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Altrove o altre volte
Pur non rispettando codici o regole formali, né volendo imporre un tema o una tesi da dimostrare, questa esposizione è il tentativo di mettere a soqquadro alcune regole della pittura: il soggetto, lo stile, il formato, la tecnica.
Comunicato stampa
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Questo dovrebbe essere il comunicato stampa della nuova mostra alla Otto Gallery, ma non è detto che si possa spiegare tutto a parole. Altrove o altre volte è un titolo come un altro, ce n’erano di altrettanto validi, come per esempio “Reazione a catena” oppure “L’esatto contrario”; la verità è che in altre circostanze questa mostra non sarebbe stata identica – stessi artisti con un allestimento differente, stesso curatore con opere diverse, stessa galleria in un altro periodo dell’anno – perché esaurire ogni possibilità è come pretendere di ottenere delle risposte definitive anziché occuparsi del fatto in sé. Ma è proprio questo “in-sé” che soggioga le descrizioni.
Pur non rispettando codici o regole formali, né volendo imporre un tema o una tesi da dimostrare, questa esposizione è il tentativo (forse vano, forse fruttuoso e magari fortunoso) di mettere a soqquadro alcune regole della pittura: il soggetto, lo stile, il formato, la tecnica. Per fare ciò è necessario verificare sul campo la coesione, e l’eventuale dissonanza, tra quattro artisti che si distinguono/differenziano per figurazione e astrazione, narrazione e laconicità, eclettismo e inespressività, metapittura e bassa percezione. Lucio Pozzi (Milano, 1935), Sean Shanahan (Dublino, 1960), Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961) e Andrea Facco (Verona, 1973) sono autori che non desiderano essere imprigionati in facili automatismi. Viene quindi spontaneo chiedersi: cosa unisce questi autori? La pittura, che può tutto, ancora e sempre? Ma la pittura si può raccontare o sono le intenzioni dietro ai quadri che possono essere prese/messe in parola?
Questo comunicato non è esaustivo ma la mostra lo sarà di certo, e tutto sarà più chiaro. Non dobbiamo infatti dimenticare che siamo nell’ambito delle arti visive, e non nel “regno della parola”, ragion per cui è preferibile guardare la mostra anziché insistere a leggere questo comunicato.
Pur non rispettando codici o regole formali, né volendo imporre un tema o una tesi da dimostrare, questa esposizione è il tentativo (forse vano, forse fruttuoso e magari fortunoso) di mettere a soqquadro alcune regole della pittura: il soggetto, lo stile, il formato, la tecnica. Per fare ciò è necessario verificare sul campo la coesione, e l’eventuale dissonanza, tra quattro artisti che si distinguono/differenziano per figurazione e astrazione, narrazione e laconicità, eclettismo e inespressività, metapittura e bassa percezione. Lucio Pozzi (Milano, 1935), Sean Shanahan (Dublino, 1960), Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961) e Andrea Facco (Verona, 1973) sono autori che non desiderano essere imprigionati in facili automatismi. Viene quindi spontaneo chiedersi: cosa unisce questi autori? La pittura, che può tutto, ancora e sempre? Ma la pittura si può raccontare o sono le intenzioni dietro ai quadri che possono essere prese/messe in parola?
Questo comunicato non è esaustivo ma la mostra lo sarà di certo, e tutto sarà più chiaro. Non dobbiamo infatti dimenticare che siamo nell’ambito delle arti visive, e non nel “regno della parola”, ragion per cui è preferibile guardare la mostra anziché insistere a leggere questo comunicato.
11
ottobre 2025
Altrove o altre volte
Dall'undici ottobre al 20 dicembre 2025
arte contemporanea
Location
OTTO GALLERY
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 55, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10.30 / 13.00 e 16.00 / 20.00
Vernissage
11 Ottobre 2025, dalle 18.00 alle 21.00
Sito web
Autore
Curatore




