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Alex Bi – Stay Human
7 anni di emozioni fissate in immagini, fotografie senza tempo stampate su tela e in grande formato
Comunicato stampa
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STAY HUMAN ….. è la conclusione di un’esperienza di 7 anni con uno sguardo sempre curioso sul mondo. 7 anni di emozioni fissate in immagini, fotografie senza tempo stampate su tela e in grande formato. Un omaggio a tutte le persone incontrate, ai sentimenti provati e al genere umano affinché si ricordi sempre della sua natura.
L’autore ….. nato nel 1970 ad Ancona realizza il suo primo reportage tra il 1996 e il 1997 come fotografo indipendente, in Bosnia Erzegovina, al seguito di un convoglio umanitario (“Io, fotografo e cane buono”). Nel 1998 arriva in Croazia nella città di Vukovar, rasa al suolo dalla guerra civile nei Balcani e realizza un reportage giornalistico con l’aiuto di un miliziano reduce dall’assedio della città ("The rules of the war games").
Nel 1999 si trasferisce a Dublino, dove porta a termine un reportage sull’Irlanda e sull’accelerato sviluppo economico dell’isola che nel frattempo si guadagna il titolo di “tigre celtica” (“Ireland mon amour”).
Nel 2000 compie il suo reportage più vasto. Immaginando cosa avrebbe fotografato un viaggiatore nell’anno “zero”, se ne avesse avuto le possibilità tecniche e se si fosse trovato a viaggiare nel mondo conosciuto di allora, decide di percorrere un viaggio di 5 mesi nel bacino del Mediterraneo per poter estrarne un documento sulle popolazioni che abitano sulle sponde di questo mare a 2000 anni dalla nascita di Cristo. Passando per Atene, Creta, Rodi, Antiochia, Aleppo, Palmyra, Tripoli, Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme, Gaza, El Cairo, Luxor, Alessandria d’Egitto, Tunisi, Tozeur, Favignana, Marsiglia, Arles, Valencia, Fès, Tangeri e Cadice (“Mare Nostrum - 2000 anni dopo").
Nel 2001 parte per le montagne del Rif per scoprire lo stile di vita di uno dei più importanti produttori di kif (hashish e marijuana) del Marocco (“Il re del kif”). Si trasferisce poi a Parigi dove conosce l’Atelier du non-faire, un laboratorio di espressione artistica all’interno di uno degli ospedali psichiatrici più grandi della capitale francese (“L’atelier du désir: le non faire”).
Nel 2003 in un campo dei sem terra di Salvador da Bahia, Brasile, fotografa la situazione di vita dei “senza terra” e le loro speranze subito dopo l’elezione di Augusto Lula da Silva come presidente (“Sem terra, sem nada”) e l’anno seguente viaggia nel nord dell’India per scoprire la relazione spirituale che lega il popolo di questa terra al fiume Gange, da loro venerato come una madre (“The mother Ganga”).
Fotogiornalista-viaggiatore Alex bi. ha collaborato come free-lance con l'Agenzia fotografica "Foto Press Independent News Service International" di Toronto (CANADA), con Indymedia e l’Agenzia Ciric a Parigi (FRANCIA) e ha esposto i suoi lavori a Milano, Bologna, Ancona, Parigi, Dublino, Cagli e Massa Lombarda.
L’autore ….. nato nel 1970 ad Ancona realizza il suo primo reportage tra il 1996 e il 1997 come fotografo indipendente, in Bosnia Erzegovina, al seguito di un convoglio umanitario (“Io, fotografo e cane buono”). Nel 1998 arriva in Croazia nella città di Vukovar, rasa al suolo dalla guerra civile nei Balcani e realizza un reportage giornalistico con l’aiuto di un miliziano reduce dall’assedio della città ("The rules of the war games").
Nel 1999 si trasferisce a Dublino, dove porta a termine un reportage sull’Irlanda e sull’accelerato sviluppo economico dell’isola che nel frattempo si guadagna il titolo di “tigre celtica” (“Ireland mon amour”).
Nel 2000 compie il suo reportage più vasto. Immaginando cosa avrebbe fotografato un viaggiatore nell’anno “zero”, se ne avesse avuto le possibilità tecniche e se si fosse trovato a viaggiare nel mondo conosciuto di allora, decide di percorrere un viaggio di 5 mesi nel bacino del Mediterraneo per poter estrarne un documento sulle popolazioni che abitano sulle sponde di questo mare a 2000 anni dalla nascita di Cristo. Passando per Atene, Creta, Rodi, Antiochia, Aleppo, Palmyra, Tripoli, Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme, Gaza, El Cairo, Luxor, Alessandria d’Egitto, Tunisi, Tozeur, Favignana, Marsiglia, Arles, Valencia, Fès, Tangeri e Cadice (“Mare Nostrum - 2000 anni dopo").
Nel 2001 parte per le montagne del Rif per scoprire lo stile di vita di uno dei più importanti produttori di kif (hashish e marijuana) del Marocco (“Il re del kif”). Si trasferisce poi a Parigi dove conosce l’Atelier du non-faire, un laboratorio di espressione artistica all’interno di uno degli ospedali psichiatrici più grandi della capitale francese (“L’atelier du désir: le non faire”).
Nel 2003 in un campo dei sem terra di Salvador da Bahia, Brasile, fotografa la situazione di vita dei “senza terra” e le loro speranze subito dopo l’elezione di Augusto Lula da Silva come presidente (“Sem terra, sem nada”) e l’anno seguente viaggia nel nord dell’India per scoprire la relazione spirituale che lega il popolo di questa terra al fiume Gange, da loro venerato come una madre (“The mother Ganga”).
Fotogiornalista-viaggiatore Alex bi. ha collaborato come free-lance con l'Agenzia fotografica "Foto Press Independent News Service International" di Toronto (CANADA), con Indymedia e l’Agenzia Ciric a Parigi (FRANCIA) e ha esposto i suoi lavori a Milano, Bologna, Ancona, Parigi, Dublino, Cagli e Massa Lombarda.
02
luglio 2005
Alex Bi – Stay Human
Dal 02 luglio al 30 settembre 2005
arte contemporanea
Location
VINERIA LA BIRBA
Cupramontana, Via Giovanni Bovio, 1, (Ancona)
Cupramontana, Via Giovanni Bovio, 1, (Ancona)
Vernissage
2 Luglio 2005, ore 18
Sito web
www.alexbi.com
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