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Andrea Lunardi / Chiara Sorgato – Tra visioni oniriche e ricordi sospesi
Nel pieno dei festeggiamenti del settembre centese l’attività espositiva della Rocca di Cento si concentra
sulla mostra bipersonale dei giovani artisti Andrea Lunardi e Chiara Sorgato, a cura di Niccolò Bonechi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel pieno dei festeggiamenti del settembre centese l’attività espositiva della Rocca di Cento si concentra
sulla mostra bipersonale dei giovani artisti Andrea Lunardi (Pistoia, 1981) e Chiara Sorgato (Padova, 1985),
mostra a cura di Niccolò Bonechi, patrocinata e organizzata dal Comune di Cento e dalla AMF Art Consulting
di Valerio Ballotta, in collaborazione con la Galleria Perlini Arte.
Le due istituzioni patrocinanti, che già in passato hanno avuto modo di collaborare alla realizzazione
di importanti eventi, con questo evento hanno ulteriormente voluto continuare a connotare la
programmazione dello spazio espositivo per l'inconfutabile valore artistico dei percorsi ospitati, oltre
che per eventi di una certa consistenza e grande qualità, non curandosi troppo di essere allineati o meno
ai dettami e alle tendenze del mercato dell'arte in generale, ma hanno puntato a dar vita ad eventi di
qualità ed a selezionare attentamente gli artisti in base al loro spessore, talento e creatività, nel tentativo
di dar visibilità a due giovani artisti che già hanno avuto modo di mettersi in luce nel panorama artistico
nazionale.
“… l’intento dell’artista (Andrea Lunardi), difatti, è indagare il valore della memoria. Non vi è nelle sue
opere la volontà di rappresentare un evento ormai concluso nel tempo nel tentativo di analizzare aspetti
sociologici del momento storico in cui si è svolta l’azione visibile in superficie; piuttosto Lunardi sottolinea
quanto sia fondamentale non allontanarsi mai completamente dai propri ricordi. Sono come nubi sospese
nel cielo: credi siano a portata di mano, credi di poterli afferrare e farli tuoi, ed invece sono entità sfuggenti
sempre pronte ad abbandonarti. Ognuno di noi li coltiva come fossero un dono preziosissimo, tenta
disperatamente di cucirseli addosso come una seconda pelle, ma nonostante tutto ogni sforzo risulta
vano. Il cervello dell’uomo non ha la possibilità di incamerare qualsiasi cosa, pertanto immagazzina solo le
informazioni necessarie tralasciando ogni impulso secondario.
Lunardi riesce a trasmettere tutte queste sensazioni attraverso una pittura tecnicamente primitiva fatta
di pochi tratti, per di più indecisi, e rarissime zone di colore. La composizione dell’opera risulta scarna ed
allo stesso tempo caotica. Le pennellate, veloci, indicano i soggetti principali tralasciando completamente
quello che accade oltre; non vi è attenzione per il particolare, tantomeno per il colore inteso come
rivelatore di una realtà oggettiva. Quest’ultimo, quasi sempre monocromo, non è utilizzato per alleggerire
la durezza dei tratti; piuttosto risulta essere un ottimo alleato per incrementare la carica straniante
dell’opera riconducendo essa alla sfera del sogno ...”
“… l’artista (Chiara Sorgato) trova rifugio nelle sue tele dove può dar sfogo alla propria fantasia. Le utilizza
come un diario segreto, vi riporta in presa diretta ed a flusso continuo quello che la mente le detta. Non
v’è assolutamente la volontà di rappresentare momenti vissuti o incontri reali. Proprio come in un sogno
la narrazione dell’opera non è lineare, è frammentata ed interrotta da altri impulsi, nuovi stimoli che si
innestano su altri creando un esplosione di sensazioni visive che accelerano vertiginosamente l’attività
celebrale dello spettatore impegnato (vanamente) a ricondurre una logica nella composizione. Per decifrare
l’azione che si svolge sulla superficie della tela è, infatti, richiesta una particolare attenzione all’occhio
dell’osservatore. I soggetti e gli oggetti che movimentano la composizione si fondono costantemente
con la natura avvolgente; pennellate di colore denso ed intenso, tonalità acide, figure fluide che vanno
confondendosi con un fondale scenico frastagliato che non lascia sicurezze all’interpretazione. L’arte
della Sorgato è un punto interrogativo continuo. Cosa ci fa un gendarme a fianco di una giovane donna (la
segretaria?) con le gambe inverosimilmente allungate? Com’è possibile che un putto cavalchi un unicorno?
Cosa stanno rincorrendo quelle tre ragazze con la mantella rosa?...”
Niccolò Bonechi
sulla mostra bipersonale dei giovani artisti Andrea Lunardi (Pistoia, 1981) e Chiara Sorgato (Padova, 1985),
mostra a cura di Niccolò Bonechi, patrocinata e organizzata dal Comune di Cento e dalla AMF Art Consulting
di Valerio Ballotta, in collaborazione con la Galleria Perlini Arte.
Le due istituzioni patrocinanti, che già in passato hanno avuto modo di collaborare alla realizzazione
di importanti eventi, con questo evento hanno ulteriormente voluto continuare a connotare la
programmazione dello spazio espositivo per l'inconfutabile valore artistico dei percorsi ospitati, oltre
che per eventi di una certa consistenza e grande qualità, non curandosi troppo di essere allineati o meno
ai dettami e alle tendenze del mercato dell'arte in generale, ma hanno puntato a dar vita ad eventi di
qualità ed a selezionare attentamente gli artisti in base al loro spessore, talento e creatività, nel tentativo
di dar visibilità a due giovani artisti che già hanno avuto modo di mettersi in luce nel panorama artistico
nazionale.
“… l’intento dell’artista (Andrea Lunardi), difatti, è indagare il valore della memoria. Non vi è nelle sue
opere la volontà di rappresentare un evento ormai concluso nel tempo nel tentativo di analizzare aspetti
sociologici del momento storico in cui si è svolta l’azione visibile in superficie; piuttosto Lunardi sottolinea
quanto sia fondamentale non allontanarsi mai completamente dai propri ricordi. Sono come nubi sospese
nel cielo: credi siano a portata di mano, credi di poterli afferrare e farli tuoi, ed invece sono entità sfuggenti
sempre pronte ad abbandonarti. Ognuno di noi li coltiva come fossero un dono preziosissimo, tenta
disperatamente di cucirseli addosso come una seconda pelle, ma nonostante tutto ogni sforzo risulta
vano. Il cervello dell’uomo non ha la possibilità di incamerare qualsiasi cosa, pertanto immagazzina solo le
informazioni necessarie tralasciando ogni impulso secondario.
Lunardi riesce a trasmettere tutte queste sensazioni attraverso una pittura tecnicamente primitiva fatta
di pochi tratti, per di più indecisi, e rarissime zone di colore. La composizione dell’opera risulta scarna ed
allo stesso tempo caotica. Le pennellate, veloci, indicano i soggetti principali tralasciando completamente
quello che accade oltre; non vi è attenzione per il particolare, tantomeno per il colore inteso come
rivelatore di una realtà oggettiva. Quest’ultimo, quasi sempre monocromo, non è utilizzato per alleggerire
la durezza dei tratti; piuttosto risulta essere un ottimo alleato per incrementare la carica straniante
dell’opera riconducendo essa alla sfera del sogno ...”
“… l’artista (Chiara Sorgato) trova rifugio nelle sue tele dove può dar sfogo alla propria fantasia. Le utilizza
come un diario segreto, vi riporta in presa diretta ed a flusso continuo quello che la mente le detta. Non
v’è assolutamente la volontà di rappresentare momenti vissuti o incontri reali. Proprio come in un sogno
la narrazione dell’opera non è lineare, è frammentata ed interrotta da altri impulsi, nuovi stimoli che si
innestano su altri creando un esplosione di sensazioni visive che accelerano vertiginosamente l’attività
celebrale dello spettatore impegnato (vanamente) a ricondurre una logica nella composizione. Per decifrare
l’azione che si svolge sulla superficie della tela è, infatti, richiesta una particolare attenzione all’occhio
dell’osservatore. I soggetti e gli oggetti che movimentano la composizione si fondono costantemente
con la natura avvolgente; pennellate di colore denso ed intenso, tonalità acide, figure fluide che vanno
confondendosi con un fondale scenico frastagliato che non lascia sicurezze all’interpretazione. L’arte
della Sorgato è un punto interrogativo continuo. Cosa ci fa un gendarme a fianco di una giovane donna (la
segretaria?) con le gambe inverosimilmente allungate? Com’è possibile che un putto cavalchi un unicorno?
Cosa stanno rincorrendo quelle tre ragazze con la mantella rosa?...”
Niccolò Bonechi
17
settembre 2011
Andrea Lunardi / Chiara Sorgato – Tra visioni oniriche e ricordi sospesi
Dal 17 settembre al 02 novembre 2011
arte contemporanea
Location
CASTELLO DELLA ROCCA
Cento, Piazzale Della Rocca, (Ferrara)
Cento, Piazzale Della Rocca, (Ferrara)
Orario di apertura
Sabato e Domenica. Orari: 10 - 13 / 15,30 - 18,30
Vernissage
17 Settembre 2011, ore 19
Autore
Curatore