Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Carlo Bascelli – Principi di Guarigione
Carlo Bascelli nei suoi fogli, mappali, cartografie ci lascia consultare un’arte in forma di preghiera e auspicio, il cui esito iconico è una traiettoria isolatissima, quasi l’allucinazione di un varo verso una extraterritorialità totale: né veduta, né sogno, né mera fantasia…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carlo Bascelli è nato a Chieti nel 1974 e vive e lavora a Modena.
Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti Bologna, sez. Pittura ed ora è docente di Disegno e Storia dell’Arte.
Carlo Bascelli nei suoi fogli, mappali, cartografie ci lascia consultare un’arte in forma di preghiera e auspicio, il cui esito iconico è una traiettoria isolatissima, quasi l’allucinazione di un varo verso una extraterritorialità totale: né veduta, né sogno, né mera fantasia, semmai prospettiva incerta di allunaggio sulla tempra sempre ulteriormente visualizzabile della (o delle) realtà, verso un territorio dove balugina il cautissimo sospetto, lo stremato vagheggiamento di una Presenza.
La radiazione della luce che deflagra da nuclei e corolle trapela infatti nella gracile umiltà della carta usata come conduttore di una energia non priva di sofferenza, affettività, ostinazione, spaesamento, dispatrio, erranza.
E questa pittura ai confini della materia torna così a nutrirsi di un biografismo alieno, ribellatosi alle clausole del comune sentire a costo di abbracciare con sensibilità marziana il quieto terrore della ricerca impossibile: viaggio d’argonauta verso un privatissimo, indeterminabile Incontro.
Paolo Donini
Gli Universi descritti nelle opere di Carlo Bascelli sono piani di esistenza. Infiniti ‘mondi possibili’ non razionali, ma puramente intuitivi. Si tratta di luoghi non riconducibili a galassie fisicamente determinate, poiché sono deserti interiori in cui tutto il superfluo è cancellato, per dar voce solo a ciò che è essenziale: l’Energia.
Fin dall’antichità i più grandi pensatori, a Oriente come a Occidente, hanno intuito l’unitarietà del Tutto: nulla nell’Universo è separato, ogni cosa è correlata e interconnessa. La Materia si trasforma in Energia e l’Energia in Materia. L’elevato livello di sofisticazione e oggettivazione dell’Uomo Moderno, soprattutto nel mondo occidentale, ci ha allontanato da questi concetti favorendo lo sviluppo di una concezione dualistica della realtà che ha annullato la nostra capacità di percepire l’intimo legame con il Tutto.
Da queste riflessioni si sviluppa la ricerca di Bascelli che, nei suoi Universi, plasma stati emotivi con l’intento di evocare principi ancestrali. L’artista fa affidamento sulla capacità dell’individuo di poter intuire, esplorando il proprio mondo interiore, l’Energia che è parte di sé come di ogni cosa, e veicola questa intuizione attraverso la rappresentazione pittorica. La costruzione della composizione è caratterizzata dall’utilizzo di strutture archetipe elementari: l’insistente ritorno della forma circolare rimanda al Cerchio in quanto simbolo universale dell’Uno, dell’Assoluto; la comparsa di elementi grafici riferiti al mondo naturale, insieme alla predilezione per l’utilizzo di linee curve e sinuose, suggeriscono l’intimo legame che unisce l’Uomo alla Natura, in quanto parti inscindibili di un Tutto.
L’esito di questa elaborazione è un percorso attraverso spazi siderali che descrivono rotte astratte, mentali.
L’ osservatore è invitato a intraprendere un viaggio emotivo attraverso questi mondi. E questo potrebbe essere un viaggio “verso la completa guarigione”, che trova la sua chiave nell’accettazione di una visione olistica dell’uomo e della realtà.
Sara Montesello
Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti Bologna, sez. Pittura ed ora è docente di Disegno e Storia dell’Arte.
Carlo Bascelli nei suoi fogli, mappali, cartografie ci lascia consultare un’arte in forma di preghiera e auspicio, il cui esito iconico è una traiettoria isolatissima, quasi l’allucinazione di un varo verso una extraterritorialità totale: né veduta, né sogno, né mera fantasia, semmai prospettiva incerta di allunaggio sulla tempra sempre ulteriormente visualizzabile della (o delle) realtà, verso un territorio dove balugina il cautissimo sospetto, lo stremato vagheggiamento di una Presenza.
La radiazione della luce che deflagra da nuclei e corolle trapela infatti nella gracile umiltà della carta usata come conduttore di una energia non priva di sofferenza, affettività, ostinazione, spaesamento, dispatrio, erranza.
E questa pittura ai confini della materia torna così a nutrirsi di un biografismo alieno, ribellatosi alle clausole del comune sentire a costo di abbracciare con sensibilità marziana il quieto terrore della ricerca impossibile: viaggio d’argonauta verso un privatissimo, indeterminabile Incontro.
Paolo Donini
Gli Universi descritti nelle opere di Carlo Bascelli sono piani di esistenza. Infiniti ‘mondi possibili’ non razionali, ma puramente intuitivi. Si tratta di luoghi non riconducibili a galassie fisicamente determinate, poiché sono deserti interiori in cui tutto il superfluo è cancellato, per dar voce solo a ciò che è essenziale: l’Energia.
Fin dall’antichità i più grandi pensatori, a Oriente come a Occidente, hanno intuito l’unitarietà del Tutto: nulla nell’Universo è separato, ogni cosa è correlata e interconnessa. La Materia si trasforma in Energia e l’Energia in Materia. L’elevato livello di sofisticazione e oggettivazione dell’Uomo Moderno, soprattutto nel mondo occidentale, ci ha allontanato da questi concetti favorendo lo sviluppo di una concezione dualistica della realtà che ha annullato la nostra capacità di percepire l’intimo legame con il Tutto.
Da queste riflessioni si sviluppa la ricerca di Bascelli che, nei suoi Universi, plasma stati emotivi con l’intento di evocare principi ancestrali. L’artista fa affidamento sulla capacità dell’individuo di poter intuire, esplorando il proprio mondo interiore, l’Energia che è parte di sé come di ogni cosa, e veicola questa intuizione attraverso la rappresentazione pittorica. La costruzione della composizione è caratterizzata dall’utilizzo di strutture archetipe elementari: l’insistente ritorno della forma circolare rimanda al Cerchio in quanto simbolo universale dell’Uno, dell’Assoluto; la comparsa di elementi grafici riferiti al mondo naturale, insieme alla predilezione per l’utilizzo di linee curve e sinuose, suggeriscono l’intimo legame che unisce l’Uomo alla Natura, in quanto parti inscindibili di un Tutto.
L’esito di questa elaborazione è un percorso attraverso spazi siderali che descrivono rotte astratte, mentali.
L’ osservatore è invitato a intraprendere un viaggio emotivo attraverso questi mondi. E questo potrebbe essere un viaggio “verso la completa guarigione”, che trova la sua chiave nell’accettazione di una visione olistica dell’uomo e della realtà.
Sara Montesello
29
marzo 2014
Carlo Bascelli – Principi di Guarigione
Dal 29 marzo al 10 aprile 2014
arte contemporanea
Location
TEDOFRA ART GALLERY
Bologna, Via Delle Belle Arti, 50, (Bologna)
Bologna, Via Delle Belle Arti, 50, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10-14/15-19
Vernissage
29 Marzo 2014, ore 18
Autore
Curatore