Due cicli pittorici (“Penelope” e “I grandi traslochi”) e una performance compongono la mostra Il Valore dei sogni il cui filo conduttore è il sogno inteso come speranza. La galleria di ritratti femminili, le Penelope, ci narrano delle attese di quelle donne che per secoli hanno sognato il ritorno dell’amato, sperato nell’amore di un compagno, desiderato un figlio e un po’ di serenità; si ritrovano più spesso sole, a lottare con le difficoltà quotidiane e per affermarsi sul lavoro, e sperano che il tempo si fermi, forse per avere qualche possibilità in più. Come la regina di Itaca, che sognava il ritorno dello sposo e per quella speranza, alimentata dai bei ricordi, cercava di fermare l’inevitabile scorrere del tempo, facendo e disfacendo un nuovo velo nuziale. I popoli in cammino, invece, sognano il cambiamento, sperando con i loro “grandi traslochi” di migliorare la loro vita, lasciandosi alle spalle miserie, dolore e sofferenze. Seguendo il loro destino, si muovono verso le terre promesse, come i progenitori che sacrificarono il paradiso in terra all’albero della conoscenza e impararono così a sognare. Ma lasciando la propria terra alla volta di nuovi orizzonti ognuno porta, chiuso in scatoloni e valigie, un po’ di se stesso e del mondo che ha lasciato e con questo arricchirà la nuova casa, creando nuove identità. In un mondo ormai povero di sogni e speranze, concentrato sui bisogni materiali primari, l’arte sembra non trovare un posto e l’artista facendosi portavoce dei desideri spirituali chiede a noi di regalarle i nostri sogni, in modo che possa continuare a raccontarli attraverso la sua arte. (M.P.)