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Architetture di Confine
ARCHITETTURE DI CONFINE a Universo Factory è un viaggio immersivo nell’arte del collettivo BOW. Attraverso installazioni materiche, le artiste trasformano il concetto di limite in luogo di esperienza, offrendo al visitatore un percorso sensoriale di metamorfosi continua tra materia, tempo e spirito.
Comunicato stampa
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ARCHITETTURE DI CONFINE
Mostra del collettivo BOW, formato dalle artiste Speranta Miruna Beato, Giorgia Contin, Elisabetta Dal Pozzolo, Romina Dorigo e Giulia Tombolato
a cura di Simone Ceschin
22 novembre 2025 – 15 febbraio 2026
Universo Factory – Via Savassa Bassa 4, Vittorio Veneto (TV)
Opening: sabato 22 novembre 2025 dalle ore 16:30
Dopo "Domestica Vanitas", "Dove Cade lo Sguardo", "Tutto Comincia Tardi", "Com’è andata oggi? Bene" e "Trame di Resistenza", Universo Factory presenta "Architetture di Confine", quinto e ultimo appuntamento della stagione espositiva 2025 a cura di Simone Ceschin. Protagoniste sono le artiste del collettivo BOW: Speranta Miruna Beato, Giorgia Contin, Elisabetta Dal Pozzolo, Romina Dorigo e Giulia Tombolato.
Ogni architettura nasce dal desiderio di dare forma a un passaggio. Costruire significa delimitare lo spazio per poterlo attraversare, segnare una soglia affinché il corpo possa riconoscere in essa la misura della propria presenza.
La mostra "Architetture di Confine", ospitata all’interno della cornice di Universo Factory, è una riflessione su questa tensione originaria, dove il limite non è barriera ma luogo in cui la materia si fa esperienza, in cui il gesto umano diventa linguaggio.
Il percorso ideato dal collettivo BOW si dispiega come un rito di attraversamento, non vi è un inizio o una fine, ma una metamorfosi continua. Le opere non si presentano come oggetti, ma come un organismo che respira, vibra e risuona con chi lo percorre.
Il cammino della mostra si apre con la materia, attraversa il tempo e si compie nello spirito. All’ingresso, una serie di strutture verticali si innalzano come presenze archetipiche, colonne modulari che evocano la solidità della materia e, al tempo stesso, la sua capacità di mutare. Sono frammenti di un organismo in crescita, un paesaggio costruito sul ritmo del passo e dello sguardo.
A seguire, lo spettatore si addentra in una dimensione sospesa, quella del tempo, che prende forma come un campo vibrante in cui sottili meccanismi vegetali respirano e tremano. Misurano un tempo fragile e umano, scandito non dall’ingranaggio ma dal respiro. Qui il ritmo è naturale, irregolare, e apre a un ascolto profondo.
Un tappeto disteso al suolo introduce alla soglia dello spirito. È una superficie che accoglie e trattiene, un luogo di passaggio dove il corpo si fa presenza consapevole. Il gesto del camminare diventa rito, il contatto una forma di meditazione.
Il percorso culmina nello spazio della proiezione, immerso da veli colorati che filtrano luce e suono. In questa dimensione immateriale si raccolgono immagini, voci e memorie, che si dissolvono in un flusso continuo di percezioni e riflessi interiori.
Ogni forma si radica in un archetipo, in quelle figure primarie che l’arte ha sempre custodito come strumenti di orientamento, come punti cardinali dell’esperienza umana. Il tracciato stesso della mostra invita a muoversi tra queste forme originarie, ad attraversarle come direzioni dello spirito. Ogni passaggio diventa un confronto con la memoria del gesto che le ha generate, con il tempo che le abita, con la fragilità che le sostiene.
Il visitatore è chiamato a un cammino lento, a un ascolto tattile e interiore.
In questo spazio, il confine non è un limite ma una superficie viva, un margine che accoglie e trasforma. Ogni passo produce una risonanza, ogni contatto genera un’eco.
È nel movimento, o nella sua sospensione, che si rivela il senso più profondo della mostra: lo spazio non è da guardare, ma da attraversare; il tempo non è da misurare, ma da sentire
In "Architetture di Confine" tutto è soglia invisibile, lo spazio che accoglie, il tempo che scorre, il gesto che unisce.
Artiste in mostra
BOW, acronimo di Border, Opposite e Wandern, è il nome che le unisce e le muove: una direzione plurale, un passo che avanza in più voci, quelle di Giulia Tombolato, Giorgia Contin, Romina Dorigo, Elisabetta Dal Pozzolo e Speranta Miruna Beato.
La loro pratica si genera nella condivisione: un luogo in cui le idee si sfiorano, si mescolano, si trasformano.
Creano ascoltandosi, lasciando che l’immaginazione dell’una risuoni nell’altra e che il pensiero comune prenda forma come un tessuto fatto di fili diversi. Credono in un’arte che esiste solo nella relazione. Ogni progetto è un varco aperto, un invito a entrare, a partecipare, a co-immaginare. Lavorare insieme è il loro modo di abitare lo spazio creativo: un gesto che accoglie, che cambia, che continua a espandersi.
Elisabetta Dal Pozzolo
Nata a Thiene nel 2000, vive e lavora tra Vicenza e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove attualmente è iscritta al Biennio specialistico in Pittura.
Giorgia Contin
Nata a Padova nel 2000, vive e lavora tra Padova e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2025 consegue il Diploma di II Livello nella medesima Accademia.
Giulia Tombolato
Nata a Castelfranco Veneto nel 1999. Nel 2022 ha conseguito la laurea Triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2023 al 2024 ha studiato presso l’Hochschule fur Bildende Kunste di Dresda, in Germania. Successivamente ha conseguito il diploma di Secondo livello presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora tra provincia di Padova e Venezia.
Romina Dorigo
Nata a Brunico nel 2000. Originaria di Arabba, vive e lavora tra Belluno e Venezia. Nel 2023 ha conseguito la Laurea Triennale in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2022 al 2024 è Tutor di Anatomia Artistica e nel 2025 ha completato il biennio magistrale presso la stessa Accademia.
Speranta Miruna Beato
Nata nel 1998 in Romania, vive e lavora tra Padova, Vicenza e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle arti di Venezia, successivamente nel 2025 consegue il diploma di II livello nella medesima Accademia.
Universo Factory: uno spazio indipendente per l’arte contemporanea site-specific a Vittorio Veneto
Situato all’interno di un ex-setificio ottocentesco, Universo Factory è uno spazio indipendente dedicato alla sperimentazione artistica. Sviluppato da un’idea del curatore Simone Ceschin, il progetto si inserisce in un più ampio processo di rigenerazione culturale e valorizzazione di edifici in disuso.
Il programma espositivo è centrato sulla produzione di interventi site-specific in dialogo con l’identità storica e architettonica dello spazio, coinvolgendo artisti emergenti e affermati, con particolare attenzione ai percorsi accademici come quello dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Universo Factory si propone come un ambiente di sperimentazione libero e lontano dai circuiti tradizionali del mercato, dove l’indipendenza concettuale e la contaminazione creativa con il luogo diventano strumenti fondamentali per lo sviluppo della ricerca artistica. Le opere non si limitano ad occupare lo spazio ma lo abitano, lo trasformano e ne ridefiniscono la percezione, generando nuove narrazioni condivise con il pubblico e le comunità locali.
Le mostre in programma nei prossimi mesi proseguiranno questo dialogo tra arte, architettura e contesto, offrendo al pubblico esperienze immersive e multidimensionali che esaltano la connessione profonda tra spazio e opera.
Per ulteriori informazioni:
Email: universofactory@gmail.com
Instagram: @universo_factory
Mostra del collettivo BOW, formato dalle artiste Speranta Miruna Beato, Giorgia Contin, Elisabetta Dal Pozzolo, Romina Dorigo e Giulia Tombolato
a cura di Simone Ceschin
22 novembre 2025 – 15 febbraio 2026
Universo Factory – Via Savassa Bassa 4, Vittorio Veneto (TV)
Opening: sabato 22 novembre 2025 dalle ore 16:30
Dopo "Domestica Vanitas", "Dove Cade lo Sguardo", "Tutto Comincia Tardi", "Com’è andata oggi? Bene" e "Trame di Resistenza", Universo Factory presenta "Architetture di Confine", quinto e ultimo appuntamento della stagione espositiva 2025 a cura di Simone Ceschin. Protagoniste sono le artiste del collettivo BOW: Speranta Miruna Beato, Giorgia Contin, Elisabetta Dal Pozzolo, Romina Dorigo e Giulia Tombolato.
Ogni architettura nasce dal desiderio di dare forma a un passaggio. Costruire significa delimitare lo spazio per poterlo attraversare, segnare una soglia affinché il corpo possa riconoscere in essa la misura della propria presenza.
La mostra "Architetture di Confine", ospitata all’interno della cornice di Universo Factory, è una riflessione su questa tensione originaria, dove il limite non è barriera ma luogo in cui la materia si fa esperienza, in cui il gesto umano diventa linguaggio.
Il percorso ideato dal collettivo BOW si dispiega come un rito di attraversamento, non vi è un inizio o una fine, ma una metamorfosi continua. Le opere non si presentano come oggetti, ma come un organismo che respira, vibra e risuona con chi lo percorre.
Il cammino della mostra si apre con la materia, attraversa il tempo e si compie nello spirito. All’ingresso, una serie di strutture verticali si innalzano come presenze archetipiche, colonne modulari che evocano la solidità della materia e, al tempo stesso, la sua capacità di mutare. Sono frammenti di un organismo in crescita, un paesaggio costruito sul ritmo del passo e dello sguardo.
A seguire, lo spettatore si addentra in una dimensione sospesa, quella del tempo, che prende forma come un campo vibrante in cui sottili meccanismi vegetali respirano e tremano. Misurano un tempo fragile e umano, scandito non dall’ingranaggio ma dal respiro. Qui il ritmo è naturale, irregolare, e apre a un ascolto profondo.
Un tappeto disteso al suolo introduce alla soglia dello spirito. È una superficie che accoglie e trattiene, un luogo di passaggio dove il corpo si fa presenza consapevole. Il gesto del camminare diventa rito, il contatto una forma di meditazione.
Il percorso culmina nello spazio della proiezione, immerso da veli colorati che filtrano luce e suono. In questa dimensione immateriale si raccolgono immagini, voci e memorie, che si dissolvono in un flusso continuo di percezioni e riflessi interiori.
Ogni forma si radica in un archetipo, in quelle figure primarie che l’arte ha sempre custodito come strumenti di orientamento, come punti cardinali dell’esperienza umana. Il tracciato stesso della mostra invita a muoversi tra queste forme originarie, ad attraversarle come direzioni dello spirito. Ogni passaggio diventa un confronto con la memoria del gesto che le ha generate, con il tempo che le abita, con la fragilità che le sostiene.
Il visitatore è chiamato a un cammino lento, a un ascolto tattile e interiore.
In questo spazio, il confine non è un limite ma una superficie viva, un margine che accoglie e trasforma. Ogni passo produce una risonanza, ogni contatto genera un’eco.
È nel movimento, o nella sua sospensione, che si rivela il senso più profondo della mostra: lo spazio non è da guardare, ma da attraversare; il tempo non è da misurare, ma da sentire
In "Architetture di Confine" tutto è soglia invisibile, lo spazio che accoglie, il tempo che scorre, il gesto che unisce.
Artiste in mostra
BOW, acronimo di Border, Opposite e Wandern, è il nome che le unisce e le muove: una direzione plurale, un passo che avanza in più voci, quelle di Giulia Tombolato, Giorgia Contin, Romina Dorigo, Elisabetta Dal Pozzolo e Speranta Miruna Beato.
La loro pratica si genera nella condivisione: un luogo in cui le idee si sfiorano, si mescolano, si trasformano.
Creano ascoltandosi, lasciando che l’immaginazione dell’una risuoni nell’altra e che il pensiero comune prenda forma come un tessuto fatto di fili diversi. Credono in un’arte che esiste solo nella relazione. Ogni progetto è un varco aperto, un invito a entrare, a partecipare, a co-immaginare. Lavorare insieme è il loro modo di abitare lo spazio creativo: un gesto che accoglie, che cambia, che continua a espandersi.
Elisabetta Dal Pozzolo
Nata a Thiene nel 2000, vive e lavora tra Vicenza e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove attualmente è iscritta al Biennio specialistico in Pittura.
Giorgia Contin
Nata a Padova nel 2000, vive e lavora tra Padova e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2025 consegue il Diploma di II Livello nella medesima Accademia.
Giulia Tombolato
Nata a Castelfranco Veneto nel 1999. Nel 2022 ha conseguito la laurea Triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2023 al 2024 ha studiato presso l’Hochschule fur Bildende Kunste di Dresda, in Germania. Successivamente ha conseguito il diploma di Secondo livello presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attualmente vive e lavora tra provincia di Padova e Venezia.
Romina Dorigo
Nata a Brunico nel 2000. Originaria di Arabba, vive e lavora tra Belluno e Venezia. Nel 2023 ha conseguito la Laurea Triennale in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2022 al 2024 è Tutor di Anatomia Artistica e nel 2025 ha completato il biennio magistrale presso la stessa Accademia.
Speranta Miruna Beato
Nata nel 1998 in Romania, vive e lavora tra Padova, Vicenza e Venezia. Nel 2022 consegue il Diploma di I Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle arti di Venezia, successivamente nel 2025 consegue il diploma di II livello nella medesima Accademia.
Universo Factory: uno spazio indipendente per l’arte contemporanea site-specific a Vittorio Veneto
Situato all’interno di un ex-setificio ottocentesco, Universo Factory è uno spazio indipendente dedicato alla sperimentazione artistica. Sviluppato da un’idea del curatore Simone Ceschin, il progetto si inserisce in un più ampio processo di rigenerazione culturale e valorizzazione di edifici in disuso.
Il programma espositivo è centrato sulla produzione di interventi site-specific in dialogo con l’identità storica e architettonica dello spazio, coinvolgendo artisti emergenti e affermati, con particolare attenzione ai percorsi accademici come quello dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Universo Factory si propone come un ambiente di sperimentazione libero e lontano dai circuiti tradizionali del mercato, dove l’indipendenza concettuale e la contaminazione creativa con il luogo diventano strumenti fondamentali per lo sviluppo della ricerca artistica. Le opere non si limitano ad occupare lo spazio ma lo abitano, lo trasformano e ne ridefiniscono la percezione, generando nuove narrazioni condivise con il pubblico e le comunità locali.
Le mostre in programma nei prossimi mesi proseguiranno questo dialogo tra arte, architettura e contesto, offrendo al pubblico esperienze immersive e multidimensionali che esaltano la connessione profonda tra spazio e opera.
Per ulteriori informazioni:
Email: universofactory@gmail.com
Instagram: @universo_factory
22
novembre 2025
Architetture di Confine
Dal 22 novembre 2025 al 15 febbraio 2026
arte contemporanea
Location
UNIVERSO FACTORY
Vittorio Veneto, Via Savassa Bassa, 4, (TV)
Vittorio Veneto, Via Savassa Bassa, 4, (TV)
Orario di apertura
Aperto da lunedì a venerdì su appuntamento
Vernissage
22 Novembre 2025, 16:30
Sito web
Ufficio stampa
Jasmine Miraval
Autore
Curatore
Autore testo critico




