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Art Highlights – Christian Boltanski
La conferenza al MACRO offrirà la possibilità al pubblico romano di ripercorrere insieme all’artista questo coinvolgente percorso e discutere i contenuti del suo lavoro coglie che allo stesso tempo problematiche attuali e temi di rilevanza e di portata universale.
Comunicato stampa
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In seguito alla serie di conferenze ART HIGHLIGHTS - realizzata al MACRO nel corso della scorsa stagione con il coinvolgimento di alcuni tra i più significativi curatori, come Harald Szeemann, Achille Bonito Oliva, Jan Hoet, David Elliott e quelli appartenenti alla generazione più giovane, come Daniel Birnbaum o Nicolas Bourriaud - la seconda edizione dello stesso ciclo ha presentato per la prima volta al pubblico romano alcuni tra gli artisti internazionali di maggior spicco, come ALFREDO JAAR (Cile/SAD), HEIMO ZOBERNIG (Austria), TOBIAS REHBERGER (Germania), ERNESTO NETO (Brasile) ed ANRI SALA (Albania/Francia) e ha creato occasioni di un nuovo incontro con artisti come CARLA ACCARDI, ALBERTO GARUTTI e MARINA ABRAMOVIC (SM/Olanda).
ART HIGHLIGHTS 2 ha invitato artisti e curatori italiani e internazionali ad approfondire gli aspetti più significativi e inediti del loro lavoro, attraverso conferenze e incontri diretti con il pubblico, proponendo
- come indica il titolo "Multiple Horizons / Molteplici orizzonti" - sguardi e punti di vista diversi sull'arte e sul mondo contemporaneo, in un momento pervaso da un senso di crisi e d’incertezza che accompagna l'attuale processo di trasformazione globale.
Per ART HIGHLIGHTS 2 diventa particolarmente significativo il contributo di CHRISTIAN BOLTANSKI, uno degli artisti francesi più affermati, che ha sviluppato dagli anni Sessanta sino ad oggi un complesso corpo di lavoro incentrato sul tema della memoria, sia personale che collettiva, della sacralità e del ricordo, che negli ultimi anni fa sempre di più riferimento alle drammatiche vicende della storia europea durante l’ultima guerra mondiale. Le sue installazioni profondamente coinvolgenti e suggestive rivelano un lavoro basato sull’elaborazione estetica del concetto d’assenza, condizione implicita sia nel ricordo che nella sua alterazione. Con esso l’artista sembra voler evocare il passato, evidenziandone le tracce e l’azione sacralizzante. E’ per questo che i suoi primi lavori sono composti da oggetti trovati che depone, come testimonianze del tempo e delle vite passate, nei particolari contenitori (scatole di biscotti come nel caso del lavoro autobiografico “Boites à biscuits datées contenant des petits objects de la vie de Christian Boltanski”) oppure nelle scatole di legno e negli scaffali d’archivio, come le
fotografie, le lettere e i documenti con i quali crea dossier veri e immaginari. La fotografia ha un ruolo importante nell’opera di Boltanski, i ritratti fotografici delle persone comuni come anche di quelle del mondo della cultura sono oggetti delle sue raccolte, che di volta in volta vengono elaborate e ricontestualizzate in modo da evidenziare l’effimerità della storia e della memoria. Attraverso la sua opera Christisn Boltanski sembra voler indicare che l’essenza della storia non risiede esclusivamente in un insieme di asserti oggettivi, ma deriva piuttosto da un’interpretazione soggettiva del passato che solitamente tralascia le voci della cronaca.
La conferenza al MACRO offrirà la possibilità al pubblico romano di ripercorrere insieme all’artista questo coinvolgente percorso e discutere i contenuti del suo lavoro coglie che allo stesso tempo problematiche attuali e temi di rilevanza e di portata universale.
CHRISTIAN BOLTANSKI
Nato a Parigi nel 1944, Boltanski è sicuramente uno degli artisti francesi più interessanti del panorama attuale. Attratto dall’arte, ha iniziato la carriera artistica giovanissimo, prima dipingendo grandi tele e poi, dal 1968, abbandonando definitivamente la pittura per orientare la sua ricerca verso modi espressivi meno tradizionali che utilizzano media e oggetti trovati all’insegna di un marcato concettualismo. Pieno di interessi, realizza cortometraggi, compone veri e finti dossier sulla sua vita, ricostruisce un incidente, nel quale trova la “morte”, che non gli è mai capitato, archivia in scatole di biscotti alcuni “momenti” della sua esistenza. Il suo rapporto con la fotografia è fondamentale: l’artista colleziona ritratti fotografici e, dalla metà degli anni Ottanta, i contenuti dei suoi lavori sono pervasi dalla coscienza della memoria delle drammatiche vicende della storia europea durante l’ultima guerra mondiale.
Tra le più importanti mostre personali e collettive dell’artista si segnalano : ARC/ Musée d’art moderne de la ville de Paris, Parigi; Centro Gallego de arte contemporanea, Santiago de Compostela; Kunsthalle Wien, Vienna; Arken Museum for Moderne Kunst, Copenhagen; Museum of Contemporary Art, Helsinki; Villa Medici, Roma; Palazzo Branciforte, Palermo, Papesse, Centro per l’Arte Contemporanea, Siena, Villa delle Rose, Bologna; Konsthalle, Malmo; The National Museum of Contemporary Art, Oslo; Museum Ludwig, Cologne; Musée de Grenoble; Stedelijk van Abbemuseum, Eindhoven; Whitechapel Art Gallery, Londra; Ydessa Hendeles Foundation, Toronto, Museum of Contemporary Art, Chicago, The Museum of Contemporary Art, Los Angeles, Museum of Fine Arts, Boston; Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City; Public Art Fund e New York Public Library, NY; Contemporary Art Museum, Houston; The New Museum, NY, University Art Museum, Berkeley, The Vancouver Art Gallery, Vancouver e The Power Plant, Toronto come anche a Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Dessau Kunsthalle e Ujaztowski Castel, Varsavia.
IN COLLABORAZIONE CON:
Ambasciata di Francia - Roma
Académie de France à Rome - Villa Medici
ART HIGHLIGHTS 2 ha invitato artisti e curatori italiani e internazionali ad approfondire gli aspetti più significativi e inediti del loro lavoro, attraverso conferenze e incontri diretti con il pubblico, proponendo
- come indica il titolo "Multiple Horizons / Molteplici orizzonti" - sguardi e punti di vista diversi sull'arte e sul mondo contemporaneo, in un momento pervaso da un senso di crisi e d’incertezza che accompagna l'attuale processo di trasformazione globale.
Per ART HIGHLIGHTS 2 diventa particolarmente significativo il contributo di CHRISTIAN BOLTANSKI, uno degli artisti francesi più affermati, che ha sviluppato dagli anni Sessanta sino ad oggi un complesso corpo di lavoro incentrato sul tema della memoria, sia personale che collettiva, della sacralità e del ricordo, che negli ultimi anni fa sempre di più riferimento alle drammatiche vicende della storia europea durante l’ultima guerra mondiale. Le sue installazioni profondamente coinvolgenti e suggestive rivelano un lavoro basato sull’elaborazione estetica del concetto d’assenza, condizione implicita sia nel ricordo che nella sua alterazione. Con esso l’artista sembra voler evocare il passato, evidenziandone le tracce e l’azione sacralizzante. E’ per questo che i suoi primi lavori sono composti da oggetti trovati che depone, come testimonianze del tempo e delle vite passate, nei particolari contenitori (scatole di biscotti come nel caso del lavoro autobiografico “Boites à biscuits datées contenant des petits objects de la vie de Christian Boltanski”) oppure nelle scatole di legno e negli scaffali d’archivio, come le
fotografie, le lettere e i documenti con i quali crea dossier veri e immaginari. La fotografia ha un ruolo importante nell’opera di Boltanski, i ritratti fotografici delle persone comuni come anche di quelle del mondo della cultura sono oggetti delle sue raccolte, che di volta in volta vengono elaborate e ricontestualizzate in modo da evidenziare l’effimerità della storia e della memoria. Attraverso la sua opera Christisn Boltanski sembra voler indicare che l’essenza della storia non risiede esclusivamente in un insieme di asserti oggettivi, ma deriva piuttosto da un’interpretazione soggettiva del passato che solitamente tralascia le voci della cronaca.
La conferenza al MACRO offrirà la possibilità al pubblico romano di ripercorrere insieme all’artista questo coinvolgente percorso e discutere i contenuti del suo lavoro coglie che allo stesso tempo problematiche attuali e temi di rilevanza e di portata universale.
CHRISTIAN BOLTANSKI
Nato a Parigi nel 1944, Boltanski è sicuramente uno degli artisti francesi più interessanti del panorama attuale. Attratto dall’arte, ha iniziato la carriera artistica giovanissimo, prima dipingendo grandi tele e poi, dal 1968, abbandonando definitivamente la pittura per orientare la sua ricerca verso modi espressivi meno tradizionali che utilizzano media e oggetti trovati all’insegna di un marcato concettualismo. Pieno di interessi, realizza cortometraggi, compone veri e finti dossier sulla sua vita, ricostruisce un incidente, nel quale trova la “morte”, che non gli è mai capitato, archivia in scatole di biscotti alcuni “momenti” della sua esistenza. Il suo rapporto con la fotografia è fondamentale: l’artista colleziona ritratti fotografici e, dalla metà degli anni Ottanta, i contenuti dei suoi lavori sono pervasi dalla coscienza della memoria delle drammatiche vicende della storia europea durante l’ultima guerra mondiale.
Tra le più importanti mostre personali e collettive dell’artista si segnalano : ARC/ Musée d’art moderne de la ville de Paris, Parigi; Centro Gallego de arte contemporanea, Santiago de Compostela; Kunsthalle Wien, Vienna; Arken Museum for Moderne Kunst, Copenhagen; Museum of Contemporary Art, Helsinki; Villa Medici, Roma; Palazzo Branciforte, Palermo, Papesse, Centro per l’Arte Contemporanea, Siena, Villa delle Rose, Bologna; Konsthalle, Malmo; The National Museum of Contemporary Art, Oslo; Museum Ludwig, Cologne; Musée de Grenoble; Stedelijk van Abbemuseum, Eindhoven; Whitechapel Art Gallery, Londra; Ydessa Hendeles Foundation, Toronto, Museum of Contemporary Art, Chicago, The Museum of Contemporary Art, Los Angeles, Museum of Fine Arts, Boston; Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City; Public Art Fund e New York Public Library, NY; Contemporary Art Museum, Houston; The New Museum, NY, University Art Museum, Berkeley, The Vancouver Art Gallery, Vancouver e The Power Plant, Toronto come anche a Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Dessau Kunsthalle e Ujaztowski Castel, Varsavia.
IN COLLABORAZIONE CON:
Ambasciata di Francia - Roma
Académie de France à Rome - Villa Medici
28
maggio 2004
Art Highlights – Christian Boltanski
28 maggio 2004
incontro - conferenza
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Vernissage
28 Maggio 2004, ORE 18.30
Autore




