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Aron Demetz – In sé
Aron Demetz scolpisce il legno, come nella tradizione della sua terra d’origine, ma ha saputo trascendere le cadenze popolari di tale tradizione assumendo la forza ieratica di molta scultura del Novecento italiano
Comunicato stampa
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È questa la prima mostra personale presso Il Polittico dello scultore altoatesino Aron Demetz. La sua opera, però, era già stata da noi presentata nella mostra collettiva Nuova Scultura Italiana (2002), per la cura di Alessandro Riva. Nel 2004, poi, Italian Factory ha organizzato – sempre a Roma – la mostra di Iniziazione, complessa e impegnativa scultura, nell’ex Chiesa di San Filippo Neri in via Giulia (con presentazione di Vittorio Sgarbi); in quell’occasione, Il Polittico ha dedicato all’opera di Aron Demetz la vetrina di Vicolo Cellini.
Aron Demetz scolpisce il legno, come nella tradizione della sua terra d’origine, ma ha saputo trascendere le cadenze popolari di tale tradizione assumendo la forza ieratica di molta scultura del Novecento italiano. Le opere di questa esposizione, in gran parte – come ormai nello stile de Il Polittico –, appositamente realizzate per l’occasione e quindi inedite, sono state raccolte dall’artista sotto il titolo In sé, in quanto sottolineano lo sguardo interiore delle giovani creature rappresentate. Meravigliosi esseri in comunicazione con la parte magica dell’origine, che esibiscono l’imperitura fanciullezza dello spirito.
Come scrive Marco Tonelli, nel testo in catalogo: «L’eterea frontalità delle sculture di Demetz permette alle sue statue di sognare più dolcemente, di abbandonare senza affanno il corpo ed immaginare la fuga dal quotidiano, come crisalidi appena uscite dal bozzolo. Statue che assaporano un sonno interiore, che desiderano l’impossibile ritorno in se stesse, inclini a muti dialoghi, perfino al sonnambulismo».
La mostra è accompagnata dal centotrentesimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero ottantotto della collana «Gli allegri inventori», e comprende, oltre al testo di Marco Tonelli, la riproduzione a colori di tutte le opere esposte.
Aron Demetz scolpisce il legno, come nella tradizione della sua terra d’origine, ma ha saputo trascendere le cadenze popolari di tale tradizione assumendo la forza ieratica di molta scultura del Novecento italiano. Le opere di questa esposizione, in gran parte – come ormai nello stile de Il Polittico –, appositamente realizzate per l’occasione e quindi inedite, sono state raccolte dall’artista sotto il titolo In sé, in quanto sottolineano lo sguardo interiore delle giovani creature rappresentate. Meravigliosi esseri in comunicazione con la parte magica dell’origine, che esibiscono l’imperitura fanciullezza dello spirito.
Come scrive Marco Tonelli, nel testo in catalogo: «L’eterea frontalità delle sculture di Demetz permette alle sue statue di sognare più dolcemente, di abbandonare senza affanno il corpo ed immaginare la fuga dal quotidiano, come crisalidi appena uscite dal bozzolo. Statue che assaporano un sonno interiore, che desiderano l’impossibile ritorno in se stesse, inclini a muti dialoghi, perfino al sonnambulismo».
La mostra è accompagnata dal centotrentesimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero ottantotto della collana «Gli allegri inventori», e comprende, oltre al testo di Marco Tonelli, la riproduzione a colori di tutte le opere esposte.
18
maggio 2005
Aron Demetz – In sé
Dal 18 maggio al 30 luglio 2005
arte contemporanea
Location
IL POLITTICO
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 135, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 135, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 16-20. La mattina per appuntamento
Vernissage
18 Maggio 2005, ore 18
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