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Blachernitisse Contemporanee. Bisanzio – Venezia Immagini dal Mediterraneo
Sette statue di Icone Mariane appartenenti alla scultura medio-tardo bizantina furono importate da Costantinopoli a Venezia 1204-1261. Gli artisti propongono una rivisitazione attuale delle Blachernitisse, seguendo l’idea di una ripresa del contatto fra acqua e corpo in una visione contemporanea.
Comunicato stampa
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L’Associazione Culturale ARTLIFE for the World eventi d’arte contemporanea, con sede a Venezia, Cannaregio 3782/b, continua con la mostra ambientale Blachernitisse Contemporanee la linea di ARTE-AMBIENTE (WATER ART) già evidenziata nelle precedenti mostre sull’acqua ARTELAGUNA 95 (Biennale del Centenario 1995), Aphrodite (isola di Sant’Erasmo, Biennale Arti Visive 2009), Venetian Dream (Istanbul 2010, Capitale Europea della Cultura), e Oltre il paesaggio mistico (Isola San Francesco del Deserto 2013, MiBACT)
L’idea della mostra nasce dall’analisi del mare Mediterraneo di oggi, ma vuole anche, attraverso una serie di realizzazioni contemporanee nella grande piscina di villa Pisani, sottolineare il fondamentale rapporto storico tra Venezia e l’Oriente.
I temi del cambiamento della situazione del mare e della trasmigrazione dei popoli successiva alle guerre, quanto mai attuali, hanno infatti radici antiche. Anche le Madonne bizantine che giunsero a Venezia dopo la Quarta Crociata, le “Blachernitisse”, erano delle immigrate. Il segnale dell’acqua sempre presente nel loro corpo era un segnale di natura salvifica.
Sette statue di Icone Mariane appartenenti alla scultura medio-tardo bizantina furono importate da Costantinopoli a Venezia nel 1204-1261: quattro sono oggi all’interno della Basilica di San Marco, una all’esterno della Basilica stessa, una nella Chiesa di Santa Maria Mater Domini, una di San Giovanni Crisostomo. Il particolare interessante di queste statue riguarda le mani a palmi aperti e l’emissione di acqua da varie parti del corpo. Erano in effetti “vergini fontane” dotate di un vero impianto idraulico interno (ma allo stato attuale l’emissione d’acqua è bloccata). Le statue delle Madonne erano poste originalmente a Istanbul in una piscina di acqua dolce (sorgente d’acqua). Gli artisti propongono una rivisitazione attuale delle Blachernitisse, seguendo l’idea di una ripresa del contatto fra acqua e corpo in una visione contemporanea rivolta anche al corpo della donna.
Giulia Alberti “I movimenti dell’acqua uniscono il cielo e la terra”
La forma della scultura evoca una figura di Vergine composta da vortici d’acqua: essa è l’acqua, è l’essenza dell’acqua. Nell’acqua del bacino di Villa Pisani essa trova il luogo in cui riversare l’acqua e ricongiungere il cielo alla terra e la terra al cielo.
Julia Artico “Mothers”
Il corpo della donna è dolcezza che invade, pervade e permea. Il ventre pregno apre quella nuova dimensione dell’Amore dopo la quale nulla potrà mai essere come prima. Il segreto della vita è nel ventre, nelle sue acque e nei suoi profumi di muschio e di pane appena sfornato. L’acqua crea, accoglie, nutre, plasma, ama.
Heidi Bedenknecht-De Felice “Incontro tra Oriente e Occidente”
Sculture rappresentano le mani forate delle Blachernitisse. I disegni dei fori si riferiscono all’iconografia islamistica e veneziana creando così un’armonia tra i due opposti.
Candida Ferrari “Acqua di Bizanzio”
Con questa opera di forme sottili, colorate di oro, argento e cangiante l’artista desidera rappresentare la raffinatezza e l’incanto dell’arte bizantina trasportata a Venezia anche per mezzo di queste Vergini Lacrimanti (Blachernitisse) da tutto il corpo.
Maria Grazia Rosin / Carla Milesi “Sources”
Sources è un’installazione che racconta il riaffiorare di acque sorgive sotterranee. La sagoma della vasca di Villa Pisani si sovrappone quasi perfettamente al perimetro del corpo di una Blachernitissa, il volume rettangolare sommato all’ estremità ovoidale traccia la figura marmorea dell’icona bizantina in atteggiamento orante. L’installazione si colloca nel semicerchio, caratterizzato da alcuni gradoni, che segna sul dislivello il passaggio dell’acqua tra le due vasche.
Livio Seguso “Contemplazione”
Vetro trasparente la cui caratteristica è di alimentarsi di quegli elementi naturali che li circondano quali l’acqua, l’aria ed in particolare la luce, mutevole in ogni momento del giorno. La scultura nel suo insieme, pur nel superamento di riferimenti oggettivi, secondo l’artista, riconduce a un atteggiamento di misticità.
Lorella Salvagni “Solcare il Mediterraneo”
L’installazione evoca il viaggio, che dall’Oriente porta all’Occidente, solcando il Mediterraneo che, per secoli, è stato il mare affascinante e fascinoso per popoli antichi e moderni, ponte tra i territori, luogo di scambi, teatro di storia e di cultura. L’opera è un’imbarcazione, in parte sommersa, partita da Bisanzio e diretta a Venezia. È la prua della nave che trasporta un manufatto prezioso: l’icona della Blachernitissa. Tanto importante è tale presenza, da posizionarla a prua, come una polena, a cui affidare la rotta e la protezione dei naviganti, per preservarli dai pericoli degli abissi e delle tempeste. Il Mediterraneo così diventa di nuovo protagonista, come ponte tra le genti, via di salvezza e sogno di un futuro.
L’idea della mostra nasce dall’analisi del mare Mediterraneo di oggi, ma vuole anche, attraverso una serie di realizzazioni contemporanee nella grande piscina di villa Pisani, sottolineare il fondamentale rapporto storico tra Venezia e l’Oriente.
I temi del cambiamento della situazione del mare e della trasmigrazione dei popoli successiva alle guerre, quanto mai attuali, hanno infatti radici antiche. Anche le Madonne bizantine che giunsero a Venezia dopo la Quarta Crociata, le “Blachernitisse”, erano delle immigrate. Il segnale dell’acqua sempre presente nel loro corpo era un segnale di natura salvifica.
Sette statue di Icone Mariane appartenenti alla scultura medio-tardo bizantina furono importate da Costantinopoli a Venezia nel 1204-1261: quattro sono oggi all’interno della Basilica di San Marco, una all’esterno della Basilica stessa, una nella Chiesa di Santa Maria Mater Domini, una di San Giovanni Crisostomo. Il particolare interessante di queste statue riguarda le mani a palmi aperti e l’emissione di acqua da varie parti del corpo. Erano in effetti “vergini fontane” dotate di un vero impianto idraulico interno (ma allo stato attuale l’emissione d’acqua è bloccata). Le statue delle Madonne erano poste originalmente a Istanbul in una piscina di acqua dolce (sorgente d’acqua). Gli artisti propongono una rivisitazione attuale delle Blachernitisse, seguendo l’idea di una ripresa del contatto fra acqua e corpo in una visione contemporanea rivolta anche al corpo della donna.
Giulia Alberti “I movimenti dell’acqua uniscono il cielo e la terra”
La forma della scultura evoca una figura di Vergine composta da vortici d’acqua: essa è l’acqua, è l’essenza dell’acqua. Nell’acqua del bacino di Villa Pisani essa trova il luogo in cui riversare l’acqua e ricongiungere il cielo alla terra e la terra al cielo.
Julia Artico “Mothers”
Il corpo della donna è dolcezza che invade, pervade e permea. Il ventre pregno apre quella nuova dimensione dell’Amore dopo la quale nulla potrà mai essere come prima. Il segreto della vita è nel ventre, nelle sue acque e nei suoi profumi di muschio e di pane appena sfornato. L’acqua crea, accoglie, nutre, plasma, ama.
Heidi Bedenknecht-De Felice “Incontro tra Oriente e Occidente”
Sculture rappresentano le mani forate delle Blachernitisse. I disegni dei fori si riferiscono all’iconografia islamistica e veneziana creando così un’armonia tra i due opposti.
Candida Ferrari “Acqua di Bizanzio”
Con questa opera di forme sottili, colorate di oro, argento e cangiante l’artista desidera rappresentare la raffinatezza e l’incanto dell’arte bizantina trasportata a Venezia anche per mezzo di queste Vergini Lacrimanti (Blachernitisse) da tutto il corpo.
Maria Grazia Rosin / Carla Milesi “Sources”
Sources è un’installazione che racconta il riaffiorare di acque sorgive sotterranee. La sagoma della vasca di Villa Pisani si sovrappone quasi perfettamente al perimetro del corpo di una Blachernitissa, il volume rettangolare sommato all’ estremità ovoidale traccia la figura marmorea dell’icona bizantina in atteggiamento orante. L’installazione si colloca nel semicerchio, caratterizzato da alcuni gradoni, che segna sul dislivello il passaggio dell’acqua tra le due vasche.
Livio Seguso “Contemplazione”
Vetro trasparente la cui caratteristica è di alimentarsi di quegli elementi naturali che li circondano quali l’acqua, l’aria ed in particolare la luce, mutevole in ogni momento del giorno. La scultura nel suo insieme, pur nel superamento di riferimenti oggettivi, secondo l’artista, riconduce a un atteggiamento di misticità.
Lorella Salvagni “Solcare il Mediterraneo”
L’installazione evoca il viaggio, che dall’Oriente porta all’Occidente, solcando il Mediterraneo che, per secoli, è stato il mare affascinante e fascinoso per popoli antichi e moderni, ponte tra i territori, luogo di scambi, teatro di storia e di cultura. L’opera è un’imbarcazione, in parte sommersa, partita da Bisanzio e diretta a Venezia. È la prua della nave che trasporta un manufatto prezioso: l’icona della Blachernitissa. Tanto importante è tale presenza, da posizionarla a prua, come una polena, a cui affidare la rotta e la protezione dei naviganti, per preservarli dai pericoli degli abissi e delle tempeste. Il Mediterraneo così diventa di nuovo protagonista, come ponte tra le genti, via di salvezza e sogno di un futuro.
21
settembre 2017
Blachernitisse Contemporanee. Bisanzio – Venezia Immagini dal Mediterraneo
Dal 21 settembre al 26 novembre 2017
arte moderna e contemporanea
arte moderna
arte moderna
Location
MUSEO NAZIONALE VILLA PISANI
Stra, Via Doge A. Pisani, 7, (Venezia)
Stra, Via Doge A. Pisani, 7, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 9-17
Vernissage
21 Settembre 2017, ore 17.00
Autore
Curatore