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Bruno Mola / Stefano Martella – Haikyo
Haikyo è la parola giapponese per “rovine” ma non nel senso che siamo abituati a dare a questo termine. Si tratta degli edifici moderni abbandonati, luoghi lasciati ai margini nella nostra corsa verso il futuro
Comunicato stampa
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Haikyo è la parola giapponese per “rovine” ma non nel senso che siamo abituati a dare a questo termine. Si tratta degli edifici moderni abbandonati, luoghi lasciati ai margini nella nostra corsa verso il futuro.
Questo progetto è un documento in due sensi: da una parte testimonia il terribile stato in cui versano gli edifici del vecchio Galateo, dall’altra è un lavoro molto più personale, che riguarda l’esperienza individuale dell’esplorazione dell’ospedale, catturandone le sensazioni su pellicola.
Lo spettatore è invitato ad “entrare” in questi spazi, quasi a respirare l’aria polverosa; nonostante le foto ritraggano interni deserti si avverte il desidero di rintracciare la presenza umana; nel fare ciò si impara a guardare un ospedale come si farebbe con un antico tempio
Cos’è che induce le persone a visitare posti come questo? In parte deve essere quell’impulso adolescenziale ad andare dove non si potrebbe, a soddisfare quel naturale desiderio di conoscenza ed esplorazione. Ma c’è qualcosa di più complesso: esplorando questi spazi si cerca di imparare qualcosa sulle persone che una volta occupavano questi edifici attraverso quello che hanno lasciato. Mentre si cerca di calcare i loro passi attraverso queste sale ci si ricorda che la responsabilità dello stato d’abbandono è collettiva.
Questo progetto è un documento in due sensi: da una parte testimonia il terribile stato in cui versano gli edifici del vecchio Galateo, dall’altra è un lavoro molto più personale, che riguarda l’esperienza individuale dell’esplorazione dell’ospedale, catturandone le sensazioni su pellicola.
Lo spettatore è invitato ad “entrare” in questi spazi, quasi a respirare l’aria polverosa; nonostante le foto ritraggano interni deserti si avverte il desidero di rintracciare la presenza umana; nel fare ciò si impara a guardare un ospedale come si farebbe con un antico tempio
Cos’è che induce le persone a visitare posti come questo? In parte deve essere quell’impulso adolescenziale ad andare dove non si potrebbe, a soddisfare quel naturale desiderio di conoscenza ed esplorazione. Ma c’è qualcosa di più complesso: esplorando questi spazi si cerca di imparare qualcosa sulle persone che una volta occupavano questi edifici attraverso quello che hanno lasciato. Mentre si cerca di calcare i loro passi attraverso queste sale ci si ricorda che la responsabilità dello stato d’abbandono è collettiva.
20
aprile 2008
Bruno Mola / Stefano Martella – Haikyo
Dal 20 aprile al 20 maggio 2008
fotografia
Location
CAFFE’ LETTERARIO
Lecce, Via Guglielmo Paladini, 46, (Lecce)
Lecce, Via Guglielmo Paladini, 46, (Lecce)
Orario di apertura
Ogni giorno dalle 19.30 alle 2
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