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Antonio Biasiucci – Res
Il Magazzino d’Arte Moderna presenta l’ultimo lavoro di Antonio Biasiucci: Res, quarto tomo di un percorso visionario, al limite del visibile, che spazia tra inizio e fine, tra origine e catastrofe
Comunicato stampa
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Il Magazzino d’Arte Moderna presenta l’ultimo lavoro di Antonio Biasiucci: Res, quarto tomo di un percorso visionario, al limite del visibile, che spazia tra inizio e fine, tra origine e catastrofe.
Dai corpi nudi, dalle trame della pelle e dalle scaglie del pane, ai vulcani e agli immensi panorami del corpo delle vacche, ci muoviamo ora tra le teche dei musei scientifici di animali impagliati, inciampiamo nei reperti di Pompei, ci appaiono ingranaggi, ferri, acciai, sguardi immobili e calchi, all’apparenza impossibili, di figure antropomorfe: organico e industriale emergono dalla penombra come le metamorfosi di un mondo in continua e pulsante trasformazione, dove passato, presente e futuro sono rimescolati senza soluzione di continuità. L’obiettivo riscrive la natura delle cose e gli elementi primari si mescolano con la memoria delle origini. Intrecci, rimandi, intersezioni di materia, ci offrono la meraviglia di uno sguardo nuovo di fronte al creato.
La ricerca completata nel 2000 racchiude, come in Corpus, più soggetti; e a ciascuno Biasiucci ha dedicato un tempo, adottando una metodologia per lui fondamentale.
La guerra in Kosovo diventa la fonte ispiratrice della prima parte del lavoro: l’Italsider di Bagnoli, area siderurgica dismessa, rappresenta lo smantellamento del mondo, ne raccoglie i resti opachi, i relitti di civiltà abbandonate.
Gli altri soggetti, che mano a mano hanno ampliato il lavoro, ne rafforzano la drammaticità della solitudine, dell’abbandono, della fine. Il gelo e l’assoluto. Ogni singolo scatto incarna una metafora e tutti assieme costruiscono il romanzo fantastico di un mondo sospeso.
Dai corpi nudi, dalle trame della pelle e dalle scaglie del pane, ai vulcani e agli immensi panorami del corpo delle vacche, ci muoviamo ora tra le teche dei musei scientifici di animali impagliati, inciampiamo nei reperti di Pompei, ci appaiono ingranaggi, ferri, acciai, sguardi immobili e calchi, all’apparenza impossibili, di figure antropomorfe: organico e industriale emergono dalla penombra come le metamorfosi di un mondo in continua e pulsante trasformazione, dove passato, presente e futuro sono rimescolati senza soluzione di continuità. L’obiettivo riscrive la natura delle cose e gli elementi primari si mescolano con la memoria delle origini. Intrecci, rimandi, intersezioni di materia, ci offrono la meraviglia di uno sguardo nuovo di fronte al creato.
La ricerca completata nel 2000 racchiude, come in Corpus, più soggetti; e a ciascuno Biasiucci ha dedicato un tempo, adottando una metodologia per lui fondamentale.
La guerra in Kosovo diventa la fonte ispiratrice della prima parte del lavoro: l’Italsider di Bagnoli, area siderurgica dismessa, rappresenta lo smantellamento del mondo, ne raccoglie i resti opachi, i relitti di civiltà abbandonate.
Gli altri soggetti, che mano a mano hanno ampliato il lavoro, ne rafforzano la drammaticità della solitudine, dell’abbandono, della fine. Il gelo e l’assoluto. Ogni singolo scatto incarna una metafora e tutti assieme costruiscono il romanzo fantastico di un mondo sospeso.
28
settembre 2005
Antonio Biasiucci – Res
Dal 28 settembre al 18 ottobre 2005
fotografia
Location
MAGAZZINO
Roma, Via Dei Prefetti, 17, (Roma)
Roma, Via Dei Prefetti, 17, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11-15 e 16-20, sabato 11-13 e 16-20
Vernissage
28 Settembre 2005, ore 19
Autore