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Antonio Pedretti – Naturalismo esistenziale
Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti di grandi dimensioni, selezionati fra quelli realizzati dall’artista in questi ultimi anni d’attività
Comunicato stampa
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Con l’adesione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Dipartimento dei Beni Librari e Archivistici e il Patrocinio del Comune di Roma, Giovedì 7 luglio alle ore 19.00, presso il Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia si inaugura la mostra di Antonio Pedretti, Naturalismo esistenziale a cura del Prof. Vittorio Sgarbi e del Prof. Giovanni Faccenda.
La Conferenza Stampa è prevista alle ore 11.00 presso la Sala Loggia.
Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti di grandi dimensioni, selezionati fra quelli realizzati dall’artista in questi ultimi anni d’attività.
Gli anni fra il 2000 e il 2005 rappresentano infatti una stagione creativa particolarmente interessante che segna il successo critico ottenuto con il ciclo espositivo di Azzurro Amazzonia, presentato in diversi ed importanti Musei sudamericani.
Il tema principale della ricerca artistica di Antonio Pedretti è il desiderio di descrivere il rapporto conflittuale fra uomo e natura, forte e doloroso. Egli si applica nel rimettere in gioco la pittura “di natura”, di ridiscuterne l’identità attraverso le evoluzioni materiali e ideologiche che nel contempo ha subito anche il concetto di modernità.
La natura in questa epoca perde la funzione principale di rasserenarci a tutti i costi e di donarci solo momenti d’esaltazione dove illudersi d’essere in perfetta armonia con l’universo intero e la coscienza collettiva non concepisce più la natura così come nel XIX sec.
Anch’essa ha subito un’evoluzione e assieme a al nostro pianeta ha assunto un’autonomia e una logica non più strumentale ai nostri bisogni e che per questo riesce a sfuggirci imprevedibilmente.
L’arte di Pedretti piena di significato, d’ispirazione e di forti investigazioni formali, predilige l’acqua, un’acqua di palude, immobile. Dove questa si fa palude - dichiara l’artista – lì è il luogo fisico e mentale che rivela segreti sulla mia vita, sulla nostra breve storia temporale e forse è anche un regno del silenzio dove senza essere disturbato posso compiere i miei viaggi interiori.
La palude intesa come condizione intellettuale, ha generato una situazione stagnante, molto diffusa nell’epoca post-moderna, caratterizzata da stati di soddisfazione e di insoddisfazione che nascono a causa della mancanza di punti di riferimento ma che sorprendentemente però nessuno avverte come problema.
Pur affidandosi a sensazioni visive egli ricrea uno studio, sul filo della memoria, con visioni già presenti nel suo immaginario che ritornano e si accumulano ad ogni nuova esperienza.
Non è infatti lo scorrere del tempo a definire l’immagine di Pedretti ma il flusso della coscienza intesa come realtà del vissuto in cui convivono uomo e natura.
Il catalogo edito Torcular, comprende oltre alle opere in mostra, una documentazione in grado di testimoniare l’intera attività artistica di Pedretti, attraverso una serie di riproduzioni di sue tele realizzate dal 1969 al 1999 ottenendone così una vera e propria monografia.
La Conferenza Stampa è prevista alle ore 11.00 presso la Sala Loggia.
Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti di grandi dimensioni, selezionati fra quelli realizzati dall’artista in questi ultimi anni d’attività.
Gli anni fra il 2000 e il 2005 rappresentano infatti una stagione creativa particolarmente interessante che segna il successo critico ottenuto con il ciclo espositivo di Azzurro Amazzonia, presentato in diversi ed importanti Musei sudamericani.
Il tema principale della ricerca artistica di Antonio Pedretti è il desiderio di descrivere il rapporto conflittuale fra uomo e natura, forte e doloroso. Egli si applica nel rimettere in gioco la pittura “di natura”, di ridiscuterne l’identità attraverso le evoluzioni materiali e ideologiche che nel contempo ha subito anche il concetto di modernità.
La natura in questa epoca perde la funzione principale di rasserenarci a tutti i costi e di donarci solo momenti d’esaltazione dove illudersi d’essere in perfetta armonia con l’universo intero e la coscienza collettiva non concepisce più la natura così come nel XIX sec.
Anch’essa ha subito un’evoluzione e assieme a al nostro pianeta ha assunto un’autonomia e una logica non più strumentale ai nostri bisogni e che per questo riesce a sfuggirci imprevedibilmente.
L’arte di Pedretti piena di significato, d’ispirazione e di forti investigazioni formali, predilige l’acqua, un’acqua di palude, immobile. Dove questa si fa palude - dichiara l’artista – lì è il luogo fisico e mentale che rivela segreti sulla mia vita, sulla nostra breve storia temporale e forse è anche un regno del silenzio dove senza essere disturbato posso compiere i miei viaggi interiori.
La palude intesa come condizione intellettuale, ha generato una situazione stagnante, molto diffusa nell’epoca post-moderna, caratterizzata da stati di soddisfazione e di insoddisfazione che nascono a causa della mancanza di punti di riferimento ma che sorprendentemente però nessuno avverte come problema.
Pur affidandosi a sensazioni visive egli ricrea uno studio, sul filo della memoria, con visioni già presenti nel suo immaginario che ritornano e si accumulano ad ogni nuova esperienza.
Non è infatti lo scorrere del tempo a definire l’immagine di Pedretti ma il flusso della coscienza intesa come realtà del vissuto in cui convivono uomo e natura.
Il catalogo edito Torcular, comprende oltre alle opere in mostra, una documentazione in grado di testimoniare l’intera attività artistica di Pedretti, attraverso una serie di riproduzioni di sue tele realizzate dal 1969 al 1999 ottenendone così una vera e propria monografia.
07
luglio 2005
Antonio Pedretti – Naturalismo esistenziale
Dal 07 luglio al 31 agosto 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO VENEZIA
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Orario di apertura
9–19, lunedì chiuso
Vernissage
7 Luglio 2005, ore 19
Autore
Curatore



