Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alessandro Laita – These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here
Questo il titolo del lavoro presentato da Alessandro Laita per la sua personale alla galleria Placentia Arte.
L’installazione in mostra è composta da 65 fogli di carta ottenuti riciclando il suo intero archivio di progetti mai realizzati, secondo un processo di macerazione della carta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here, will not be here, but elsewhere”
Questo il titolo del lavoro presentato da Alessandro Laita per la sua personale alla galleria Placentia Arte.
L'installazione in mostra è composta da 65 fogli di carta ottenuti riciclando il suo intero archivio di progetti mai realizzati, secondo un processo di macerazione della carta. Questi fogli, silenziosi testimoni di un archivio privato del quotidiano, nascono da un processo rigenerativo grazie al quale il "negativo" cambia stato diventando una possibilità.
Lewis Baltz in un testo che accompagna il lavoro scrive: "Gli spettatori della mostra sono testimoni in realtà di un palinsesto: tutti i lavori irrealizzati o falliti, rimossi, raschiati via lasciano delle superfici che sembrano chiedere di essere segnate nuovamente. […] Il sottotesto più significativo del lavoro di Laita è la partecipazione dello spettatore a chiudere il cerchio, a "completare" il lavoro. L'artista è interessato ad affinare, espandere e approfondire la sensibilità percettiva dello spettatore." (Il testo completo sarà presente in mostra.)
Questo il titolo del lavoro presentato da Alessandro Laita per la sua personale alla galleria Placentia Arte.
L'installazione in mostra è composta da 65 fogli di carta ottenuti riciclando il suo intero archivio di progetti mai realizzati, secondo un processo di macerazione della carta. Questi fogli, silenziosi testimoni di un archivio privato del quotidiano, nascono da un processo rigenerativo grazie al quale il "negativo" cambia stato diventando una possibilità.
Lewis Baltz in un testo che accompagna il lavoro scrive: "Gli spettatori della mostra sono testimoni in realtà di un palinsesto: tutti i lavori irrealizzati o falliti, rimossi, raschiati via lasciano delle superfici che sembrano chiedere di essere segnate nuovamente. […] Il sottotesto più significativo del lavoro di Laita è la partecipazione dello spettatore a chiudere il cerchio, a "completare" il lavoro. L'artista è interessato ad affinare, espandere e approfondire la sensibilità percettiva dello spettatore." (Il testo completo sarà presente in mostra.)
12
gennaio 2013
Alessandro Laita – These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here
Dal 12 gennaio al 13 febbraio 2013
arte contemporanea
Location
PLACENTIA ARTE
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Battista Scalabrini, 116, (Piacenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16 -19
Vernissage
12 Gennaio 2013, ore 18
Autore