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Bianca Biondi – Earth, Coral, Clouds
Per CORTEMPORANEA#4 Palazzo Chigi Zondadari presenta la prima personale italiana appositamente conceptita dell’artista sudafricana Bianca che trasforma il cortile e le sale del settecentesco Palazzo Chigi Zondadari in un intreccio dinamico di forme organiche e inorganiche in continua mutazione.
Comunicato stampa
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In occasione della quarta edizione di CORTEMPORANEA, il 17 maggio 2025 inaugura Earth, Coral, Clouds, la prima mostra personale in Italia dell’artista sudafricana Bianca Bondi, attualmente borsista presso La Villa Medici a Roma 2024-25 e nominata per il Prix Marcel Duchamp 2025.
Bianca Bondi trasforma il cortile e le sale del settecentesco Palazzo Chigi Zondadari in un intreccio dinamico di forme organiche e inorganiche in continua mutazione. Il titolo dell’esposizione, Earth, Coral, Clouds, è ispirato a Dark Ecology del filosofo e teorico Timothy Morton, un testo che sfida il pensiero ecologico convenzionale e invita a confrontarsi con il buio, l’ignoto e le scomode verità della nostra esistenza nel mondo naturale. Seguendo questa filosofia, Bondi presenta una serie di interventi site-specific che dialogano con la ciclicità del tempo attraverso processi di cristallizzazione, ossidazione e trasformazione chimica. In dialogo con gli affreschi e le decorazioni del palazzo che evocano una coesistenza tra mondo naturale, mitico e umano, l’artista rielabora il potere dei rituali antichi e di materiali carichi di memoria, dando vita a fragili ecosistemi in cui gli elementi si accumulano e si trasformano nel tempo, mettendo in discussione l’idea stessa di stabilità.
Affascinata dalla botanica e dall’alchimia, Bondi prosegue la sua indagine sui cicli di vita e morte, sui rituali e sulle modalità di abitare gli spazi. Lavorando con soglie e spazi liminali, introduce i suoi materiali distintivi—sale, acqua, muschio e rame—in nuove creazioni che suggeriscono una forza vitale invisibile ma presente. Il sale, ricorrente nelle sue opere, agisce sia come conservante che come agente di decadimento. L’acqua, sospesa tra liquidità ed evaporazione, richiama la natura effimera delle nuvole. Il corallo, organismo vivente e al contempo struttura geologica, diventa metafora di trasformazioni lente e impercettibili.
Nel contesto di Palazzo Chigi Zondadari, la mostra amplifica il contrasto tra l’opera dell’uomo e il mondo naturale, sollevando domande urgenti sulla conservazione, la perdita e il futuro del nostro pianeta. A Siena, dove la storia è impressa nella materia— dai bottini alle facciate senza tempo dei palazzi—il lavoro di Bondi risuona con un passato stratificato e vivo. Qui le sue opere interagiscono con l’architettura non come oggetti inerti, ma come sistemi in evoluzione. Il palazzo stesso, intriso di memoria, assorbe e riflette i materiali introdotti, rafforzando l’idea che lo spazio, come la natura, non sia mai statico.
Per Earth, Coral, Clouds, Bondi ha concepito tre interventi immersivi e site-specific che tessono un racconto tra il cortile, il salone da ballo e la sala da pranzo. Nel cortile, Procession for the lost and found (2025), una composizione sospesa di fiori e crocifissi bruciati, evoca un rituale fluttuante—un’offerta all’invisibile. Le forme in bilico richiamano il delicato equilibrio tra offerte votive e tracce di devozione, tra presenza e assenza. I crocifissi alludono ai cicli di distruzione e rinascita, mentre i fiori introducono gesti di cura e memoria. Corde tese tra questi elementi suggeriscono legami tra mondi diversi—il terreno e l’ultraterreno, il vivente e il trascendente.
Nel salone da ballo, The Nymphaeum (2025), una grande vasca di acqua salata turchese riflette e distorce la luce, fungendo da soglia elementare in cui l’acqua diventa sia contenitore che specchio. L’installazione, che richiama tanto una coppa rituale quanto un antico ninfeo, canalizza la relazione ancestrale tra acqua, rito e trasformazione. Più avanti, nella sala da pranzo, What grows after us (2025), si sviluppa sotto un soffitto decorato con cieli stellati: un tavolo da banchetto appare sopraffatto dal tempo, con merletti e minerali si fondono in una reliquia sospesa tra passato e futuro.
Nelle stanze del palazzo vetrine e armadi emergono come portali, creando un filo conduttore tra le installazioni: contengono oggetti cristallizzati—frammenti di natura preservati che sembrano insinuarsi negli interni, come se il mondo organico stesse lentamente reclamando lo spazio. La presenza di sale, acqua e metalli ossidati suggerisce una trasformazione silenziosa ma inarrestabile, che si svolge al di là del tempo umano, in un processo in cui architettura e natura diventano un tutt’uno. Il passato non scompare: si accumula, si incrosta e permane, dando forma a ciò che deve ancora venire.
In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo monografico che approfondisce il lavoro di Bianca Bondi con un’intervista all’artista, testi curatoriali e un ampia documentazione fotografica dell’esposizione.
Bianca Bondi trasforma il cortile e le sale del settecentesco Palazzo Chigi Zondadari in un intreccio dinamico di forme organiche e inorganiche in continua mutazione. Il titolo dell’esposizione, Earth, Coral, Clouds, è ispirato a Dark Ecology del filosofo e teorico Timothy Morton, un testo che sfida il pensiero ecologico convenzionale e invita a confrontarsi con il buio, l’ignoto e le scomode verità della nostra esistenza nel mondo naturale. Seguendo questa filosofia, Bondi presenta una serie di interventi site-specific che dialogano con la ciclicità del tempo attraverso processi di cristallizzazione, ossidazione e trasformazione chimica. In dialogo con gli affreschi e le decorazioni del palazzo che evocano una coesistenza tra mondo naturale, mitico e umano, l’artista rielabora il potere dei rituali antichi e di materiali carichi di memoria, dando vita a fragili ecosistemi in cui gli elementi si accumulano e si trasformano nel tempo, mettendo in discussione l’idea stessa di stabilità.
Affascinata dalla botanica e dall’alchimia, Bondi prosegue la sua indagine sui cicli di vita e morte, sui rituali e sulle modalità di abitare gli spazi. Lavorando con soglie e spazi liminali, introduce i suoi materiali distintivi—sale, acqua, muschio e rame—in nuove creazioni che suggeriscono una forza vitale invisibile ma presente. Il sale, ricorrente nelle sue opere, agisce sia come conservante che come agente di decadimento. L’acqua, sospesa tra liquidità ed evaporazione, richiama la natura effimera delle nuvole. Il corallo, organismo vivente e al contempo struttura geologica, diventa metafora di trasformazioni lente e impercettibili.
Nel contesto di Palazzo Chigi Zondadari, la mostra amplifica il contrasto tra l’opera dell’uomo e il mondo naturale, sollevando domande urgenti sulla conservazione, la perdita e il futuro del nostro pianeta. A Siena, dove la storia è impressa nella materia— dai bottini alle facciate senza tempo dei palazzi—il lavoro di Bondi risuona con un passato stratificato e vivo. Qui le sue opere interagiscono con l’architettura non come oggetti inerti, ma come sistemi in evoluzione. Il palazzo stesso, intriso di memoria, assorbe e riflette i materiali introdotti, rafforzando l’idea che lo spazio, come la natura, non sia mai statico.
Per Earth, Coral, Clouds, Bondi ha concepito tre interventi immersivi e site-specific che tessono un racconto tra il cortile, il salone da ballo e la sala da pranzo. Nel cortile, Procession for the lost and found (2025), una composizione sospesa di fiori e crocifissi bruciati, evoca un rituale fluttuante—un’offerta all’invisibile. Le forme in bilico richiamano il delicato equilibrio tra offerte votive e tracce di devozione, tra presenza e assenza. I crocifissi alludono ai cicli di distruzione e rinascita, mentre i fiori introducono gesti di cura e memoria. Corde tese tra questi elementi suggeriscono legami tra mondi diversi—il terreno e l’ultraterreno, il vivente e il trascendente.
Nel salone da ballo, The Nymphaeum (2025), una grande vasca di acqua salata turchese riflette e distorce la luce, fungendo da soglia elementare in cui l’acqua diventa sia contenitore che specchio. L’installazione, che richiama tanto una coppa rituale quanto un antico ninfeo, canalizza la relazione ancestrale tra acqua, rito e trasformazione. Più avanti, nella sala da pranzo, What grows after us (2025), si sviluppa sotto un soffitto decorato con cieli stellati: un tavolo da banchetto appare sopraffatto dal tempo, con merletti e minerali si fondono in una reliquia sospesa tra passato e futuro.
Nelle stanze del palazzo vetrine e armadi emergono come portali, creando un filo conduttore tra le installazioni: contengono oggetti cristallizzati—frammenti di natura preservati che sembrano insinuarsi negli interni, come se il mondo organico stesse lentamente reclamando lo spazio. La presenza di sale, acqua e metalli ossidati suggerisce una trasformazione silenziosa ma inarrestabile, che si svolge al di là del tempo umano, in un processo in cui architettura e natura diventano un tutt’uno. Il passato non scompare: si accumula, si incrosta e permane, dando forma a ciò che deve ancora venire.
In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo monografico che approfondisce il lavoro di Bianca Bondi con un’intervista all’artista, testi curatoriali e un ampia documentazione fotografica dell’esposizione.
17
maggio 2025
Bianca Biondi – Earth, Coral, Clouds
Dal 17 maggio all'otto dicembre 2025
arte contemporanea
Location
PALAZZO CHIGI ZONDADARI
Siena, Banchi Di Sotto, 46, (Siena)
Siena, Banchi Di Sotto, 46, (Siena)
Biglietti
Corte: da lunedì a venerdì ore 8.00-19.00 ingresso libero
Bianca Bondi Earth, Coral, Clouds nella Casa Museo: visite private e gruppi solo su prenotazione prenotazioni@palazzochigizondadari.com
Orario di apertura
Corte: da lunedì a venerdì ore 8.00-19.00
Bianca Bondi Earth, Coral, Clouds e Casa Museo:
visite private e gruppi solo su prenotazione prenotazioni@palazzochigizondadari.com
Vernissage
17 Maggio 2025, 19-21
Sito web
Ufficio stampa
Silvia Macchetto Pr&Communications
Autore
Curatore




