AMANDOLARTE
1° FESTIVAL D’ARTE CONTEMPORANEA GIOVANI
DAL 1 AL 6 SETTEMBRE 2010



Amandola - antico e affascinante borgo Marchigiano della provincia Fermana inserito nel cuore dello splendido Parco dei Monti Sibillini, dal 1 al 6 settembre 2010 vede svolgersi "Amandolarte", 1° Festival Internazionale Arte Contemporanea Giovani.



Una settimana in cui giovani - fra cui allievi dell' Accademia di Belle Arti di Firenze - offriranno al pubblico l'eccezionale possibilità di assistere dal vivo alla creazione di opere d'arte di pittura, scultura, ceramica.



La manifestazione prevede una ricca serie di eventi collaterali:

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Laboratori per ragazzi ed adulti condotti dagli artisti
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Concerti di musica contemporanea presso il Teatro La Fenice
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Serate evento con ospiti speciali



Amandolarte - ideata e diretta da Anna Baldi, Storica dell' Arte - nasce dall'esigenza di dare visibilità all'espressione giovanile dell'arte contemporanea internazionale nell'affascinante contesto storico-artistico di Amandola.



Il Festival si pone quindi molteplici obiettivi:

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Esposizioni di opere di giovani artisti emergenti
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Identità creativa aperta al pubblico che potrà osservare dal vivo la nascita e la crescita di opere d'arte
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Interazione fra artisti e pubblico - laboratori condotti dagli artisti stessi
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Creazione di un network artistico internazionale
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Eventi culturali con ospiti internazionali
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Partecipazione del mondo giovanile di Amandola
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Gemellaggi interculturali fra Amandola ed entità urbane internazionali



Obiettivo ultimo del Festival è la creazione di una corrente fluida di conoscenza - arte - cultura - crescita che germini fra artisti e pubblico, specialmente quello giovanile.


Tema del Festival: Fillide - amore in metamorfosi



La selvaggia bellezza del territorio naturale che crea il Parco Dei Monti Sibillini è stata il palcoscenico ideale, nell'arco di oltre due millenni, per la nascita di miti, leggende, epopee, ancora molto vivi nella tradizione e nella cultura odierna.



Una di tali leggende narra che il nome "Amandola" deriva da un mandorlo che si trovava sul colle più alto del borgo. Quel mandorlo altro non era che la principessa Fillide che, disperata per il perduto amore, arrivò a soggiornare nel borgo e qui morendo fu mutata in mandorlo da Minerva.



Il mito di Fillide e la sua metamorfosi è ricco di significati che gli stessi greci attinsero da miti orientali e riti paleolitici riguardanti la fertilità femminile e terrestre delle veneri preistoriche, legate a sua volta alla figura della dea mater. Ovidio e Callimaco ritrascrissero il mito in una chiave di lettura più vicina alla sensibilità latina.



La pianta del mandorlo, audace per la candida fioritura di delicati petali nel pieno dei rigori invernali, è annuncio della vita primaverile che sta già germogliando, così come la mandorla rappresenta il frutto ricco e nutriente per eccellenza, ingrediente base della cultura gastronomica orientale e mediterranea.



La metamorfosi di Fillide è quindi la rinascita ad una nuova vita grazie soprattutto al ritrovato Demofonte. L'amore capace di compiere potenti, fertili metamorfosi nella vita di ognuno... è da questo assioma mitico che i giovani artisti si dovranno ispirare per creare opere contemporanee, confermando una volta ancora il senso universale dell'Arte.