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Chiara Pellegrini – Il banchetto degli sfamati
12 maschere in lattice, indossate come una seconda pelle, fotografate, appese circolarmente l’una di fronte all’altra, disposte come su di un orologio ingrandito in modo da creare alternativamente uno spazio pieno ed uno vuoto da cui accederanno i fruitori, libere/i di guardarsi e di mangiare chiunque le/gli si trovi di fronte.
Comunicato stampa
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Quando si arriva a possedere o ad appartenere totalmente a qualcosa o a qualcuno, questo scompare..."
Il "banchetto degli sfamati " è una riflessione sulla ricerca di un’identità, soggettiva e/o collettiva, in relazione al cambiamento dei bisogni che la determina.
12 maschere in lattice, indossate come una seconda pelle, fotografate, appese circolarmente l’una di fronte all’altra, disposte come su di un orologio ingrandito in modo da creare alternativamente uno spazio pieno ed uno vuoto da cui accederanno i fruitori, libere/i di guardarsi e di mangiare chiunque le/gli si trovi di fronte .
" (...) Ad ogni tipo di maschera si ricollegano miti che tendono a spiegarne l’origine leggendaria e sovrannaturale e a dare un fondamento alla funzione della maschera, nel rituale, nell’economia, nella società..." (C. Levi-Strauss)
Questa funzione, rivista oggi, sembra acquistare significato solo se considerata come una rinuncia della propria immagine, della propria identità.
Con il "banchetto degli sfamati " si vuole evidenziare sia la relazione con il cibo, come bisogno primario (soddisfatto?) o simbolo di altri bisogni, sia la relazione con l’avventore, che ritrovandosi a camminare su delle "linee di forza" in un sistema vettoriale potrà trasformarsi in punto, linea o segmento...darsi e dare una direzione o un’interruzione... sfamarsi.
Chiara Pellegrini , nata a Milano nel 1975, si diploma in scultura all’Accademia di Brera. Il suo lavoro si concentra sulla ricerca di uno spazio espressivo che accosta elementi eterogenei, dall’uso diversificato dei materiali all’utilizzo della luce come elemento materico.
IL BANCHETTO DEGLI SFAMATI
un'installazione di Chiara Pellegrini
realizzata in collaborazione con pol!femo
Il "banchetto degli sfamati " è una riflessione sulla ricerca di un’identità, soggettiva e/o collettiva, in relazione al cambiamento dei bisogni che la determina.
12 maschere in lattice, indossate come una seconda pelle, fotografate, appese circolarmente l’una di fronte all’altra, disposte come su di un orologio ingrandito in modo da creare alternativamente uno spazio pieno ed uno vuoto da cui accederanno i fruitori, libere/i di guardarsi e di mangiare chiunque le/gli si trovi di fronte .
" (...) Ad ogni tipo di maschera si ricollegano miti che tendono a spiegarne l’origine leggendaria e sovrannaturale e a dare un fondamento alla funzione della maschera, nel rituale, nell’economia, nella società..." (C. Levi-Strauss)
Questa funzione, rivista oggi, sembra acquistare significato solo se considerata come una rinuncia della propria immagine, della propria identità.
Con il "banchetto degli sfamati " si vuole evidenziare sia la relazione con il cibo, come bisogno primario (soddisfatto?) o simbolo di altri bisogni, sia la relazione con l’avventore, che ritrovandosi a camminare su delle "linee di forza" in un sistema vettoriale potrà trasformarsi in punto, linea o segmento...darsi e dare una direzione o un’interruzione... sfamarsi.
Chiara Pellegrini , nata a Milano nel 1975, si diploma in scultura all’Accademia di Brera. Il suo lavoro si concentra sulla ricerca di uno spazio espressivo che accosta elementi eterogenei, dall’uso diversificato dei materiali all’utilizzo della luce come elemento materico.
IL BANCHETTO DEGLI SFAMATI
un'installazione di Chiara Pellegrini
realizzata in collaborazione con pol!femo
23
settembre 2004
Chiara Pellegrini – Il banchetto degli sfamati
Dal 23 settembre al 02 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
POL!FEMO
Milano, Via Luigi Nono, 7, (Milano)
Milano, Via Luigi Nono, 7, (Milano)
Vernissage
23 Settembre 2004, ore 20.00




