la sua manifestazione.
Le opere che seguono sono la rappresentazione delle diverse reazioni dell’uomo nei confronti dell’ignoto. I personaggi, realizzati nella forma essenziale e minimale tipica di Cannistrà, sono rappresentati con colori accesi e vibranti, in netto contrasto con il fumo nero.
Spiega Alessandro Cannistrà: “Il colore è una condizione atta a rappresentare la fantasia, il fumo invece deve riportarci sulla terra, è l’unica traccia che documenta la vaporizzazione della materia”.
È un momento estremamente intimo, probabilmente autobiografico, in cui l’artista sembra rivolgersi direttamente al pubblico, quasi a voler giustificare la scelta di non prendere mai una posizione, ma di passare continuamente dalla realtà alla fantasia, dall’incubo al sogno. Tutto il percorso della mostra gioca proprio sul contrasto tra realtà e dimensione virtuale dove l’uomo diviene spettatore di se stesso. Il fumo rappresentato da Cannistrà può essere quindi inteso come la parte più oscura ed enigmatica dell’inconscio umano, la rappresentazione di quella traccia drammatica che sta all’uomo individuare e utilizzare nella maniera che meglio crede, un atto utopico in cui l’essere umano è convinto di prendere una decisione nello stesso istante in cui chiude gli occhi per sfuggire alla realtà.
La mostra ha scelto un luogo su misura, quale Horti Lamiani, per gli amanti dell’arte. Un posto raccolto, dove le opere di Alessandro Cannistrà trovano istintivamente la loro collocazione, con la possibilità di poter interagire con lo spettatore.
25
maggio 2005
Alessandro Cannistrà – Il fumo è una traccia drammatica
Dal 25 maggio al 10 giugno 2005
arte contemporanea
Location
HORTI LAMIANI BETTIVO’
Roma, Via Giovanni Giolitti, 163, (Roma)
Roma, Via Giovanni Giolitti, 163, (Roma)
Orario di apertura
lunedì_venerdì 9-18
Vernissage
25 Maggio 2005, ore 18.30
Autore
Curatore




