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Angelo Bordiga
Il lavoro e l’anima di Angelo Bordiga sono sintetizzati in questa semplice frase. L’artista, senza accettare alcun compromesso, sin dall’inizio ha voluto intraprendere un cammino profondo alla ricerca di una verità estetica priva di artificialità o di contaminazioni commerciali.
Renzo Margonari
Comunicato stampa
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“Per fortuna ci sono ancora artisti che ascoltano se stessi cercando valori etici oltre che estetici.”( Renzo Margonari)
Il lavoro e l’anima di Angelo Bordiga sono sintetizzati in questa semplice frase. L’artista, senza accettare alcun compromesso, sin dall’inizio ha voluto intraprendere un cammino profondo alla ricerca di una verità estetica priva di artificialità o di contaminazioni commerciali.
Il filo conduttore del suo percorso artistico è legato alla ricerca di un annullamento del proprio “Io Cosciente”, a favore di una naturalezza espressionistica più libera possibile, a volte sconcertante, che lo porta a estrapolare i propri impulsi dal più profondo dell’anima favorendo un percorso creativo sempre in bilico tra realtà e incoscienza. Un’incoscienza apparente, scaturita da una profonda conoscenza della storia dell’arte, dalla padronanza della tecnica e da una ricerca introspettiva sempre vivida, ininterrottamente sorretta da una sensibilità istintiva maturata fin dalle prime esperienze di vita.
Nasce a Bagolino, in provincia di Brescia, nel 1963, dove trascorre la propria infanzia a contatto con la natura e con le montagne, rimanendone per sempre influenzato.
Nei suoi dipinti il segno è preciso, affilato, come una lama che incide qualsiasi superficie; che la base di partenza sia leggera come una velina o impastata di stucchi e colle informi poco cambia, da essa prende vita un’immagine ben definita che esprime chiaramente l’intento dell’artista.
Compie i primi studi al paese natio, manifestando precocemente la passione per le arti ed ereditando dal padre, chitarrista e cantante, quella sensibilità che lo accompagnerà durante tutto il suo cammino. Fin dagli inizi mostra un particolare interesse per la rappresentazione della figura tanto che, già alla scuola primaria, ama soprattutto disegnare personaggi mitologici o riprodurre immagini di statue classiche. Il primo concorso lo vince in questo periodo con la rappresentazione di un centurione romano, simbolo di forza e potenza. Contemporaneamente s’innamora di Michelangelo e di tutti gli scultori rinascimentali ma, non avendo gli strumenti per lavorare il marmo, chiede in regalo una scatola di colori ad olio con cui scoprirà l’affinità verso la pittura.
Nasce così l’esigenza di imparare la tecnica pittorica, pertanto, finita la scuola secondaria di primo grado, si trasferisce a Brescia per frequentare Liceo Artistico Foppa. Bordiga poi prosegue gli studi presso l’Istituto D’Arte Savoldo conseguendo il diploma di Maestro d’Arte. In seguito frequenta l’Istituto d’Arte di Cantù dove, all’inizio degli anni ottanta, otterrà la Maturità. Nel 1984 s’iscrive all’Accademia d’Arte di Brera a Milano e segue i corsi di pittura con il Professor Beppe De Valle che lascerà una traccia profonda nell’animo del giovane pittore. Durante questi anni frequenta i corsi sulla teoria della percezione, sull’anatomia, sulla storia del teatro e partecipa a innumerevoli sessioni di studio sul “disegno dal vero” con l’ausilio di modelle e modelli.
Si laurea regolarmente nel 1989 e prosegue il soggiorno milanese frequentando la galleria Fumagalli e tutti i luoghi di ritrovo del circuito artistico meneghino. Nel 1989 diventa membro della cooperativa di arte e spettacolo “Uscita di Sicurezza”, realizza molte scenografie per delle rappresentazioni teatrali e organizza collettive di giovani artisti. Nel frattempo comincia a frequentare la capitale dove conoscerà Serena Nono, figlia di Luigi Nono nonché nipote di Arnold Schönberg,. I 2 artisti esporranno insieme in alcune mostre romane. Dal 1994 al 1996 lavora come decoratore per l’istituto Grafico Italiano di Milano. Dal 1998 al 2000 collabora per lavori di decorazione trompe-l’oeil con la ditta “Gilmajo” di Brescia e nel 2000 si trasferisce a Brescia, dove trova uno studio, dapprima in via Luzzago, poi in via dello Zoccolo, attuale sede. In questa fase della vita artistica del pittore ha inizio un sodalizio, tuttora attivo, con l’importante gallerista Ettore Marchina titolare di “Gare 82”. Da questo momento si moltiplicano le mostre personali e collettive con le quali Bordiga ottiene l’interesse di molte gallerie prestigiose come la “Galleria Vecchiato” di Padova o la “Galleria Mazzoni” di Piacenza. I suoi lavori hanno fatto parte di mostre organizzate in importanti sedi come “Il Vittoriale degli Italiani” a Gardone Riviera, l’Istituto di cultura italiana a Varsavia, la sala “Santi Filippo e Giacomo” a Brescia, la “Cà la Ghironda” in provincia di Bologna, l’“Art Moor House” di Londra, il museo di Gazzoldo degli Ippoliti e molte altre.
Nelle sue opere possiamo scorgere influenze sia di maestri del passato come Tiziano, Velasquez, Rembrandt o Goya, ma anche di maestri impressionisti come Degas. L’autore inoltre si è lasciato ispirare dalle correnti del novecento spaziando dall’Espressionismo di Egon Schiele, Giacometti e Bacon, dal nuovo umanesimo di Sironi, dall’intensità delle forme d’arte della Metafisica di De Chirico, Music e Varlin, fino ad arrivare a quel movimento, nato attorno ai primi anni sessanta in ambito milanese, denominato “Realismo Esistenziale”.
Bordiga durante tutta la sua carriera ha continuato ricercare nuove personali forme di espressione e a sperimentare diverse tecniche pittoriche, mantenendo sempre un linguaggio di rara qualità nell’ambito del panorama artistico contemporaneo.
G.Zordan
Il lavoro e l’anima di Angelo Bordiga sono sintetizzati in questa semplice frase. L’artista, senza accettare alcun compromesso, sin dall’inizio ha voluto intraprendere un cammino profondo alla ricerca di una verità estetica priva di artificialità o di contaminazioni commerciali.
Il filo conduttore del suo percorso artistico è legato alla ricerca di un annullamento del proprio “Io Cosciente”, a favore di una naturalezza espressionistica più libera possibile, a volte sconcertante, che lo porta a estrapolare i propri impulsi dal più profondo dell’anima favorendo un percorso creativo sempre in bilico tra realtà e incoscienza. Un’incoscienza apparente, scaturita da una profonda conoscenza della storia dell’arte, dalla padronanza della tecnica e da una ricerca introspettiva sempre vivida, ininterrottamente sorretta da una sensibilità istintiva maturata fin dalle prime esperienze di vita.
Nasce a Bagolino, in provincia di Brescia, nel 1963, dove trascorre la propria infanzia a contatto con la natura e con le montagne, rimanendone per sempre influenzato.
Nei suoi dipinti il segno è preciso, affilato, come una lama che incide qualsiasi superficie; che la base di partenza sia leggera come una velina o impastata di stucchi e colle informi poco cambia, da essa prende vita un’immagine ben definita che esprime chiaramente l’intento dell’artista.
Compie i primi studi al paese natio, manifestando precocemente la passione per le arti ed ereditando dal padre, chitarrista e cantante, quella sensibilità che lo accompagnerà durante tutto il suo cammino. Fin dagli inizi mostra un particolare interesse per la rappresentazione della figura tanto che, già alla scuola primaria, ama soprattutto disegnare personaggi mitologici o riprodurre immagini di statue classiche. Il primo concorso lo vince in questo periodo con la rappresentazione di un centurione romano, simbolo di forza e potenza. Contemporaneamente s’innamora di Michelangelo e di tutti gli scultori rinascimentali ma, non avendo gli strumenti per lavorare il marmo, chiede in regalo una scatola di colori ad olio con cui scoprirà l’affinità verso la pittura.
Nasce così l’esigenza di imparare la tecnica pittorica, pertanto, finita la scuola secondaria di primo grado, si trasferisce a Brescia per frequentare Liceo Artistico Foppa. Bordiga poi prosegue gli studi presso l’Istituto D’Arte Savoldo conseguendo il diploma di Maestro d’Arte. In seguito frequenta l’Istituto d’Arte di Cantù dove, all’inizio degli anni ottanta, otterrà la Maturità. Nel 1984 s’iscrive all’Accademia d’Arte di Brera a Milano e segue i corsi di pittura con il Professor Beppe De Valle che lascerà una traccia profonda nell’animo del giovane pittore. Durante questi anni frequenta i corsi sulla teoria della percezione, sull’anatomia, sulla storia del teatro e partecipa a innumerevoli sessioni di studio sul “disegno dal vero” con l’ausilio di modelle e modelli.
Si laurea regolarmente nel 1989 e prosegue il soggiorno milanese frequentando la galleria Fumagalli e tutti i luoghi di ritrovo del circuito artistico meneghino. Nel 1989 diventa membro della cooperativa di arte e spettacolo “Uscita di Sicurezza”, realizza molte scenografie per delle rappresentazioni teatrali e organizza collettive di giovani artisti. Nel frattempo comincia a frequentare la capitale dove conoscerà Serena Nono, figlia di Luigi Nono nonché nipote di Arnold Schönberg,. I 2 artisti esporranno insieme in alcune mostre romane. Dal 1994 al 1996 lavora come decoratore per l’istituto Grafico Italiano di Milano. Dal 1998 al 2000 collabora per lavori di decorazione trompe-l’oeil con la ditta “Gilmajo” di Brescia e nel 2000 si trasferisce a Brescia, dove trova uno studio, dapprima in via Luzzago, poi in via dello Zoccolo, attuale sede. In questa fase della vita artistica del pittore ha inizio un sodalizio, tuttora attivo, con l’importante gallerista Ettore Marchina titolare di “Gare 82”. Da questo momento si moltiplicano le mostre personali e collettive con le quali Bordiga ottiene l’interesse di molte gallerie prestigiose come la “Galleria Vecchiato” di Padova o la “Galleria Mazzoni” di Piacenza. I suoi lavori hanno fatto parte di mostre organizzate in importanti sedi come “Il Vittoriale degli Italiani” a Gardone Riviera, l’Istituto di cultura italiana a Varsavia, la sala “Santi Filippo e Giacomo” a Brescia, la “Cà la Ghironda” in provincia di Bologna, l’“Art Moor House” di Londra, il museo di Gazzoldo degli Ippoliti e molte altre.
Nelle sue opere possiamo scorgere influenze sia di maestri del passato come Tiziano, Velasquez, Rembrandt o Goya, ma anche di maestri impressionisti come Degas. L’autore inoltre si è lasciato ispirare dalle correnti del novecento spaziando dall’Espressionismo di Egon Schiele, Giacometti e Bacon, dal nuovo umanesimo di Sironi, dall’intensità delle forme d’arte della Metafisica di De Chirico, Music e Varlin, fino ad arrivare a quel movimento, nato attorno ai primi anni sessanta in ambito milanese, denominato “Realismo Esistenziale”.
Bordiga durante tutta la sua carriera ha continuato ricercare nuove personali forme di espressione e a sperimentare diverse tecniche pittoriche, mantenendo sempre un linguaggio di rara qualità nell’ambito del panorama artistico contemporaneo.
G.Zordan
12
settembre 2025
Angelo Bordiga
Dal 12 al 27 settembre 2025
arte contemporanea
Location
Spazio 6
Verona, Via Santa Maria in Organo, 6, (VR)
Verona, Via Santa Maria in Organo, 6, (VR)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 16,30-19,30
Vernissage
12 Settembre 2025, 18,00
Sito web
Autore
Curatore
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