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Bartolomeo Migliore – Spacerunner
La 41 artecontemporanea presenta per la seconda volta nei propri spazi una personale di opere su carta dell’artista Bartolomeo Migliore
Comunicato stampa
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La 41 artecontemporanea presenta per la seconda volta nei propri spazi una personale di opere su carta dell’artista Bartolomeo Migliore.
Migliore è un artista la cui cifra stilistica è fortemente riconoscibile nell’uso di un linguaggio segnico, strutturale e verbale, significante nell’assetto comunicativo come nell’indagine grafica di valenze estetiche e nel resoconto lessicale di una contemporaneità metropolitana.
In mostra presenta una nuova opera Spacerunner, incentrata sulla distribuzione degli elementi grafici e segnici nello spazio, articolati sulla superficie cartacea del disegno a definire una qualità precisa di spazialità in divenire, in progressione, in corsa… Alcuni perni cardini dell’opera paiono pilastri strutturali del luogo designato, come la rondella metallica, tante volte disegnata, questa volta materialmente ricostruita a sfondare lo spazio di una carta che si dematerializza e svela il vuoto retrostante, oppure la presenza di una scritta in rilievo, la cui plasticità è seminascosta da un monocromatismo sapiente; tra questi alcune parole, alcune frasi sfrecciano attraversando lo spazio denso di un nero saturo.
Parole, segni grafici, frammenti di testi musicali o marche sportive, provenienti dall’universo privato dell’artista, diventano elementi cardini di una dimensione spaziale mobile, articolata tra i diversi piani di profondità, capaci di comunicare nei richiami cromatici, nelle stratificazioni del colore e della parola, che ora si perde nello sfondo nero, ricoperta, riscritta, ora appare in primo piano, accecante, elemento timbrico e materico che sigla l’opera, definendo un’avanzata aggettante verso lo spettatore. La W, elemento ricorrente nell’ultima produzione dell’artista, al seguito dell’occhio egizio e della rondella metallica- simboli costanti e rintracciabili nelle varie fasi di Migliore, firme ‘epocali’ all’interno dell’opera – diventa segno significante autoportante, incisivo, rotondo, aperto, e, al contempo, suggestione, evocazione nella mente osservante (quante le parole che in inglese iniziano per W inseribili nella coerenza linguistica e territoriale di Bartolomeo: world, wild, wall, words, weave, wind…). La stratificazione reale dell’opera corrisponde alla stratificazione percettiva che le sue componenti permettono, alla lettura, alle sonorità e alle ambientazioni specifiche che essa è capace di suscitare.
La semiologia di Migliore è diretta, audace, spontanea, di un’immediatezza cosi concreta e vivida, graffiante nella sua non violenza, che sprigiona lo spirito altamente democratico e trasversale di un modo linguistico assolutamente territoriale, spogliando l’operazione di qualsiasi analisi intellettualistica e retorica del linguaggio.
f.s.
Migliore è un artista la cui cifra stilistica è fortemente riconoscibile nell’uso di un linguaggio segnico, strutturale e verbale, significante nell’assetto comunicativo come nell’indagine grafica di valenze estetiche e nel resoconto lessicale di una contemporaneità metropolitana.
In mostra presenta una nuova opera Spacerunner, incentrata sulla distribuzione degli elementi grafici e segnici nello spazio, articolati sulla superficie cartacea del disegno a definire una qualità precisa di spazialità in divenire, in progressione, in corsa… Alcuni perni cardini dell’opera paiono pilastri strutturali del luogo designato, come la rondella metallica, tante volte disegnata, questa volta materialmente ricostruita a sfondare lo spazio di una carta che si dematerializza e svela il vuoto retrostante, oppure la presenza di una scritta in rilievo, la cui plasticità è seminascosta da un monocromatismo sapiente; tra questi alcune parole, alcune frasi sfrecciano attraversando lo spazio denso di un nero saturo.
Parole, segni grafici, frammenti di testi musicali o marche sportive, provenienti dall’universo privato dell’artista, diventano elementi cardini di una dimensione spaziale mobile, articolata tra i diversi piani di profondità, capaci di comunicare nei richiami cromatici, nelle stratificazioni del colore e della parola, che ora si perde nello sfondo nero, ricoperta, riscritta, ora appare in primo piano, accecante, elemento timbrico e materico che sigla l’opera, definendo un’avanzata aggettante verso lo spettatore. La W, elemento ricorrente nell’ultima produzione dell’artista, al seguito dell’occhio egizio e della rondella metallica- simboli costanti e rintracciabili nelle varie fasi di Migliore, firme ‘epocali’ all’interno dell’opera – diventa segno significante autoportante, incisivo, rotondo, aperto, e, al contempo, suggestione, evocazione nella mente osservante (quante le parole che in inglese iniziano per W inseribili nella coerenza linguistica e territoriale di Bartolomeo: world, wild, wall, words, weave, wind…). La stratificazione reale dell’opera corrisponde alla stratificazione percettiva che le sue componenti permettono, alla lettura, alle sonorità e alle ambientazioni specifiche che essa è capace di suscitare.
La semiologia di Migliore è diretta, audace, spontanea, di un’immediatezza cosi concreta e vivida, graffiante nella sua non violenza, che sprigiona lo spirito altamente democratico e trasversale di un modo linguistico assolutamente territoriale, spogliando l’operazione di qualsiasi analisi intellettualistica e retorica del linguaggio.
f.s.
16
febbraio 2006
Bartolomeo Migliore – Spacerunner
Dal 16 febbraio all'otto aprile 2006
disegno e grafica
Location
41 ARTECONTEMPORANEA
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16-19,30. Mattino su appuntamento
Vernissage
16 Febbraio 2006, ore 12-21
Autore




