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CARTOPHONIA – The Social Map
Seconda tappa di un ciclo espositivo internazionale che propone, tramite approcci diversi, di esplorare i punti di contatto tra cartografia e arte contemporanea. La mostra collettiva CARTOPHONIA – The Social Map evidenzia la dimensione sociale e politica delle mappe.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A cura di Fabio Massimo Caruso e Riccardo Coppola
Coordinamento artistico di Monica Melani, Arkadiusz Sędek e Katarzyna Ziołowicz
Con Shamina Anam, Bruciamo Tutto, Armelle Caron, Fabio Massimo Caruso, Collettivo Tezeta,
Mhamed El Forsi, Farah Harmouch, kollektiv orangotango, Birhanu Manaye, Monica Melani, PiaMélissa Laroche e Fanny Van Opstal, Rocío Olivares, Enzo Patti, Estée Krikorian, Najla Said,
Guendalina Salini, Sex and the City, Arkadiusz Sędek, Teresa Ślusarek, Think tank Tortuga, Izabela
Uchman, Katarzyna Winczek, Katarzyna Ziołowicz
Dal 15/11 al 29/11/2025│Inaugurazione sabato 15/11, dalle ore 18│con un intervento della
Prof.ssa Cristina Sofia - Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale, Sapienza Università di Roma
MITREO ISIDE ARTE CONTEMPORANEA
Via Marino Mazzacurati, 61–63, 00148 Roma│www.mitreoiside.com│+39 351 788 7512
Seconda tappa di CARTOPHONIA, ciclo espositivo che propone tramite approcci diversi di esplorare i punti di
contatto tra cartografia e arte contemporanea, la mostra collettiva CARTOPHONIA - The Social Map evidenzia la dimensione sociale e politica delle mappe. La mostra presenta una variegata galleria cartografica contemporanea: mappe che generano comunità e spazi d’intimità, che diventano mezzo di comunicazione, che fanno società, che guardano alla stessa con occhio critico, che decostruiscono, che nascondono i germi per delle nuove forme dello stare insieme. Ogni mappa è uno strumento sociale, e quando il linguaggio cartografico viene impiegato come risorsa o supporto di un processo artistico, esso stimola un nuovo sguardo su noi stessi, su chi ci circonda e sugli spazi in cui queste interazioni agiscono.
La mappa è sociale ed è social, nel senso mediatico del termine. Essa è veicolo di messaggi espliciti o di sottotesti più velati. Nel mondo rivoluzionato dalla geolocalizzazione, essa diviene eterea, eclettica e tascabile. In questo suo nuovo stato liquido e intangibile, non costituisce più un dogma: se da un lato la sua natura è discutibile, e quindi variabile nei suoi contenuti in base ad una determinata visione ideologica di chi la produce; dall’altro le sue forme si aprono a nuove possibilità, spesso volte a sovvertire le criticità delle convenzioni cartografiche tradizionali, generate perlopiù in ambito coloniale e militare (si tratta del presupposto della cosiddetta “cartografia radicale” o "contro-cartografia"). Parafrasando Marshall McLuhan (The medium is the message), la mappa diventa essa stessa il messaggio: una determinata informazione, se contenuta in una mappa, acquisisce molta più autorevolezza grazie al potere iconico ed evocativo del vocabolario cartografico. Una mappa è performativa e pedagogica, accentua l’impatto delle informazioni che include, ed è per questo che il suo utilizzo è onnipresente nel mondo della comunicazione, nella ricerca e nella sfera socio-politica.
Per le stesse ragioni, esistono tanti/e artisti/e che si interessano a “svuotare” le mappe dei loro contenuti originali ed osservare i risultati, quanti/e altri/e che trapiantano i metodi e gli strumenti della cartografia nel processo artistico, accentuandone le proprietà al fine di veicolare una determinata idea, che sia a servizio di una pratica impegnata o meno. Ma se la mappa è sociale, social e mediatica, lo sguardo di questa esposizione non può limitarsi a quello di artisti e artiste. A ritmare le loro creazioni si possono osservare, infatti, una serie di contromappe realizzate da attivisti/e, ricercatori/trici e professionisti di diversa natura, attivi/e a Roma, in Italia o a livello internazionale. Esse fungono da complemento teorico dei concetti espressi dalle opere in ogni area tematica. Queste associazioni mostreranno delle affinità più o meno imprevedibili tra contro-cartografi/e, artisti/e e non. Come meridiani e paralleli su un planisfero, varie direzioni vengono tracciate nello stesso territorio, spesso destinate ad incrociarsi alla ricerca di un orientamento.
INGRESSO GRATUITO – DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ (esclusi i festivi), ore 15:30–19:30
Coordinamento artistico di Monica Melani, Arkadiusz Sędek e Katarzyna Ziołowicz
Con Shamina Anam, Bruciamo Tutto, Armelle Caron, Fabio Massimo Caruso, Collettivo Tezeta,
Mhamed El Forsi, Farah Harmouch, kollektiv orangotango, Birhanu Manaye, Monica Melani, PiaMélissa Laroche e Fanny Van Opstal, Rocío Olivares, Enzo Patti, Estée Krikorian, Najla Said,
Guendalina Salini, Sex and the City, Arkadiusz Sędek, Teresa Ślusarek, Think tank Tortuga, Izabela
Uchman, Katarzyna Winczek, Katarzyna Ziołowicz
Dal 15/11 al 29/11/2025│Inaugurazione sabato 15/11, dalle ore 18│con un intervento della
Prof.ssa Cristina Sofia - Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale, Sapienza Università di Roma
MITREO ISIDE ARTE CONTEMPORANEA
Via Marino Mazzacurati, 61–63, 00148 Roma│www.mitreoiside.com│+39 351 788 7512
Seconda tappa di CARTOPHONIA, ciclo espositivo che propone tramite approcci diversi di esplorare i punti di
contatto tra cartografia e arte contemporanea, la mostra collettiva CARTOPHONIA - The Social Map evidenzia la dimensione sociale e politica delle mappe. La mostra presenta una variegata galleria cartografica contemporanea: mappe che generano comunità e spazi d’intimità, che diventano mezzo di comunicazione, che fanno società, che guardano alla stessa con occhio critico, che decostruiscono, che nascondono i germi per delle nuove forme dello stare insieme. Ogni mappa è uno strumento sociale, e quando il linguaggio cartografico viene impiegato come risorsa o supporto di un processo artistico, esso stimola un nuovo sguardo su noi stessi, su chi ci circonda e sugli spazi in cui queste interazioni agiscono.
La mappa è sociale ed è social, nel senso mediatico del termine. Essa è veicolo di messaggi espliciti o di sottotesti più velati. Nel mondo rivoluzionato dalla geolocalizzazione, essa diviene eterea, eclettica e tascabile. In questo suo nuovo stato liquido e intangibile, non costituisce più un dogma: se da un lato la sua natura è discutibile, e quindi variabile nei suoi contenuti in base ad una determinata visione ideologica di chi la produce; dall’altro le sue forme si aprono a nuove possibilità, spesso volte a sovvertire le criticità delle convenzioni cartografiche tradizionali, generate perlopiù in ambito coloniale e militare (si tratta del presupposto della cosiddetta “cartografia radicale” o "contro-cartografia"). Parafrasando Marshall McLuhan (The medium is the message), la mappa diventa essa stessa il messaggio: una determinata informazione, se contenuta in una mappa, acquisisce molta più autorevolezza grazie al potere iconico ed evocativo del vocabolario cartografico. Una mappa è performativa e pedagogica, accentua l’impatto delle informazioni che include, ed è per questo che il suo utilizzo è onnipresente nel mondo della comunicazione, nella ricerca e nella sfera socio-politica.
Per le stesse ragioni, esistono tanti/e artisti/e che si interessano a “svuotare” le mappe dei loro contenuti originali ed osservare i risultati, quanti/e altri/e che trapiantano i metodi e gli strumenti della cartografia nel processo artistico, accentuandone le proprietà al fine di veicolare una determinata idea, che sia a servizio di una pratica impegnata o meno. Ma se la mappa è sociale, social e mediatica, lo sguardo di questa esposizione non può limitarsi a quello di artisti e artiste. A ritmare le loro creazioni si possono osservare, infatti, una serie di contromappe realizzate da attivisti/e, ricercatori/trici e professionisti di diversa natura, attivi/e a Roma, in Italia o a livello internazionale. Esse fungono da complemento teorico dei concetti espressi dalle opere in ogni area tematica. Queste associazioni mostreranno delle affinità più o meno imprevedibili tra contro-cartografi/e, artisti/e e non. Come meridiani e paralleli su un planisfero, varie direzioni vengono tracciate nello stesso territorio, spesso destinate ad incrociarsi alla ricerca di un orientamento.
INGRESSO GRATUITO – DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ (esclusi i festivi), ore 15:30–19:30
15
novembre 2025
CARTOPHONIA – The Social Map
Dal 15 al 29 novembre 2025
arte contemporanea
collettiva
collettiva
Location
Mitreo Arte Contemporanea
Roma, Via Marino Mazzacurati, 61, (RM)
Roma, Via Marino Mazzacurati, 61, (RM)
Orario di apertura
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ (esclusi i festivi), ore 15:30–19:30
Vernissage
15 Novembre 2025, ore 18.00
Autore
Curatore
Patrocini




