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ARSTEAS
“ArS STEAS” è, infatti, una mostra che pone in connessione la creatività contemporanea e la riflessione
sull’antico. Un passato ed un presente che cercano e trovano un dialogo non sul piano di una semplice e
immediata riconnessione iconografica o puramente identitaria.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 17 dicembre alle ore 10.30 sarà inaugurata la mostra “ArS STEAS”
La mostra, organizzata dall’associazione “Mille Volti” con il patrocinio del Comune di Montesarchio (BN) e
del MIC è ospitata negli spazi del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, allestito nel Castello
di Montesarchio, superba struttura di origine longobarda; il titolo e lo spirito che identificano la mostra
traggono ispirazione dal pezzo più celebre e iconico della collezione museale, il vaso di ASSTEAS, splendido
cratere del IV secolo a. C. sul quale è presente una delle più belle raffigurazioni del ratto di Europa.
“ArS STEAS” è, infatti, una mostra che pone in connessione la creatività contemporanea e la riflessione
sull’antico. Un passato ed un presente che cercano e trovano un dialogo non sul piano di una semplice e
immediata riconnessione iconografica o puramente identitaria, quanto sul recupero forte e sicuro dell’ ars
come fare artistico, come presenza della pratica dell’arte nella costruzione sociale, come riattualizzazione e
riaffermazione di quella sapienza antica dell’arte come elemento agente nelle comunità umane; ars
interpretata e offerta alla riflessione degli artisti internazionali (Agron Hoti, Alessandra Carloni, Alfredo
Rapetti Mogol, Alì Nassereddine,Andreas Luethi,Antonella Fusha,Antonio Volpone,Arturo
Casanova,Campà,Cathie Brousse,Costabile Guariglia,Edoardo Rossi,Flavio Grasso,Gabriele Buratti,German,
Miguel Borrachero,Gianni Grattacaso Gino De Vita,Giovanni Ruggiero,Giuseppe Bertolino,Juan Carlos De
Clares,Maria D’Anna,Maya Pacifico,Michele Stanzione,Michelle Odelin,Milot,Nicola Liberatore,Odelin
Michelle,Oltsen Gripshi,Pietro Maietta,Raf Croce,Sabino Galante,Sara di Costanzo,Simon Roche
Skripte,Stefania SabatinoTiziana Vanetti,Valerio Perino,Viktor Ferraj,Vladimir Llakaj,WillowXhixha e gli
artisti provenienti dalla Cina come Chen Yongjin,Dai Zengjun, Fang XinHuang Qicheng, Huang Tiezhou,
Jiang Heng, Lai Junjie, Li Yuwen, Lyu Janfù, Liu Ruowang, Liu Sichong, Liu Xuguang, Liu Ziqi, Qiang Yong, Ren
Jian, Shi Lei, Wang Zhaohui, Xu Yan, Yan Laichao, Yan Yu, Zeng Yi,Zhang Yan, Zi Zheng, Zhengmin) e il suo
significato più antico di cammino, di un “andare oltre”, verso un altrove che è il luogo di incontro tra la
manifestazione della congenialità dei mezzi espressivi e la possibilità di emersione dell’Idea.
Dunque se la riflessione estetica che ha guidato la costruzione della mostra è l’arte come luogo e strumento
di connessione, questa si articola in almeno tre piani dialogici: Il primo è quello tra l’artista e il suo mezzo
espressivo, il secondo tra l’opera ed il contesto, il terzo, probabilmente quello che più qualifica l’identità
della rassegna, è il dialogo tra tradizioni lontane, non solo tra il passato archeologico del sito e l’attualità
delle proposte artistiche ma anche il confronto tra un occidente ed un oriente. La mostra, infatti, vede la
partecipazione di artisti europei italiani, spagnoli, francesi, albanesi insieme ad un nutrito numero di artisti
cinesi, dunque grandi tradizioni poste in un serrato dialogo guidato sapientemente dalla curatela
scientifica, quest’ultima affidata all’italiana Rosanna De Cicco, al cinese Ji Shoofeng, all’italo-albanese Milot
e dalla direzione artistica di Michele Stanzione. Operazione complessa che è riuscita a porre in un dialogo
creativo sessanta artisti, le cui opere sono approdate alla costruzione di un unico ponte culturale che oggi
si presenta all’occhio del visitatore come una sorta di grande bacino comune di visioni, suggestioni ed
evocazioni.
Ecco dunque che la mostra trae ispirazione dal nome da un’opera nella quale è raffigurata una delle più
belle rappresentazioni dell’iconografia greca del ratto di Europa, quasi ne ribalta il senso e quel ratto
diventa accorto, sensibile e amorevole incontro tra mondi che, ben lungi dall’essere lontani, appaiono
sempre più destinati a generare nuove opportunità creative, nuovi spazi di riflessione, arricchimento,
crescita e scambio.
ArS STEAS si pone anche come evento che mira, proprio per i contenuti che la guidano, a diventare un
appuntamento periodico. Questo approccio riconferma il carattere della rassegna come urgenza di
riportare il “fare” dell’arte nelle comunità, nei luoghi, per riconfermarne il suo ruolo sociale; l’apertura ad
un panorama artistico internazionale in una cornice storica di primaria importanza e indiscutibile fascino,
rispondono alla necessità di porre con forza l’attenzione sull’ arte come elemento imprescindibile per lo
sviluppo culturale ed economico anche delle aree interne, quelle tradizionalmente avvertite come meno
sensibili e più lontane alle politiche di sviluppo e sostegno alla creatività contemporanea ma che, invece,
posta in dialogo con i patrimoni storici riesce ad attivare ambiziose azioni di osmosi e reciproco sostegno.
Nell’idea che ha guidato la direzione scientifica l’iniziativa potrebbe aprirsi anche ad un premio annuale
atto a sostenere nel tempo la durata e il rafforzamento della rassegna.
La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo 2024; nei tre mesi della sua durata sarà organizzato un calendario
di eventi con convegni, workshop, incontri con gli autori e curatori per la conoscenza dettagliata e
ravvicinata degli artisti presenti e dei loro percorsi creativi.
Per l’organizzazione e la gestione dei servizi al pubblico preziosa è stata la collaborazione con: la Proloco di
Montesarchio, l’Associazione “Le sentinelle della Torre”, la Galleria Toro-Arte e Medi@press Swiss; la
feconda cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti mostra anche la felicità di un esempio organizzativo che
vede pubblico e privato capaci di attivare un modello vincente di governance dei processi culturali.
Alessandra Aufiero.
La mostra, organizzata dall’associazione “Mille Volti” con il patrocinio del Comune di Montesarchio (BN) e
del MIC è ospitata negli spazi del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, allestito nel Castello
di Montesarchio, superba struttura di origine longobarda; il titolo e lo spirito che identificano la mostra
traggono ispirazione dal pezzo più celebre e iconico della collezione museale, il vaso di ASSTEAS, splendido
cratere del IV secolo a. C. sul quale è presente una delle più belle raffigurazioni del ratto di Europa.
“ArS STEAS” è, infatti, una mostra che pone in connessione la creatività contemporanea e la riflessione
sull’antico. Un passato ed un presente che cercano e trovano un dialogo non sul piano di una semplice e
immediata riconnessione iconografica o puramente identitaria, quanto sul recupero forte e sicuro dell’ ars
come fare artistico, come presenza della pratica dell’arte nella costruzione sociale, come riattualizzazione e
riaffermazione di quella sapienza antica dell’arte come elemento agente nelle comunità umane; ars
interpretata e offerta alla riflessione degli artisti internazionali (Agron Hoti, Alessandra Carloni, Alfredo
Rapetti Mogol, Alì Nassereddine,Andreas Luethi,Antonella Fusha,Antonio Volpone,Arturo
Casanova,Campà,Cathie Brousse,Costabile Guariglia,Edoardo Rossi,Flavio Grasso,Gabriele Buratti,German,
Miguel Borrachero,Gianni Grattacaso Gino De Vita,Giovanni Ruggiero,Giuseppe Bertolino,Juan Carlos De
Clares,Maria D’Anna,Maya Pacifico,Michele Stanzione,Michelle Odelin,Milot,Nicola Liberatore,Odelin
Michelle,Oltsen Gripshi,Pietro Maietta,Raf Croce,Sabino Galante,Sara di Costanzo,Simon Roche
Skripte,Stefania SabatinoTiziana Vanetti,Valerio Perino,Viktor Ferraj,Vladimir Llakaj,WillowXhixha e gli
artisti provenienti dalla Cina come Chen Yongjin,Dai Zengjun, Fang XinHuang Qicheng, Huang Tiezhou,
Jiang Heng, Lai Junjie, Li Yuwen, Lyu Janfù, Liu Ruowang, Liu Sichong, Liu Xuguang, Liu Ziqi, Qiang Yong, Ren
Jian, Shi Lei, Wang Zhaohui, Xu Yan, Yan Laichao, Yan Yu, Zeng Yi,Zhang Yan, Zi Zheng, Zhengmin) e il suo
significato più antico di cammino, di un “andare oltre”, verso un altrove che è il luogo di incontro tra la
manifestazione della congenialità dei mezzi espressivi e la possibilità di emersione dell’Idea.
Dunque se la riflessione estetica che ha guidato la costruzione della mostra è l’arte come luogo e strumento
di connessione, questa si articola in almeno tre piani dialogici: Il primo è quello tra l’artista e il suo mezzo
espressivo, il secondo tra l’opera ed il contesto, il terzo, probabilmente quello che più qualifica l’identità
della rassegna, è il dialogo tra tradizioni lontane, non solo tra il passato archeologico del sito e l’attualità
delle proposte artistiche ma anche il confronto tra un occidente ed un oriente. La mostra, infatti, vede la
partecipazione di artisti europei italiani, spagnoli, francesi, albanesi insieme ad un nutrito numero di artisti
cinesi, dunque grandi tradizioni poste in un serrato dialogo guidato sapientemente dalla curatela
scientifica, quest’ultima affidata all’italiana Rosanna De Cicco, al cinese Ji Shoofeng, all’italo-albanese Milot
e dalla direzione artistica di Michele Stanzione. Operazione complessa che è riuscita a porre in un dialogo
creativo sessanta artisti, le cui opere sono approdate alla costruzione di un unico ponte culturale che oggi
si presenta all’occhio del visitatore come una sorta di grande bacino comune di visioni, suggestioni ed
evocazioni.
Ecco dunque che la mostra trae ispirazione dal nome da un’opera nella quale è raffigurata una delle più
belle rappresentazioni dell’iconografia greca del ratto di Europa, quasi ne ribalta il senso e quel ratto
diventa accorto, sensibile e amorevole incontro tra mondi che, ben lungi dall’essere lontani, appaiono
sempre più destinati a generare nuove opportunità creative, nuovi spazi di riflessione, arricchimento,
crescita e scambio.
ArS STEAS si pone anche come evento che mira, proprio per i contenuti che la guidano, a diventare un
appuntamento periodico. Questo approccio riconferma il carattere della rassegna come urgenza di
riportare il “fare” dell’arte nelle comunità, nei luoghi, per riconfermarne il suo ruolo sociale; l’apertura ad
un panorama artistico internazionale in una cornice storica di primaria importanza e indiscutibile fascino,
rispondono alla necessità di porre con forza l’attenzione sull’ arte come elemento imprescindibile per lo
sviluppo culturale ed economico anche delle aree interne, quelle tradizionalmente avvertite come meno
sensibili e più lontane alle politiche di sviluppo e sostegno alla creatività contemporanea ma che, invece,
posta in dialogo con i patrimoni storici riesce ad attivare ambiziose azioni di osmosi e reciproco sostegno.
Nell’idea che ha guidato la direzione scientifica l’iniziativa potrebbe aprirsi anche ad un premio annuale
atto a sostenere nel tempo la durata e il rafforzamento della rassegna.
La mostra sarà visitabile fino al 31 marzo 2024; nei tre mesi della sua durata sarà organizzato un calendario
di eventi con convegni, workshop, incontri con gli autori e curatori per la conoscenza dettagliata e
ravvicinata degli artisti presenti e dei loro percorsi creativi.
Per l’organizzazione e la gestione dei servizi al pubblico preziosa è stata la collaborazione con: la Proloco di
Montesarchio, l’Associazione “Le sentinelle della Torre”, la Galleria Toro-Arte e Medi@press Swiss; la
feconda cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti mostra anche la felicità di un esempio organizzativo che
vede pubblico e privato capaci di attivare un modello vincente di governance dei processi culturali.
Alessandra Aufiero.
17
dicembre 2023
ARSTEAS
Dal 17 dicembre 2023 al 31 marzo 2024
arte contemporanea
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Orario di apertura
da martedi a domenica 9.00 -19.00
Vernissage
17 Dicembre 2023, 10.30
Ufficio stampa
Alessandra Aufiero
Autore
(Agron Hoti, Alessandra Carloni, Alfredo Rapetti Mogol, Alì Nassereddine,Andreas Luethi,Antonella Fusha,Antonio Volpone,Arturo Casanova,Campà,Cathie Brousse,Costabile Guariglia,Edoardo Rossi,Flavio Grasso,Gabriele Buratti,German, Miguel Borrachero,Gianni Grattacaso Gino De Vita,Giovanni Ruggiero,Giuseppe Bertolino,Juan Carlos De Clares,Maria D’Anna,Maya Pacifico,Michele Stanzione,Michelle Odelin,Milot,Nicola Liberatore,Odelin Michelle,Oltsen Gripshi,Pietro Maietta,Raf Croce,Sabino Galante,Sara di Costanzo,Simon Roche Skripte,Stefania SabatinoTiziana Vanetti,Valerio Perino,Viktor Ferraj,Vladimir Llakaj,WillowXhixha e gli artisti provenienti dalla Cina come Chen Yongjin,Dai Zengjun, Fang XinHuang Qicheng, Huang Tiezhou, Jiang Heng, Lai Junjie, Li Yuwen, Lyu Janfù, Liu Ruowang, Liu Sichong, Liu Xuguang, Liu Ziqi, Qiang Yong, Ren Jian, Shi Lei, Wang Zhaohui, Xu Yan, Yan Laichao, Yan Yu, Zeng Yi,Zhang Yan, Zi Zheng, Zhengmin) Stanzione
Curatore
Allestimento
Media partner
Produzione organizzazione
Sponsor
Scusa Edoardo non è Montesarchio la mostra ?
Oppure anche a Napoli.