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Cappella del ricordo
Con questa installazione, topylabrys non solo riattualizza la sua riflessione sulla sostenibilità e sul riuso poetico della materia, ma amplia la sua ricerca sul corpo assente, sull’identità che permane anche nell’oggetto abbandonato.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Cappella del ricordo” installazione di topylabrys
6 – 8 giugno 2025
Lido Della Palma
Via Balbi, Passeggiata E. Montale, Albisola Superiore
Riflessione sull’installazione di topylabrys per SpiaggiArte “una cabina d’artista” ed. 2025, a cura di Paola Grappiolo del centro artistico e culturale BLUDIPRUSSIA
Il corpo vuoto della memoria
Nell’opera che topylabrys presenta in questa occasione, si manifesta una tensione poetica tra materia e tempo, tra l’organico del ricordo e l’inorganico della forma, tra il fragile fluire della memoria e la resistenza della scultura. L’artista, pioniera assoluta nell’indagine estetica e simbolica dei materiali plastici di scarto — che studia da oltre quarant’anni, anche in contesti industriali e sperimentali — affronta in questa installazione un nuovo passaggio di senso, tecnico ed emotivo.
Attratta dal tema della cabina da spiaggia, luogo archetipico dell’intimità estiva, del passaggio e della soglia, topylabrys costruisce un altare laico della memoria: una struttura che, più che contenere, custodisce. Al suo interno, abiti dismessi e scelti con cura vengono immortalati attraverso l’uso della resina — materiale che l’artista, con coerenza e profondità, ha esplorato solo in rare occasioni, proprio perché consapevole della sua potenza formale e della sua carica evocativa.
La resina, qui, diventa una lente sul tempo: cattura, blocca, sigilla. Il tessuto morbido, vivo, esposto alla mutazione del corpo, si irrigidisce in una forma nuova. Gli abiti non sono più indossabili, ma diventano "presenze": corpi vuoti, ma carichi di simboli. In quella cavità muta, si insinua l’eco di una moltitudine: ogni costume da bagno, ogni asciugamano, ogni camicia ormai inservibile si trasforma in reliquia laica, in frammento di biografia collettiva.
La cabina stessa si fa cassa armonica di queste metamorfosi: piccolo edificio effimero che nel mondo assume le forme più disparate — dal legno al metallo, dal mattone alla stoffa, dalle fronde agli assemblaggi di fortuna —, si carica qui di sacralità. È un grembo che raccoglie, un guscio che protegge e svela. In essa convivono il silenzio del ricordo e la potenza dell’archetipo.
Con questa installazione, topylabrys non solo riattualizza la sua riflessione sulla sostenibilità e sul riuso poetico della materia, ma amplia la sua ricerca sul corpo assente, sull’identità che permane anche nell’oggetto abbandonato. L’abito, irrigidito ma non morto, è la testimonianza tangibile di ciò che è stato vissuto. E lo è per sempre.
Una volta ancora, l’artista ci invita a riflettere sul tempo, sul senso della forma, sulla capacità dell’arte di attraversare l’oblio. La sua cabina è una soglia dove il passato non viene conservato, ma trasformato in presenza.
Emilia Stoppa
6 – 8 giugno 2025
Lido Della Palma
Via Balbi, Passeggiata E. Montale, Albisola Superiore
Riflessione sull’installazione di topylabrys per SpiaggiArte “una cabina d’artista” ed. 2025, a cura di Paola Grappiolo del centro artistico e culturale BLUDIPRUSSIA
Il corpo vuoto della memoria
Nell’opera che topylabrys presenta in questa occasione, si manifesta una tensione poetica tra materia e tempo, tra l’organico del ricordo e l’inorganico della forma, tra il fragile fluire della memoria e la resistenza della scultura. L’artista, pioniera assoluta nell’indagine estetica e simbolica dei materiali plastici di scarto — che studia da oltre quarant’anni, anche in contesti industriali e sperimentali — affronta in questa installazione un nuovo passaggio di senso, tecnico ed emotivo.
Attratta dal tema della cabina da spiaggia, luogo archetipico dell’intimità estiva, del passaggio e della soglia, topylabrys costruisce un altare laico della memoria: una struttura che, più che contenere, custodisce. Al suo interno, abiti dismessi e scelti con cura vengono immortalati attraverso l’uso della resina — materiale che l’artista, con coerenza e profondità, ha esplorato solo in rare occasioni, proprio perché consapevole della sua potenza formale e della sua carica evocativa.
La resina, qui, diventa una lente sul tempo: cattura, blocca, sigilla. Il tessuto morbido, vivo, esposto alla mutazione del corpo, si irrigidisce in una forma nuova. Gli abiti non sono più indossabili, ma diventano "presenze": corpi vuoti, ma carichi di simboli. In quella cavità muta, si insinua l’eco di una moltitudine: ogni costume da bagno, ogni asciugamano, ogni camicia ormai inservibile si trasforma in reliquia laica, in frammento di biografia collettiva.
La cabina stessa si fa cassa armonica di queste metamorfosi: piccolo edificio effimero che nel mondo assume le forme più disparate — dal legno al metallo, dal mattone alla stoffa, dalle fronde agli assemblaggi di fortuna —, si carica qui di sacralità. È un grembo che raccoglie, un guscio che protegge e svela. In essa convivono il silenzio del ricordo e la potenza dell’archetipo.
Con questa installazione, topylabrys non solo riattualizza la sua riflessione sulla sostenibilità e sul riuso poetico della materia, ma amplia la sua ricerca sul corpo assente, sull’identità che permane anche nell’oggetto abbandonato. L’abito, irrigidito ma non morto, è la testimonianza tangibile di ciò che è stato vissuto. E lo è per sempre.
Una volta ancora, l’artista ci invita a riflettere sul tempo, sul senso della forma, sulla capacità dell’arte di attraversare l’oblio. La sua cabina è una soglia dove il passato non viene conservato, ma trasformato in presenza.
Emilia Stoppa
06
giugno 2025
Cappella del ricordo
Dal 06 all'otto giugno 2025
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Albissola Marina
Albissola Marina, (Savona)
Albissola Marina, (Savona)
Orario di apertura
9-18
Autore




