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Bruto Pomodoro – Codici armonici
I Codici armonici di Bruto Pomodoro che qui a Cattolica, dopo la tappa a Pietrasanta, vengono presentati con un ulteriore apporto di opere recenti, significano, in un orizzonte espressivo quale quello contemporaneo così dilatato e omnicomprensivo, un connubio forte e originale tra arte e scienza
Comunicato stampa
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Si inaugura venerdì 15 luglio alle ore 21,30 alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica (RN) la mostra di Bruto Pomodoro dal titolo Codici armonici.
La mostra, promossa dal Centro Culturale Polivalente del Comune di Cattolica in collaborazione con la Società di servizi culturali e progetti espositivi Il Vicolo di Cesena è curata da Martina Corgnati.
I Codici armonici di Bruto Pomodoro che qui a Cattolica, dopo la tappa a Pietrasanta, vengono presentati con un ulteriore apporto di opere recenti, significano, in un orizzonte espressivo quale quello contemporaneo così dilatato e omnicomprensivo, un connubio forte e originale tra arte e scienza.
La mostra rappresenta una occasione importante per conoscere da vicino l'artista milanese, che come scrive Martina Corgnati nel catalogo si situa “in eccellente compagnia, nella schiera degli artisti/scienziati, alcuni di grande notorietà (come Burri che era medico, o Nabokov che era entomologo). Di personalità cioè che “grazie alla conoscenza profonda e alla comprensione del linguaggio scientifico hanno arricchito in modo personale e straordinario il loro lavoro artistico”. Bruto Pomodoro è infatti un biologo, e per sua formazione si è dedicato lungamente anche alla illustrazione scientifica.
Alla origine della sua ricerca c'è la volontà di proporre un modello ideale e tipologicamente originario che rappresenti un'unica struttura morfologica. Insomma una sintesi di tutte le valenze figurali dell'organismo vivente. Lo fa attraverso un linguaggio astratto dove coniuga una pittura ordinata e rigorosa, di lenta esecuzione (poiché si serve di pigmenti e sabbie) con l'energia biomorfa espressa dalle forme archetipe che ha individuato, complesse quanto misteriose, che stanno all'origine della vita, in continua evoluzione come lo è il contenuto informativo genetico che le compone.
L'artista ha iniziato il suo percorso artistico nel 1994 ed è difficile non coniugare il suo nome alle grandi personalità della sua famiglia, Giò il padre, recentemente scomparso e Arnaldo lo zio.
Bruto in un' intervista racconta di non essere mai stato spinto sulla strada dell'artista, anzi. “Mi sono laureato in biologia – racconta- e mio padre era un po' dispiaciuto che avessi mollato il mondo della scienza per quello dell'arte perchè era molto affascinato dal mondo scientifico e trovava strana la mia scelta, ma poi anche a livello artistico, tra noi si è sviluppato un rapporto dialettico molto fervido, vivido, in cui non mi risparmiava né critiche né elogi”. “Mio padre – sottolinea ancora Bruto – mi ha sempre detto che l'arte è una missione, se non si è chiamati è meglio non farla, e credo che sia il miglior insegnamento che lascia ai giovani, forse è la sua eredità più grande”.
La ricerca pittorica di Bruto Pomodoro si è indirizzata precocemente su un binario formalmente astratto. Su questo solco l'artista è riuscito a coniugare un proprio linguaggio simbolico e narrativo che trae ispirazione dal mondo scientifico delle forme viventi e dall'analisi della loro evoluzione e sviluppo. L'evocazione ad un codice musicale enunciato dal titolo di questa serie già ci anticipa l'armonia implicita in essa contenuta, fatta di accordi, accostamenti ed equilibri (geometrici e di colore) che condensano un linguaggio ritmico e decorativo, dove, per dirla con Martina Corgnati, si esprime ancora una volta “una metafora della conoscenza”.
Il catalogo della mostra è edito da il Vicolo-Divisione libri ed è curato da Marisa Zattini.
La mostra, promossa dal Centro Culturale Polivalente del Comune di Cattolica in collaborazione con la Società di servizi culturali e progetti espositivi Il Vicolo di Cesena è curata da Martina Corgnati.
I Codici armonici di Bruto Pomodoro che qui a Cattolica, dopo la tappa a Pietrasanta, vengono presentati con un ulteriore apporto di opere recenti, significano, in un orizzonte espressivo quale quello contemporaneo così dilatato e omnicomprensivo, un connubio forte e originale tra arte e scienza.
La mostra rappresenta una occasione importante per conoscere da vicino l'artista milanese, che come scrive Martina Corgnati nel catalogo si situa “in eccellente compagnia, nella schiera degli artisti/scienziati, alcuni di grande notorietà (come Burri che era medico, o Nabokov che era entomologo). Di personalità cioè che “grazie alla conoscenza profonda e alla comprensione del linguaggio scientifico hanno arricchito in modo personale e straordinario il loro lavoro artistico”. Bruto Pomodoro è infatti un biologo, e per sua formazione si è dedicato lungamente anche alla illustrazione scientifica.
Alla origine della sua ricerca c'è la volontà di proporre un modello ideale e tipologicamente originario che rappresenti un'unica struttura morfologica. Insomma una sintesi di tutte le valenze figurali dell'organismo vivente. Lo fa attraverso un linguaggio astratto dove coniuga una pittura ordinata e rigorosa, di lenta esecuzione (poiché si serve di pigmenti e sabbie) con l'energia biomorfa espressa dalle forme archetipe che ha individuato, complesse quanto misteriose, che stanno all'origine della vita, in continua evoluzione come lo è il contenuto informativo genetico che le compone.
L'artista ha iniziato il suo percorso artistico nel 1994 ed è difficile non coniugare il suo nome alle grandi personalità della sua famiglia, Giò il padre, recentemente scomparso e Arnaldo lo zio.
Bruto in un' intervista racconta di non essere mai stato spinto sulla strada dell'artista, anzi. “Mi sono laureato in biologia – racconta- e mio padre era un po' dispiaciuto che avessi mollato il mondo della scienza per quello dell'arte perchè era molto affascinato dal mondo scientifico e trovava strana la mia scelta, ma poi anche a livello artistico, tra noi si è sviluppato un rapporto dialettico molto fervido, vivido, in cui non mi risparmiava né critiche né elogi”. “Mio padre – sottolinea ancora Bruto – mi ha sempre detto che l'arte è una missione, se non si è chiamati è meglio non farla, e credo che sia il miglior insegnamento che lascia ai giovani, forse è la sua eredità più grande”.
La ricerca pittorica di Bruto Pomodoro si è indirizzata precocemente su un binario formalmente astratto. Su questo solco l'artista è riuscito a coniugare un proprio linguaggio simbolico e narrativo che trae ispirazione dal mondo scientifico delle forme viventi e dall'analisi della loro evoluzione e sviluppo. L'evocazione ad un codice musicale enunciato dal titolo di questa serie già ci anticipa l'armonia implicita in essa contenuta, fatta di accordi, accostamenti ed equilibri (geometrici e di colore) che condensano un linguaggio ritmico e decorativo, dove, per dirla con Martina Corgnati, si esprime ancora una volta “una metafora della conoscenza”.
Il catalogo della mostra è edito da il Vicolo-Divisione libri ed è curato da Marisa Zattini.
15
luglio 2005
Bruto Pomodoro – Codici armonici
Dal 15 luglio all'undici settembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE SANTA CROCE
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Orario di apertura
tutti i giorni 20-23, chiuso il lunedì
Vernissage
15 Luglio 2005, ore 21,30
Autore
Curatore




