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Anto – (im)materiale
L’esposizione è un’esperienza fisica e sensoriale: le opere infatti possono essere toccate sotto la guida dell’artista e essere ‘ascoltate’ mediante il contatto della mano per sentire l’immateriale materia di cui sono la materializzazione.
Comunicato stampa
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Viviamo un’epoca di iperconnessione tecnologica ma, non per questo, possiamo dire di essere realmente in connessione con quanto ci circonda.
Tantomeno possiamo dire di esserlo con noi stessi, nascosti dietro uno schermo che ci scherma come una membrana impermeabile alle relazioni umane, ci separa dall’esperire appieno la vita e l’alterità, il rapporto con la natura e l’ambiente, ci impedisce di riconoscerci attraverso l’esperienza del fare e le emozioni sperimentate.
Pensiamo di avere a disposizione la conoscenza del mondo.
Nei fatti siamo isolati, sempre più soli nella nostra quotidianità, incapaci di vivere la complessità della vita. Facilmente manipolabili perché fragilmente incapaci di approfondire riflessioni, argomentare pensieri e riconoscere sentimenti, non abituati a sostenere il dubbio come via di conoscenza.
Anestetizzati dall’ascoltare il nostro essere, viviamo inglobati nello spazio virtuale del web che diventa per la nostra mente la vita reale, materia vera dove anche le parole scritte e parlate si impoveriscono di senso perdendo la loro funzione di significanti portatori di significato.
Una via alternativa per ritornare a vedere bene con il cuore e tentare di percepire l’essenziale che è invisibile agli occhi ce lo suggerisce l’artista concettuale e performer Antonella Mellini che con le sue opere ci invita a vivere un’esperienza di ascolto dell’immateriale materia che permea i suoi lavori, presenze vive che come menhir ci parlano con la loro carica energetica, sinergia dell’intenzione delle parole e della vibrazione dei colori.
Le opere in esposizione sono sculture da terra e opere tridimensionali a parete parte del progetto ANTO, lavori realizzati dall’artista per essere antenne trasmittenti, catalizzatori di energia positiva, generatori di connessione. Dal design essenziale e armonioso sono frutto di anni di ricerca condotta dall’artista su materiali tecnici utilizzati in modo non convenzionale e smalti di altissima qualità selezionati per la loro resistenza al tempo e agli agenti atmosferici.
Realizzate in materiale isolante, utilizzato in apparente contrasto con la sua funzione, le opere nascondono al loro interno parole dal significato positivo, racchiuse e sigillate da una successione strati di smalto di colore differente.
Parole, frasi e colori scelti in modo consapevole dall’artista seguendo la sua personale sensibilità, con l’intenzione di trasmettere energia e gioia e di dare origine a un sistema di opere in connessione nello spazio come una rete di antenne che diffondono l’energia delle parole scritte e le vibrazioni dei colori utilizzati.
L’esposizione è un’esperienza fisica e sensoriale: le opere infatti possono essere toccate sotto la guida dell’artista e essere ‘ascoltate’ mediante il contatto della mano per sentire l’immateriale materia di cui sono la materializzazione. Un invito a entrare in relazione con ogni lavoro, sentire e lasciarsi attraversare dall’energia generata, in una personale esperienza tra l’opera e chi la vive.
L’esposizione realizzata da Manuel Zoia Gallery in collaborazione con Atelier Voglino è ospitata a Verona nello studio di Alice Voglino, artista che attraverso il linguaggio del colore indaga l’essenza delle cose, e rientra nel progetto dell’artista veronese di indurre il visitatore a interrogarsi sull’esistenza attraverso differenti linguaggi artistici.
Tantomeno possiamo dire di esserlo con noi stessi, nascosti dietro uno schermo che ci scherma come una membrana impermeabile alle relazioni umane, ci separa dall’esperire appieno la vita e l’alterità, il rapporto con la natura e l’ambiente, ci impedisce di riconoscerci attraverso l’esperienza del fare e le emozioni sperimentate.
Pensiamo di avere a disposizione la conoscenza del mondo.
Nei fatti siamo isolati, sempre più soli nella nostra quotidianità, incapaci di vivere la complessità della vita. Facilmente manipolabili perché fragilmente incapaci di approfondire riflessioni, argomentare pensieri e riconoscere sentimenti, non abituati a sostenere il dubbio come via di conoscenza.
Anestetizzati dall’ascoltare il nostro essere, viviamo inglobati nello spazio virtuale del web che diventa per la nostra mente la vita reale, materia vera dove anche le parole scritte e parlate si impoveriscono di senso perdendo la loro funzione di significanti portatori di significato.
Una via alternativa per ritornare a vedere bene con il cuore e tentare di percepire l’essenziale che è invisibile agli occhi ce lo suggerisce l’artista concettuale e performer Antonella Mellini che con le sue opere ci invita a vivere un’esperienza di ascolto dell’immateriale materia che permea i suoi lavori, presenze vive che come menhir ci parlano con la loro carica energetica, sinergia dell’intenzione delle parole e della vibrazione dei colori.
Le opere in esposizione sono sculture da terra e opere tridimensionali a parete parte del progetto ANTO, lavori realizzati dall’artista per essere antenne trasmittenti, catalizzatori di energia positiva, generatori di connessione. Dal design essenziale e armonioso sono frutto di anni di ricerca condotta dall’artista su materiali tecnici utilizzati in modo non convenzionale e smalti di altissima qualità selezionati per la loro resistenza al tempo e agli agenti atmosferici.
Realizzate in materiale isolante, utilizzato in apparente contrasto con la sua funzione, le opere nascondono al loro interno parole dal significato positivo, racchiuse e sigillate da una successione strati di smalto di colore differente.
Parole, frasi e colori scelti in modo consapevole dall’artista seguendo la sua personale sensibilità, con l’intenzione di trasmettere energia e gioia e di dare origine a un sistema di opere in connessione nello spazio come una rete di antenne che diffondono l’energia delle parole scritte e le vibrazioni dei colori utilizzati.
L’esposizione è un’esperienza fisica e sensoriale: le opere infatti possono essere toccate sotto la guida dell’artista e essere ‘ascoltate’ mediante il contatto della mano per sentire l’immateriale materia di cui sono la materializzazione. Un invito a entrare in relazione con ogni lavoro, sentire e lasciarsi attraversare dall’energia generata, in una personale esperienza tra l’opera e chi la vive.
L’esposizione realizzata da Manuel Zoia Gallery in collaborazione con Atelier Voglino è ospitata a Verona nello studio di Alice Voglino, artista che attraverso il linguaggio del colore indaga l’essenza delle cose, e rientra nel progetto dell’artista veronese di indurre il visitatore a interrogarsi sull’esistenza attraverso differenti linguaggi artistici.
25
settembre 2025
Anto – (im)materiale
Dal 25 settembre al 12 ottobre 2025
arte contemporanea
arti performative
personale
arti performative
personale
Location
Atelier Alice Voglino
Verona, Corso Milano, 23, (VR)
Verona, Corso Milano, 23, (VR)
Orario di apertura
visite su appuntamento
Vernissage
25 Settembre 2025, ore 18-20
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico








