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Armida Gandini – Rane in pancia
In concomitanza con la partecipazione alla Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2006, Armida Gandini propone in galleria un progetto site-specific dal titolo “Rane in pancia”, frutto di un’accurata riflessione sui temi del Tempo, del Vuoto, della rigenerazione e dell’identità
Comunicato stampa
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Rane in pancia è il titolo della terza mostra personale (2001, 2003, 2006) di Armida Gandini nella nostra galleria..
In concomitanza con la partecipazione alla Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2006, Armida Gandini propone in galleria un progetto site-specific dal titolo “Rane in pancia”, frutto di un’accurata riflessione sui temi del Tempo, del Vuoto, della rigenerazione e dell’identità.
Utilizzando i linguaggi della fotografia, del disegno e dell’installazione, Gandini coniuga le tematiche da sempre care alla sua ricerca d’artista con l’attualità e la quotidianità legate agli sviluppi percettivi ed emotivi di una particolare stagione della vita: l’adolescenza.
Metafora di una condizione che prescinde l’aspetto biografico delle singole vite, l’età infantile o post-puberale è divenuta, soprattutto negli ultimi anni, oggetto di attenzione e di studio per quanti ritengono che questo universo parallelo, fluido e in divenire raccolga in sé le potenzialità magnifiche del cambiamento e il pericolo costante delle incertezze e del disequilibrio. Armida Gandini però sposta l’attenzione dal piano della semplice registrazione delle abitudini, dei gusti, del way of life delle giovanissime, al substrato percettivo ed emotivo delle adolescenti, componendo un ritratto ben più sottile e meno consolatorio. In questa nuova serie fotografica, vengono a galla tutte le contraddizioni, le impotenze, i desideri e i conflitti di una generazione costretta dalle contingenze a districarsi nella realtà come un equilibrista o un funambolo.
L’installazione ambientale Rane in pancia, affronta dopo le grandi questioni della definizione del Tempo e del Caso, quello della Rigenerazione – concetti legati all’idea della trasformazione e della fluidità temporale – momenti di una palingenesi che attiene perfettamente all’idea di transitorietà e mutevolezza associata all’età dell’adolescenza, quando le possibilità si moltiplicano e la fisionomia dei pensieri e dei desideri muta con la stessa velocità del corpo.
Una fanciulla, incredula di ciò che sta accadendo dentro di lei, rivolge lo sguardo verso se stessa, verso il centro del suo corpo (la pancia) dove sono stati praticati tramite elaborazione grafica dell’immagine, dei vuoti corrispondenti a piccoli girini. Le creature animali non ancora formate, non ancora adulte, diverranno successivamente rane per diffondersi liberamente nello spazio della galleria sottoforma di figurine tridimensionali realizzate con la carta. L’installazione sottende un pensiero complesso e articolato, ricorrente nei lavori dell’artista, sulla genesi del mondo e degli esseri.
Le semisfere trasparenti simili a bolle o uova che presto si dischiuderanno, lasciano intravedere sul fondo altre immagini di giovani ragazze alla ricerca di un equilibrio e di una posizione eretta che non si raggiunge mai. Una serie di disegni a china, impressi sulle calotte delle semisfere, raffiguranti reti, gomitoli, creature animali, alludono allo stato di minaccia della libertà di movimento e di azione delle ragazze. Sono ostacoli o limiti da superare prima di accedere ad una condizione piena e consapevole dell’esistenza, stati di passaggio e di trapasso che umiliano o fortificano l’individualità dei giovani protagonisti.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Gabriella Serusi.
In concomitanza con la partecipazione alla Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2006, Armida Gandini propone in galleria un progetto site-specific dal titolo “Rane in pancia”, frutto di un’accurata riflessione sui temi del Tempo, del Vuoto, della rigenerazione e dell’identità.
Utilizzando i linguaggi della fotografia, del disegno e dell’installazione, Gandini coniuga le tematiche da sempre care alla sua ricerca d’artista con l’attualità e la quotidianità legate agli sviluppi percettivi ed emotivi di una particolare stagione della vita: l’adolescenza.
Metafora di una condizione che prescinde l’aspetto biografico delle singole vite, l’età infantile o post-puberale è divenuta, soprattutto negli ultimi anni, oggetto di attenzione e di studio per quanti ritengono che questo universo parallelo, fluido e in divenire raccolga in sé le potenzialità magnifiche del cambiamento e il pericolo costante delle incertezze e del disequilibrio. Armida Gandini però sposta l’attenzione dal piano della semplice registrazione delle abitudini, dei gusti, del way of life delle giovanissime, al substrato percettivo ed emotivo delle adolescenti, componendo un ritratto ben più sottile e meno consolatorio. In questa nuova serie fotografica, vengono a galla tutte le contraddizioni, le impotenze, i desideri e i conflitti di una generazione costretta dalle contingenze a districarsi nella realtà come un equilibrista o un funambolo.
L’installazione ambientale Rane in pancia, affronta dopo le grandi questioni della definizione del Tempo e del Caso, quello della Rigenerazione – concetti legati all’idea della trasformazione e della fluidità temporale – momenti di una palingenesi che attiene perfettamente all’idea di transitorietà e mutevolezza associata all’età dell’adolescenza, quando le possibilità si moltiplicano e la fisionomia dei pensieri e dei desideri muta con la stessa velocità del corpo.
Una fanciulla, incredula di ciò che sta accadendo dentro di lei, rivolge lo sguardo verso se stessa, verso il centro del suo corpo (la pancia) dove sono stati praticati tramite elaborazione grafica dell’immagine, dei vuoti corrispondenti a piccoli girini. Le creature animali non ancora formate, non ancora adulte, diverranno successivamente rane per diffondersi liberamente nello spazio della galleria sottoforma di figurine tridimensionali realizzate con la carta. L’installazione sottende un pensiero complesso e articolato, ricorrente nei lavori dell’artista, sulla genesi del mondo e degli esseri.
Le semisfere trasparenti simili a bolle o uova che presto si dischiuderanno, lasciano intravedere sul fondo altre immagini di giovani ragazze alla ricerca di un equilibrio e di una posizione eretta che non si raggiunge mai. Una serie di disegni a china, impressi sulle calotte delle semisfere, raffiguranti reti, gomitoli, creature animali, alludono allo stato di minaccia della libertà di movimento e di azione delle ragazze. Sono ostacoli o limiti da superare prima di accedere ad una condizione piena e consapevole dell’esistenza, stati di passaggio e di trapasso che umiliano o fortificano l’individualità dei giovani protagonisti.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Gabriella Serusi.
27
maggio 2006
Armida Gandini – Rane in pancia
Dal 27 maggio al 15 settembre 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
FABIO PARIS ART GALLERY
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Orario di apertura
Dal 27 maggio al 30 giugno, 15.00-19.00, tutti i giorni escuso festivi
Dal 3 luglio a 4 agosto, 15.00-19.00, da lunedì a venerdì
Dal 5 agosto al 27 agosto, chiusura estiva
Dal 28 agosto al 15 settembre, da lunedì a venerdì
Vernissage
27 Maggio 2006, ore 18
Autore



